Ripristino caricamento a depressione
Inviato: sabato 27 ottobre 2018, 21:18
Un amico ha acquistato una bellissima Columbus Extra 102, stilografica nata con il sistema di riempimento a depressione o a siringa inversa.
La penna è in ottime condizioni, ma purtroppo il suo caricamento è stato a suo tempo trasformato a pulsante di fondo. Per questo fine sono state effettuate alcune modifiche (creazione di un attacco per il serbatoio nel puntale, allargamento del foro posteriore per ospitare il pulsante), ma il problema maggiore è quello della mancanza dell'astina che che portava il diaframma, con tutte le sue parti costitutive.
Possiedo anch'io una 102, non altrettanto bella, ma in condizioni originali; decido quindi di copiare da quest'ultima le parti mancanti.
L'alberino originale è corredato di un'impugnatura in metallo, una rondella con un lato leggermente concava, che sta al di sopra del diaframma, il diaframma in gomma ed un puntale tronco conico che si avvita sull'asticella e ferma il diaframma. Nella foto si vede anche il manicotto avvitato sul fondo della penna, che è presente sulla penna del mio amico. Inizio con l'impugnatura, ricavandola da una vite da legno in ottone; pratico un foro non passante e realizzo una filettatura femmina con un maschio da 2mm. Per realizzare la concavità nella rondella in ebanite utilizzo una mola sferica tenendola premuta contro la parte in rotazione. Realizzo in ebanite anche il puntale tronco conico che foro e filetto anch'essa con il maschio da 2mm. L'alberino originale è, come consuetudine, in ferro rivestito di celluloide; quasi impossibile realizzarlo allo stesso modo, e d'altra parte moltissimi di queste asticelle hanno fatto una miserevole fine: l'umidità si è insinuata al di sotto del rivestimento ed ha corroso il metallo che gonfiando ha strappato anche la celluloide.
Ho fatto negli anni diversi esperimenti e direi che i migliori risultati estetici e di semplicità di realizzazione li ho avuti utilizzando un'asticella di lega d'alluminio rivestendola con della guaina termo restringente nera. In pratica utilizzo una porzione di ferro da calza da 2,5 mm che una volta rivestito approssima molto bene la misura originale di 3 mm c.a.
Realizzate le filettature maschio con filiera da 2mm utilizzo quindi questa tecnica. A lavoro concluso, non documentata c'è stata anche la rodiatura dell'impugnatura d'ottone per renderla esteticamente analoga a quella originale.
Sì, sono pignolo.
La penna è in ottime condizioni, ma purtroppo il suo caricamento è stato a suo tempo trasformato a pulsante di fondo. Per questo fine sono state effettuate alcune modifiche (creazione di un attacco per il serbatoio nel puntale, allargamento del foro posteriore per ospitare il pulsante), ma il problema maggiore è quello della mancanza dell'astina che che portava il diaframma, con tutte le sue parti costitutive.
Possiedo anch'io una 102, non altrettanto bella, ma in condizioni originali; decido quindi di copiare da quest'ultima le parti mancanti.
L'alberino originale è corredato di un'impugnatura in metallo, una rondella con un lato leggermente concava, che sta al di sopra del diaframma, il diaframma in gomma ed un puntale tronco conico che si avvita sull'asticella e ferma il diaframma. Nella foto si vede anche il manicotto avvitato sul fondo della penna, che è presente sulla penna del mio amico. Inizio con l'impugnatura, ricavandola da una vite da legno in ottone; pratico un foro non passante e realizzo una filettatura femmina con un maschio da 2mm. Per realizzare la concavità nella rondella in ebanite utilizzo una mola sferica tenendola premuta contro la parte in rotazione. Realizzo in ebanite anche il puntale tronco conico che foro e filetto anch'essa con il maschio da 2mm. L'alberino originale è, come consuetudine, in ferro rivestito di celluloide; quasi impossibile realizzarlo allo stesso modo, e d'altra parte moltissimi di queste asticelle hanno fatto una miserevole fine: l'umidità si è insinuata al di sotto del rivestimento ed ha corroso il metallo che gonfiando ha strappato anche la celluloide.
Ho fatto negli anni diversi esperimenti e direi che i migliori risultati estetici e di semplicità di realizzazione li ho avuti utilizzando un'asticella di lega d'alluminio rivestendola con della guaina termo restringente nera. In pratica utilizzo una porzione di ferro da calza da 2,5 mm che una volta rivestito approssima molto bene la misura originale di 3 mm c.a.
Realizzate le filettature maschio con filiera da 2mm utilizzo quindi questa tecnica. A lavoro concluso, non documentata c'è stata anche la rodiatura dell'impugnatura d'ottone per renderla esteticamente analoga a quella originale.
Sì, sono pignolo.