No,tranquillo! La curiosita' e' benvenuta in ogni caso.
Tentero',perche' non e' piu' di un tentativo che non ho la scienza infusa (semmai ce l'ho confusa)

Premessa: su come sono fatti i Noodler's Bulletproof si possono fare solo congetture basati su quello che dalla Noodler's stessi dicono (ovvero che si legano chimicamente alla carta) e sulle verifiche di resistenza che qualcuno dice di aver fatto.
La prima domanda, "Quale dei due inchiostri resiste di piu?": da quello che ne ho capito i Bulletproof si legano alla cellulosa in qualche modo in modo irreversibile o giu' di li mentre i ferrogallici precipitano un complesso tra ioni ferrici (stato di ossidazione +3) e vari tipi di acidi gallici e gallati presenti nella miscela dell'inchiostro. S'e' visto che questo tipo di complessi diventa piu' stabile quando piu' passa il tempo. In realta' la reazione della formazione del complesso ferrogallico e', almeno in parte, reversibile, riducendo gli ioni ferro da ferrico a ferroso (stato di ossidazione +2) questi tornano in soluzione e il complesso si distrugge. Ovviamente fare questo su carta per cancellare un ferrogallico non e' per niente facile quindi a tutti gli effetti si puo' dire che per usi comuni un ferrogallico e', nei fatti, permanente.
Sulla seconda questione: I Bulletproof si legano chimicamente alla carta di reazioni chimiche del genere ne esistono un po' ma non abbiamo la formula del Bulletproof Noodler's per via che e' coperta dal brevetto (una volta lessi di qualcuno che voleva infilarlo in un cromatografo liquido-massa per vedere che ne usciva ma penso abbia desistito). Mentre i ferrogallici esistono praticamente da che esiste la scrittura tramite inchiostro (quantomeno da quando e' diventata utilizzata in modo "ampio") ovvero migliaia di anni.
Che sappiano di chimico, qualunque cosa voglia dire questa cosa esattamente, e' ovvio, di base i ferrogallici sono inchiostri abbastanza semplici come ingredienti, tanto che potresti prenderti una ricetta e provare a fartela in casa e riuscirci anche molto bene.
I Bulletproof no, non puzzano di chimico (se ho capito che intendi), pur avendo molte piu' composti chimici diversi tra loro di un ferrogallico perche' sono studiati cosi', con cose che coprono gli odori sgradevoli e altre spiacevolezze che ne ridurrebbero la voglia di usarlo.
D'altra parte nemmeno e' vero che tutti gli attuali inchiostri ferrogallici puzzino o sappiano di "chimico" (non hai idea quanto mi dia fastidio sta locuzione essendo del ramo

), tanto per dire i KWZ non puzzano a meno che... beh se ti sporchi le mani d'inchiostro queste "puzzano di ferro" ma d'altra parte il ferro e' componente fondamentale di questi inchiostri.
Una cosa posso dire i Bulletproof NON sono nati come evoluzione dei ferrogallici perche' non hanno niente in comune con essi chimicamente parlando. Ne hanno in comune gli scopi ma se questo definisse la cosa anche gli inchiostri a nanopigmenti (Kiwa-Guro, Carbon Black etc) ne sarebbero l'evoluzione e, se proprio vogliamo dirlo, gli inchiostri con pigmenti in sospensione sono MOLTO piu' vecchi dei ferrogallici

Tornando a noi, perche' li usa, a parte preferenze visto che hanno proprieta' su carta diverse rispetto ai Bulletproof, perche' spesso e volenteri sono sufficienti a quello che uno cerca, perche' praticamente ogni azienda che si mettesse nel settore "inchiostri per stilografica" potrebbe mettersi e fare il suo ferrogallico mentre i Bulletproof li puo' fare solo la Noodler's visto che sono coperti da brevetto.
O perche', come la KWZ (ma anche la Platinum e probabilmente altri) si possono fare degli inchiostri dal colore bellissimo usando i ferrogallici rendendo chiaro che e' possibile fare ferrogallici di qualsiasi colore mentre non e' chiaro, perche' non ci e' dato sapere, quali inchiostri sia possibile produrre come Bulletproof e quali no.
Alla fine del discorso inchiostri ferrogallici, Bulletproof e inchiostri con nanopigmenti in sospensione, sono tre approcci diversi allo stesso scopo, produrre una scrittura piacevole usando un inchiostro che sia praticamente permanente su carta.