OMAS Ogiva
Inviato: giovedì 1 novembre 2018, 0:03
Stando a qualche ricerca fatta dal catalogo OMAS post 1980 direi che questa è una OMAS Ogiva dei primi anni 80, si differenzia dalla 557/S dalla mancanza della greca dorata sulla sezione, e dalla mancanza dei due anelli sottili intorno alla veretta sul cappuccio. La S inclinata del marchio S inoltre è caratteristico delle OMAS pre '90. Anche le dimensioni sono le stesse della 557/S, lunga ben 149 mm chiusa, diametro della sezione di 11 mm e diametro del fusto di 13.3 mm , insomma una penna di misura importante. Sistema di caricamento a stantuffo, nel mio esemplare un pò indurito dall'inutilizzo essendo la penna nuova, quindi mai inchiostrata dai lontani anni '80. Il pennino è in oro massiccio da 14K bicolore di gradazione F.
Appena arrivata la penna non scriveva benissimo, con sporadiche false partenze. Ho deciso quindi di smontarla per pulirla a fondo, dopo avere scaldato leggermente la sezione l'ho smontata (Maxpop docet), ho rimosso alimentatore e pennino spingendoli fuori dalla parte posteriore della sezione, e li ho lavati con la solita abbondante dose di sgrassatore chanteclair. Sotto la lente di ingrandimento si è reso subito evidente che, benché i rebbi fossero ben allineati, erano troppo chiusi, per cui vi ho passato in mezzo un pezzo di lastra radiografica. Ripulita bene bene, ho fatto salire e scendere il pistone più volte per sbloccarlo meglio e vi ho caricato l'Aurora Nero. La OMAS è partita immediatamente con un bel flusso costante e ben regolato e, come tutte le OMAS che possiedo, quando scrive da un senso di fluidità e morbidezza del pennino davvero piacevole. Sono contento di aver dato vita a quest'altro capolavoro italiano di bellezza, stile ed eleganza senza tempo.
Appena arrivata la penna non scriveva benissimo, con sporadiche false partenze. Ho deciso quindi di smontarla per pulirla a fondo, dopo avere scaldato leggermente la sezione l'ho smontata (Maxpop docet), ho rimosso alimentatore e pennino spingendoli fuori dalla parte posteriore della sezione, e li ho lavati con la solita abbondante dose di sgrassatore chanteclair. Sotto la lente di ingrandimento si è reso subito evidente che, benché i rebbi fossero ben allineati, erano troppo chiusi, per cui vi ho passato in mezzo un pezzo di lastra radiografica. Ripulita bene bene, ho fatto salire e scendere il pistone più volte per sbloccarlo meglio e vi ho caricato l'Aurora Nero. La OMAS è partita immediatamente con un bel flusso costante e ben regolato e, come tutte le OMAS che possiedo, quando scrive da un senso di fluidità e morbidezza del pennino davvero piacevole. Sono contento di aver dato vita a quest'altro capolavoro italiano di bellezza, stile ed eleganza senza tempo.
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