In attesa della bufera: Summit S. 77
Inviato: lunedì 2 luglio 2018, 21:57
1931, 1º maggio: a New York viene inaugurato l'Empire State Building, che toglie al Chrysler Building il titolo di grattacielo più alto del mondo.
A Chicago Al Capone viene arrestato per evasione fiscale da Eliot Ness e dai suoi compagni (“gli Intoccabili”) e condannato a undici anni di reclusione. Il 19 settembre il Giappone invade la Manciuria, instaurando lo stato fantoccio del Manciukuò. Ernst Ruska mette a punto il microscopio elettronico.
1932. Alla conferenza di Losanna si stabilisce di condonare alla Germania i pagamenti dovuti per le riparazioni di guerra. L'americana Amelia Earhart è la prima donna a sorvolare l'Atlantico. Viene prodotta la prima pellicola in Technicolor. Vladimir Koz'mič Zvorykin crea la telecamera elettronica. 1933. Il 30 gennaio Adolf Hitler viene eletto Cancelliere tedesco. E’ la consacrazione del regime nazista, che porterà alla seconda guerra mondiale; vengono costruiti i primi campi di sterminio e l'antisemitismo diventa sempre più marcato. Il 12 agosto Winston Churchill pronuncia il suo primo discorso pubblico denunciando i rischi di una guerra con la Germania. Il Presidente degli Stati Uniti d'America Franklin D. Roosevelt avvia la politica del “New Deal” per combattere la grande depressione. Negli Stati Uniti viene abolito il Proibizionismo. 1934. Il 25 luglio in Austria viene assassinato il cancelliere Dollfuss. Negli Stati Uniti, a Hollywood, nasce la 20th Century Fox. Wallace Carothers inventa il nylon (“now you loose, old nippon!”). Il 10 giugno l'Italia vince il suo primo titolo ai Mondiali di calcio. Il 14 giugno, a Venezia, avviene il primo incontro ufficiale tra Benito Mussolini e Adolf Hitler. 1935. Lo swing si afferma come componente definitiva del jazz ed inizia a diffondersi in tutto il mondo. Inizia l'era delle numerose “big bands”. Gerhard Domagk sperimenta il primo sulfamidico.
All'alba del 3 ottobre le prime truppe italiane partite dall'Eritrea superano il confine con l'Etiopia, iniziandone la conquista.
Le vicende drammatiche di quegli anni suscitavano molta apprensione anche nel Regno Unito, ma non impedivano alla vita normale di andare avanti. Si guardava comunque al futuro con speranza e si portavano avanti molti progetti, anche di carattere industriale.
In questo periodo il gruppo Lang - Curzon di Liverpool era impegnato nell’arricchimento del proprio catalogo di strumenti di scrittura e d’accessori, contando sull’ottima qualità della propria produzione.
Fra le stilografiche disponibili troviamo anche la S. 77, che vi presento oggi. E’ una penna prodotta nella prima parte degli anni Trenta, come confermano tre elementi:
- il tipo di scritta impressa sul corpo, che riporta anche l’aggettivo “unbreakable” riferito alla celluloide;
- il fatto che la sigla del modello sia impressa sul fondello; - il tipo di levetta, tipico della serie “H” e della prima parte della serie “S” di stilografiche a marchio Summit, con il terminale circolare nel quale sono impresse le lettere “LC”, per Lang Curzon, le due aziende che a quel tempo componevano il gruppo di Liverpool: la prima dedicata alla produzione, la seconda alla commercializzazione. Ecco le caratteristiche principali:
- fusto e cappuccio: celluloide
- sezione, testina del cappuccio ed alimentatore (5,3 x 40,2 mm): ebanite
- pennino: oro 14k (6,5 x 22 mm)
- lunghezza chiusa: 114 mm
- lunghezza aperta: 103 mm
- lunghezza aperta con cappuccio calzato: 147 mm
- lunghezza della leva: 23 mm
- diametro del fusto: 12,2 mm
- diametro del cappuccio: 13,75 mm
- diametro medio della sezione: 9,8 mm
- peso (scarica): 15 gr
- peso del cappuccio: 6 gr.
Si tratta, dunque, di una stilografica corta, ma non piccola, ideale per il taschino del gilet: un tipo di penna che ebbe un suo mercato, anche abbastanza fiorente, almeno fino al secondo dopoguerra e che anche oggi, oltre a rendersi simpatica, può risultare molto pratica.
L’impugnatura è confortevole, anche grazie alla sapiente svasatura, ed il bilanciamento è molto buono anche con il cappuccio calzato. Quest’ultimo è dotato di 4 fori d’aereazione in posizione simmetrica e si avvita in quasi due giri.
Le finiture al nickel suggeriscono che il prezzo di questa penna non fosse elevato e che si rivolgesse ad un pubblico numeroso. Oltre che nel classico colore nero, che in quegli anni andava senza dubbio per la maggiore nel Regno Unito, fu offerta anche in una bella finitura verde con effetto bambù.
L’alimentatore, di dimensioni generose, è dotato delle due classiche selle laterali tipiche della produzione Lang, ma non di alette. La scrittura non tradisce le aspettative: pronta e regolare, senza difetti e con un flusso consistente. Il pennino, un B da ricalco a mio parere, scorre molto bene. Nel complesso, abbiamo di fronte una stilografica d’ottima qualità, robusta e con alcune caratteristiche morfologiche che la rendono originale e particolarmente pratica, simbolo di uno stile di vita che, almeno nel vestirsi, può senza dubbio insegnare molto ai tempi moderni.
“Just my two pence, of course!”.