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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Le penne dei giovani di oggi
- demogorgone
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Le penne dei giovani di oggi
Ecco la mia piccola statistica sulla scrittura di oggi: prova scritta di matematica, laurea magistrale in disciplina economica. Passeggiando tra i banchi, ho contato:
26 bic,
1 bic smangiucchiata,
2 Staedtler giallo nere,
1 Parker jotter a sfera,
2 Pentel (le 0.7 nere sottili fusto trasparente),
7 penne gadget
In parecchi anni di lavoro ho visto solo una volta uno studente (cinese) con una safari, forse clonata.
Così va il mondo...
Ciao a tutti!
Daniele
26 bic,
1 bic smangiucchiata,
2 Staedtler giallo nere,
1 Parker jotter a sfera,
2 Pentel (le 0.7 nere sottili fusto trasparente),
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In parecchi anni di lavoro ho visto solo una volta uno studente (cinese) con una safari, forse clonata.
Così va il mondo...
Ciao a tutti!
Daniele
- sciumbasci
- Crescent Filler
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Le penne dei giovani di oggi
Le peggiori biro mai provate. Non hanno nessuna qualità che possa redimerle.
Scomode, poco scorrevoli, troppo lunghe da mettere in tasca, non hanno la clip, lasciano un tratto flebile e costano più delle bic.
In fondo, invidio gli utilizzatori di questi modelli: loro se ne fregano di tutto, basta che lasci un segno sulla carta e va bene così.
Le penne dei giovani di oggi
Io non le ho contate, ma a lezione (Matematica triennale) hanno tutti o una Bic rosicchiata (l'unica cosa che mi manca di quelle penne ) o una penna pubblicitaria presa chissà dove. Uniche eccezioni: io con le mie Lamy e un altro ragazzo con una TWSBI nera (che si è poi convertite agli appunti in digitale).
-
- Crescent Filler
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Le penne dei giovani di oggi
Beh fra i miei colleghi universitari annovero un utilizzatore di pelikan M800, un mio amico munito di faber castell basic e me stesso. Ma nessuno dei tre si è mai presentato ad un esame con una stilografica (l'inchiostro non dovrebbe essere bulletproof per sostenerlo?), il giorno dell'esame la penna è veramente l'ultimo pensiero (la calcolatrice la scordo spesso ). Così va il mondo!
- HoodedNib
- Stantuffo
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Le penne dei giovani di oggi
Col professore con cui per ora collaboro, ogni volta che c'e' da scrivere lui "mormora" un "ah, tu sei quello delle penne!" Non riesco a capire se offeso, stufo, ammirato, invidioso o che
“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
- alfredop
- Siringa Rovesciata
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Le penne dei giovani di oggi
Io ho avuto uno studente che all'orale si è lanciato nell'identificare la penna con cui scrivevo, solo che ha confuso una Lamy Al Star con una Lamy Safari, stavo per abbassargli il voto di un paio di punti, ma poi mi sono ripreso in tempo
Alfredo
BTW qualche studente con la stilografica ogni tanto lo vedo, sarà perché si tratta di futuri Ingegneri
Alfredo
BTW qualche studente con la stilografica ogni tanto lo vedo, sarà perché si tratta di futuri Ingegneri
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
- francoiacc
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, roba da restarci secco!
- rolex hunter
- Siringa Rovesciata
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Considerando "la media" degli studenti, io gli avrei alzato il punteggio
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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&...
I don't want to belong to any club that will accept people like me as a member (cit)- Rodelinda
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Ragazzi, io uso le stilo da anni e passo per eccentrica e nostalgica.
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Le penne dei giovani di oggi
Secondo me ci sono alcuni aspetti da considerare.
1. In generale, si scrive meno di un tempo, con un’attenzione minore di tutta la Scuola (dalle elementari all’Università) alla FORMA degli scritti, che oggi soccombe rispetto ad un presunto privilegio accordato alla sostanza. Ne deriva che gli strumenti di scrittura manuale vengono considerati un oggetto anonimo ed irrilevante.
2. La società attuale tende a privilegiare l’effimero rispetto al duraturo. Non ci sono praticamente più gli oggetti “di famiglia”, e perfino un iPhone, che costa il corrispettivo di 2-3 stipendi impiegatizi del dopoguerra, viene praticamente buttato via dopo meno di due anni di uso.
3. Sempre meno persone, anche per quanto detto sopra, annettono importanza alle cose in sè, che sono oggi possedute come status symbol, piuttosto che per il piacere di possederle. La stilografica, che non è più uno status symbol, diventa quindi un oggetto scomodo, che ci richiede attenzioni e lavoro extra per lavarla, regolarla o anche solo proteggerla da cadute e furti.
4. Infine, l’offerta di stilografiche nei punti vendita “laici” (piccole cartolerie, supermercati, edicole) è praticamente nulla, e quindi praticamente quasi nessuno viene più coinvolto casualmente o per semplice curiosità nella nostra passione.
1. In generale, si scrive meno di un tempo, con un’attenzione minore di tutta la Scuola (dalle elementari all’Università) alla FORMA degli scritti, che oggi soccombe rispetto ad un presunto privilegio accordato alla sostanza. Ne deriva che gli strumenti di scrittura manuale vengono considerati un oggetto anonimo ed irrilevante.
2. La società attuale tende a privilegiare l’effimero rispetto al duraturo. Non ci sono praticamente più gli oggetti “di famiglia”, e perfino un iPhone, che costa il corrispettivo di 2-3 stipendi impiegatizi del dopoguerra, viene praticamente buttato via dopo meno di due anni di uso.
3. Sempre meno persone, anche per quanto detto sopra, annettono importanza alle cose in sè, che sono oggi possedute come status symbol, piuttosto che per il piacere di possederle. La stilografica, che non è più uno status symbol, diventa quindi un oggetto scomodo, che ci richiede attenzioni e lavoro extra per lavarla, regolarla o anche solo proteggerla da cadute e furti.
4. Infine, l’offerta di stilografiche nei punti vendita “laici” (piccole cartolerie, supermercati, edicole) è praticamente nulla, e quindi praticamente quasi nessuno viene più coinvolto casualmente o per semplice curiosità nella nostra passione.
Mauro
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Le penne dei giovani di oggi
Assolutamente d'accordo! Spesso, quando mi imbatto in una piccola cartoleria di periferia (incredibile, ma ne esistono ancora…) entro e chiedo se hanno stilografiche: solitamente, dopo il primo smarrimento iniziale, tutto quello che trovo è un paio di vecchie scatoline di cartucce Pelikan 4001 blue...l’offerta di stilografiche nei punti vendita “laici” (piccole cartolerie, supermercati, edicole) è praticamente nulla
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*Entra nella sua cartoleria, della sua frazione, grande poco piu' del soggiorno di casa sua. Vede Schneider e Pelikan twist, esce contento *Misso ha scritto: ↑sabato 3 novembre 2018, 8:28Assolutamente d'accordo! Spesso, quando mi imbatto in una piccola cartoleria di periferia (incredibile, ma ne esistono ancora…) entro e chiedo se hanno stilografiche: solitamente, dopo il primo smarrimento iniziale, tutto quello che trovo è un paio di vecchie scatoline di cartucce Pelikan 4001 blue...l’offerta di stilografiche nei punti vendita “laici” (piccole cartolerie, supermercati, edicole) è praticamente nulla
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- Koten90
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Le penne dei giovani di oggi
Purtroppo l’impostazione che dà la scuola dura ben poco:
Alle elementari sono stato obbligato a scrivere in corsivo rispettando spaziature enormi, margini e interlinea, senza poter inclinare la scrittura e senza poter cambiare una virgola dallo standard imposto (io volevo fare la “f” con occhiello sotto, invece ero costretto a interrompere la gambetta arrivato in fondo, per dirne una).
Dalle medie in poi è l’anarchia: nessuno controlla più “come” scrivi e nemmeno “cosa” scrivi. L’importante, soprattutto dal liceo, è prendere appunti velocemente e schematizzare. Si schematizza talmente tanto che non si capisce più cosa si è scritto, né come i concetti siano collegati.
Ammetto che alle medie vissi come una liberazione il poter scrivere come volevo e, almeno nel mio piccolissimo campione statistico, tutti tornammo allo stampatello maiuscolo.
Pochissimi di noi compresero, solo anni dopo, che la chiave era scrivere in modo più efficiente, non scrivere meno.
Durante il liceo imparai a prendere appunti già in una grafia ben leggibile (mix di stampatello minuscolo e corsivo), in frasi complete e di senso compiuto, senza racchiudere i concetti di collegamento in una anonima freccina. Se al tempo avessi saputo che la stilografica era più scorrevole delle penne gel, l’avrei bramata anche allora.
Tutto questo discorso per far capire il mio punto di vista: il problema è che si insegna a seguire sempre la via più congeniale ad ognuno, invece di far proprio (imparandone i canoni e poi personalizzandolo) un metodo già efficace. Tutto ciò in un periodo come l’adolescenza, in cui tutto viene comunque vissuto come una forzatura e gli stimoli a migliorarsi in qualcosa che non ci interessa scarseggiano tanto.
Alle elementari sono stato obbligato a scrivere in corsivo rispettando spaziature enormi, margini e interlinea, senza poter inclinare la scrittura e senza poter cambiare una virgola dallo standard imposto (io volevo fare la “f” con occhiello sotto, invece ero costretto a interrompere la gambetta arrivato in fondo, per dirne una).
Dalle medie in poi è l’anarchia: nessuno controlla più “come” scrivi e nemmeno “cosa” scrivi. L’importante, soprattutto dal liceo, è prendere appunti velocemente e schematizzare. Si schematizza talmente tanto che non si capisce più cosa si è scritto, né come i concetti siano collegati.
Ammetto che alle medie vissi come una liberazione il poter scrivere come volevo e, almeno nel mio piccolissimo campione statistico, tutti tornammo allo stampatello maiuscolo.
Pochissimi di noi compresero, solo anni dopo, che la chiave era scrivere in modo più efficiente, non scrivere meno.
Durante il liceo imparai a prendere appunti già in una grafia ben leggibile (mix di stampatello minuscolo e corsivo), in frasi complete e di senso compiuto, senza racchiudere i concetti di collegamento in una anonima freccina. Se al tempo avessi saputo che la stilografica era più scorrevole delle penne gel, l’avrei bramata anche allora.
Tutto questo discorso per far capire il mio punto di vista: il problema è che si insegna a seguire sempre la via più congeniale ad ognuno, invece di far proprio (imparandone i canoni e poi personalizzandolo) un metodo già efficace. Tutto ciò in un periodo come l’adolescenza, in cui tutto viene comunque vissuto come una forzatura e gli stimoli a migliorarsi in qualcosa che non ci interessa scarseggiano tanto.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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- platax
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Le penne dei giovani di oggi
Bello aver ripreso questo thread
La stilografica è inevitabilmente, ormai, un oggetto per appassionati con mercato, conseguentemente, di nicchia.
I ragazzi (e non solo loro), da tempo, scrivono in massima parte con oggetti elettronici (computer, smartphone, …), anche per prendere appunti all’università.
Mia figlia ad esempio prende appunti con un tablet di quelli con la pennetta dedicata e poi, a casa, li risistema a computer, tanto sono salvati nel “cloud”.
Carta e penna sono sempre meno indispensabili e, quando serve, una penna a sfera “al volo”, qualunque essa sia, purché non inceppata, fa il lavoro che ti serve.
Non parliamo poi di calligrafia… ormai anche alle elementari gli insegnanti non badano più a come i ragazzi impugnano la penna, e vedi delle cose “terribili”
Qui siamo in un forum per appassionati di stilografiche, quindi un mondo specifico, a se.
A molti di noi piace l’oggetto in se, il design, i materiali, scegliere la carta più adatta e sperimentare con gli inchiostri, fare il “bagnetto” alla penna, etc…
Tutte cose che un amatore fa volentieri, e con piacere, ma che non sono necessariamente connesse con la scrittura. Lo sono con la passione per la stilografica.
A mio avviso lo dimostra anche il fatto che molti di noi hanno decisamente più penne di quante ne servano, e che molti di noi sono disposti a comperare una penna con lo stesso identico pennino di un’altra che si ha già (es un JoWo n.6 Fine) solo perché una è “a pistone” e l’altra “a cartuccia/converter”, o roba del genere.
E’ un hobby ed una passione interessante, tutto sommato neanche esageratamente costoso (sempre se non ci si fa troppo prendere la mano…) e che da soddisfazioni.
Ma il ragazzo che a lezione prende appunti con una bic smozzicata è senz’altro più “nella norma” rispetto a quello che tira fuori dallo zaino un blocco appunti con carta idonea alle stilografiche e scrive utilizzando una Leonardo Momento Zero con pennino in oro...
La stilografica è inevitabilmente, ormai, un oggetto per appassionati con mercato, conseguentemente, di nicchia.
I ragazzi (e non solo loro), da tempo, scrivono in massima parte con oggetti elettronici (computer, smartphone, …), anche per prendere appunti all’università.
Mia figlia ad esempio prende appunti con un tablet di quelli con la pennetta dedicata e poi, a casa, li risistema a computer, tanto sono salvati nel “cloud”.
Carta e penna sono sempre meno indispensabili e, quando serve, una penna a sfera “al volo”, qualunque essa sia, purché non inceppata, fa il lavoro che ti serve.
Non parliamo poi di calligrafia… ormai anche alle elementari gli insegnanti non badano più a come i ragazzi impugnano la penna, e vedi delle cose “terribili”
Qui siamo in un forum per appassionati di stilografiche, quindi un mondo specifico, a se.
A molti di noi piace l’oggetto in se, il design, i materiali, scegliere la carta più adatta e sperimentare con gli inchiostri, fare il “bagnetto” alla penna, etc…
Tutte cose che un amatore fa volentieri, e con piacere, ma che non sono necessariamente connesse con la scrittura. Lo sono con la passione per la stilografica.
A mio avviso lo dimostra anche il fatto che molti di noi hanno decisamente più penne di quante ne servano, e che molti di noi sono disposti a comperare una penna con lo stesso identico pennino di un’altra che si ha già (es un JoWo n.6 Fine) solo perché una è “a pistone” e l’altra “a cartuccia/converter”, o roba del genere.
E’ un hobby ed una passione interessante, tutto sommato neanche esageratamente costoso (sempre se non ci si fa troppo prendere la mano…) e che da soddisfazioni.
Ma il ragazzo che a lezione prende appunti con una bic smozzicata è senz’altro più “nella norma” rispetto a quello che tira fuori dallo zaino un blocco appunti con carta idonea alle stilografiche e scrive utilizzando una Leonardo Momento Zero con pennino in oro...
- Esme
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Le penne dei giovani di oggi
Nella classe di mio figlio, terza media, sono in molti ad usare stilografiche, anche ragazzi "insospettabili", passatemi il termine che uso con simpatia.
Lui si lamenta che in genere le trattano male, e mi ha portato a casa due rottami sperando riuscissi a resuscitarli.
In parte credo che abbia contribuito lui, soprattutto dicendo "mi spiace, la stilografica non posso prestarla perché si scombina il pennino".
Però le verifiche le fa con le penne biro, sia perché alcuni docenti non vedono di buon occhio una verifica fatta con la stilo, sia perché spesso deve compilare schede fotocopiate su carta pessima.
Per i temi (rari...) solo stilografica.
Lui si lamenta che in genere le trattano male, e mi ha portato a casa due rottami sperando riuscissi a resuscitarli.
In parte credo che abbia contribuito lui, soprattutto dicendo "mi spiace, la stilografica non posso prestarla perché si scombina il pennino".
Però le verifiche le fa con le penne biro, sia perché alcuni docenti non vedono di buon occhio una verifica fatta con la stilo, sia perché spesso deve compilare schede fotocopiate su carta pessima.
Per i temi (rari...) solo stilografica.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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