Buongiorno e saluti stilografici.
Che bella raccolta di Omas (penne fascinose, a mio parere tecnicamente imperfette, e proprio per questo "umane" nella loro filosofia e quindi insostituibili!) Oltretutto la brutta fine della storica Azienda bolognese ci ricorda le difficoltà dei tempi in cui viviamo....
Io arrivo solo a 4. una in celluloide del 1992 (rosso brunastra) con pennino EF, non tanto comune, perciò; Una Ferrari 348 (rosso Ferrari); una Biblioteca Nazionale Francese (bianco avorio); una Europa (stesso blu della bandiera dell U.E.) nessuna di queste ha mai scritto bene e senza sporcare.
Fino a quando, un paio di mesi fa, non ho scoperto che queste penne cambiano, radicalmente la loro difettosa e bizzosa personalità, dopo pulizia e carica con inchiostro Pilot Iroschizuku (di qualsiasi colore) meglio se grigio tipo matita.
Ne ho quattro, tutte comprate nuove, per il fascino che ha sempre esercitato sul sottoscritto quella loro estetica, a tante faccette, ed anche per le greche, che trovo straordinarie. (non si rovinano MAI)
Miracolo, il Giappone me le ha guarite tutte ed oggi, dopo smontaggio, pulizia, e caricamento con Iroschizuku, me le sto, finalmente godendo.
Al contrario le Aurora scrivono bene sempre, non macchiano e sono affidabili.
Bha!
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