Provo ad indovinare, e se sbaglio ti chiedo scusa.
Caricamento a siringa? (Ovvero, per caricarla non azioni il pomello sul fondo del fusto, bensì sviti il fusto ed all'interno trovi un cilindro in plastica trasparente con uno stantuffo metallico che ti permette di caricare l'inchiostro?).
Con questo presupposto: copia direi di no, originale anni '60 (riconoscibile anche dalla forma particolare del cappuccio) destinata al mercato studentesco, ce n'erano un'infinità di modelli praticamente identici, ogni casa produceva il suo (ed in allora le case produttrici di stilografiche erano veramente tante), nomi di fantasia più svariati: Flaminia, Giulia... A volte con pennino carenato ed a volte scoperto, come la tua (ma il pennino può anche essere stato sostituito in un secondo tempo).
Punto debole di queste penne, a distanza di decenni: la plastica del cilindro che tende a creparsi/deformarsi, così come la guarnizione dello stantuffo. A volte l'inchiostro trafila, altre volte lo stantuffo grippa.
Se intendi usarla prova prima a portarla in giro un paio di giorni caricata con acqua, si evitano possibili disastri
Ciao, facci sapere!
Giuseppe.