Due giorni con la Meisterstück 149.
Inviato: lunedì 30 luglio 2012, 20:01
Ciao a tutti,
Volevo dare un piccolo contributo con un racconto che potesse contenere le impressioni di una penna presa in prestito da un mio caro amico. Lui sebbene stilografico navigato, tiene in letargo la signora in questione ripulita, lavata e astucciata nel cassetto.... per la maggior parte dell'anno. Io prima di qualche giorno fa non ne avevo mai maneggiata una dal vero: e c'è voluto più di qualche "dai provala per un pò, non morde mica..." perchè alla fine accettassi, perchè una penna, come oggetto strettamente personale, mi crea un certo imbarazzo separarla dal proprietario: ma alla fine dico si, la avvolgo in un panno di microfibra, la metto nello zaino... e la porto a casa.
Chiedo a Luca il perchè del suo letargo e lui mi dice "è grossa, un pò scomoda, trovo più pratica questa", mostrandomi la sua 142 fidata, col cappuccio che si chiude a pressione e le cartucce che non gli danno problemi nei viaggi in aereo.
Io devo ammettere di essere un po' prevenuto nei confronti di questa casa, perchè il modo in cui si presenta al pubblico lo trovo pretenzioso e con la puzza sotto al naso. Il sito web mi fa girare le scatole, la produzione di contorno la odio abbastanza, ed il fatto che tutti quelli che non frequentando questo mondo quando pensano ad una penna di pregio pensano prima di tutto ad una ad una Montblanc.... pure.
Comunque mi sembrava cortese restituirla con un inchiostro che piacesse al suo padrone, e visto che Luca non aveva mai provato il turchese, la carico con il Pelikan 4001 turquoise; primo contatto tecnico: il pistone scorre fluido e l'ogiva gira liscia, lasciando alla fine mezzo giro di corsa a vuoto. Guardo attraverso la finestra a strisce dondolando il fusto e l’inchiostro azzurro chiaro in controluce fluttua comodo come in una piscina... mi parte involontariamente un sorriso.
Ora... vediamo da dove posso cominciare...
Questa 149 è circa del 1987, il pennino è un 14k M ed è diverso dalla produzione attuale (18k), somiglia molto di più a quello della 146, solo immensamente più grande. In effetti ti dà la sensazione dell'oggetto fuori dal comune, è una delle cose più belle che abbia mai visto: ha impressa la M nel fiocco di neve, sotto 14k e poi 585: la decorazione non è perfettamente simmetrica al taglio in mezzo ai rebbi, si vede che è decorato a mano... come vedete dalle foto non è giallo / rodio / giallo, come quello che fanno adesso, ma solo rodio / giallo, quest'ultima parte si è imbrunita col tempo diventando quasi bronzo...
La penna ha qualcosa che colpisce il mio immaginario infantile perchè è cicciona come in un cartone animato e questa cosa mi ingrippa da morire: tu la posi e ti viene voglia di riprenderla, la mia mano (che comunque non è piccola) mi dice che la 146 è meglio, ma la sua forma ti fa dire chisseneimporta; in realtà è tutto molto equilibrato, l'unica parte scomoda è quella che va dall'inizio del fusto alla filettatura, dove fai presa, quella è veramente larga. Questo ti fa scrivere bene solo se fai molte pause.... disegni, numeri linee e appunti brevi sono ok, una lettera lunga invece mi ha stancato un pò. Questo perchè mentre normalmente ti scordi di avere la penna in mano, la 149 invece ti ricorda sempre che è là in mezzo alle tre dita.
Confronto dimensionale... eccola paragonata alla Bic Cristal
Ed eccola in mezzo alla mia mano: il mio palmo è 23cm dall'estremo del pollice a quello del mignolo....
Le forme sono bellissime, te la rigireresti sempre tra le mani.... ma la sensazione dei materiali al tatto secondo me non appaga altrettanto: la penna in rapporto alla mole è leggera da morire, a confronto la mia Parker Big Orange del 91 pesa quasi di più. Io ho la sensazione che la resina MB sia più sottile, lo avverto anche quando avvito il tappo, non credo di sbagliarmi: inoltre se avvito il tappo la sera senza troppo serrare, la mattina lo trovo più lento (resina sottile e sbalzo termico?), cosa che non capita con la Parker: questo crea una specie di incongruenza tra quello che vedi e quello che tocchi.
In altre parole la differenza tra quanto la vedi grande e quanto pesa mi crea un certo disagio, ti viene quasi da chiederti se vale tutti quei soldi, so che è sbagliato (perché la leggerezza dovrebbe essere un pregio), ma me lo sono chiesto.
Il fermaglio invece è eccezionale e la pallina alla fine è piena, non c'è lamiera piegata....
Come scrive per me…
Ho provato la 149 su varie carte:
Cartoncino liscio per belle arti da 200g/mq
Quaderno Pigna serie monocromo a quadretti, diciamo di qualità scolastica.
Moleskine
Blocco Favini da schizzo liscio da 50g/mq
Ci sono stati dei problemi di feathering qua e là e di bleeding su moleskine e favini, ma comunque secondo me si deve considerare che hai a che fare con un pennino M che rilascia inchiostro in modo costante e senza avarizia, per cui questo è da tenere in conto.
Eccola col blocco Favini da schizzo... quella nera è la Parker F
e questo è il suo retro...
Con il quaderno pigna come vedete c'è qualche problema di feathering quando si scrive in stampatello....
le scritte sottili sono col pennino rovesciato
il pennino digerisce tutto, trasformando in seta tutto ciò su cui passa, complice anche un flusso abbondante da morire, di quelli che vedi le parole luccicare per un secondo o due dopo che hai messo il punto. Incertezze non ce ne sono mai nè di flusso nè nelle ripartenze dopo che sosta qualche minuto aperta: dà soddisfazione quando schiacci, quando non schiacci, quando giri il pennino al contrario facendo un tratto EF….
Un pò guardi quello che scrivi e un pò guardi il pennino, pò guardi quello che scrivi e un pò guardi il pennino.
Davvero mi sembra insensibile alla carta, dovunque ci scrivo dà quella soddisfazione da pane fresco e burro a colazione.
Le mie conclusioni è che sono rimasto un pò confuso.
Inutile girarci attorno, è l'esperienza di scrittura più bella che abbia fatto, anche se poco conta, vista la mia limitata esperienza tutta con pennini F (mannaggia a me che devo sempre scrivere cose piccole)....
Come ho già accennato prima anche il fattore di design su di me ha pesato tanto perché la 149 (vi prego non vi arrabbiate) ha una specie di anima rotonda che la rende un pò comica: e su di me questo ha un effetto irresistibile, tipo la 313 di paperino, ottieni soddisfazione solo girandotela tra le mani.
Poi in pausa pranzo mi faccio un giro; e (a Milano) sono in via Montenapoleone davanti alla boutique Montblanc… la guardo in vetrina sotto una bara di cristallo come Biancaneve dopo aver morso la mela, con i commessi che dall'interno ti guardano algidi e con aria di sufficienza e con un sorriso grosso penso a quanto è cicciona e a come ci siamo divertiti.
Un abbraccio a tutti,
Antonio.
Volevo dare un piccolo contributo con un racconto che potesse contenere le impressioni di una penna presa in prestito da un mio caro amico. Lui sebbene stilografico navigato, tiene in letargo la signora in questione ripulita, lavata e astucciata nel cassetto.... per la maggior parte dell'anno. Io prima di qualche giorno fa non ne avevo mai maneggiata una dal vero: e c'è voluto più di qualche "dai provala per un pò, non morde mica..." perchè alla fine accettassi, perchè una penna, come oggetto strettamente personale, mi crea un certo imbarazzo separarla dal proprietario: ma alla fine dico si, la avvolgo in un panno di microfibra, la metto nello zaino... e la porto a casa.
Chiedo a Luca il perchè del suo letargo e lui mi dice "è grossa, un pò scomoda, trovo più pratica questa", mostrandomi la sua 142 fidata, col cappuccio che si chiude a pressione e le cartucce che non gli danno problemi nei viaggi in aereo.
Io devo ammettere di essere un po' prevenuto nei confronti di questa casa, perchè il modo in cui si presenta al pubblico lo trovo pretenzioso e con la puzza sotto al naso. Il sito web mi fa girare le scatole, la produzione di contorno la odio abbastanza, ed il fatto che tutti quelli che non frequentando questo mondo quando pensano ad una penna di pregio pensano prima di tutto ad una ad una Montblanc.... pure.
Comunque mi sembrava cortese restituirla con un inchiostro che piacesse al suo padrone, e visto che Luca non aveva mai provato il turchese, la carico con il Pelikan 4001 turquoise; primo contatto tecnico: il pistone scorre fluido e l'ogiva gira liscia, lasciando alla fine mezzo giro di corsa a vuoto. Guardo attraverso la finestra a strisce dondolando il fusto e l’inchiostro azzurro chiaro in controluce fluttua comodo come in una piscina... mi parte involontariamente un sorriso.
Ora... vediamo da dove posso cominciare...
Questa 149 è circa del 1987, il pennino è un 14k M ed è diverso dalla produzione attuale (18k), somiglia molto di più a quello della 146, solo immensamente più grande. In effetti ti dà la sensazione dell'oggetto fuori dal comune, è una delle cose più belle che abbia mai visto: ha impressa la M nel fiocco di neve, sotto 14k e poi 585: la decorazione non è perfettamente simmetrica al taglio in mezzo ai rebbi, si vede che è decorato a mano... come vedete dalle foto non è giallo / rodio / giallo, come quello che fanno adesso, ma solo rodio / giallo, quest'ultima parte si è imbrunita col tempo diventando quasi bronzo...
La penna ha qualcosa che colpisce il mio immaginario infantile perchè è cicciona come in un cartone animato e questa cosa mi ingrippa da morire: tu la posi e ti viene voglia di riprenderla, la mia mano (che comunque non è piccola) mi dice che la 146 è meglio, ma la sua forma ti fa dire chisseneimporta; in realtà è tutto molto equilibrato, l'unica parte scomoda è quella che va dall'inizio del fusto alla filettatura, dove fai presa, quella è veramente larga. Questo ti fa scrivere bene solo se fai molte pause.... disegni, numeri linee e appunti brevi sono ok, una lettera lunga invece mi ha stancato un pò. Questo perchè mentre normalmente ti scordi di avere la penna in mano, la 149 invece ti ricorda sempre che è là in mezzo alle tre dita.
Confronto dimensionale... eccola paragonata alla Bic Cristal
Ed eccola in mezzo alla mia mano: il mio palmo è 23cm dall'estremo del pollice a quello del mignolo....
Le forme sono bellissime, te la rigireresti sempre tra le mani.... ma la sensazione dei materiali al tatto secondo me non appaga altrettanto: la penna in rapporto alla mole è leggera da morire, a confronto la mia Parker Big Orange del 91 pesa quasi di più. Io ho la sensazione che la resina MB sia più sottile, lo avverto anche quando avvito il tappo, non credo di sbagliarmi: inoltre se avvito il tappo la sera senza troppo serrare, la mattina lo trovo più lento (resina sottile e sbalzo termico?), cosa che non capita con la Parker: questo crea una specie di incongruenza tra quello che vedi e quello che tocchi.
In altre parole la differenza tra quanto la vedi grande e quanto pesa mi crea un certo disagio, ti viene quasi da chiederti se vale tutti quei soldi, so che è sbagliato (perché la leggerezza dovrebbe essere un pregio), ma me lo sono chiesto.
Il fermaglio invece è eccezionale e la pallina alla fine è piena, non c'è lamiera piegata....
Come scrive per me…
Ho provato la 149 su varie carte:
Cartoncino liscio per belle arti da 200g/mq
Quaderno Pigna serie monocromo a quadretti, diciamo di qualità scolastica.
Moleskine
Blocco Favini da schizzo liscio da 50g/mq
Ci sono stati dei problemi di feathering qua e là e di bleeding su moleskine e favini, ma comunque secondo me si deve considerare che hai a che fare con un pennino M che rilascia inchiostro in modo costante e senza avarizia, per cui questo è da tenere in conto.
Eccola col blocco Favini da schizzo... quella nera è la Parker F
e questo è il suo retro...
Con il quaderno pigna come vedete c'è qualche problema di feathering quando si scrive in stampatello....
le scritte sottili sono col pennino rovesciato
il pennino digerisce tutto, trasformando in seta tutto ciò su cui passa, complice anche un flusso abbondante da morire, di quelli che vedi le parole luccicare per un secondo o due dopo che hai messo il punto. Incertezze non ce ne sono mai nè di flusso nè nelle ripartenze dopo che sosta qualche minuto aperta: dà soddisfazione quando schiacci, quando non schiacci, quando giri il pennino al contrario facendo un tratto EF….
Un pò guardi quello che scrivi e un pò guardi il pennino, pò guardi quello che scrivi e un pò guardi il pennino.
Davvero mi sembra insensibile alla carta, dovunque ci scrivo dà quella soddisfazione da pane fresco e burro a colazione.
Le mie conclusioni è che sono rimasto un pò confuso.
Inutile girarci attorno, è l'esperienza di scrittura più bella che abbia fatto, anche se poco conta, vista la mia limitata esperienza tutta con pennini F (mannaggia a me che devo sempre scrivere cose piccole)....
Come ho già accennato prima anche il fattore di design su di me ha pesato tanto perché la 149 (vi prego non vi arrabbiate) ha una specie di anima rotonda che la rende un pò comica: e su di me questo ha un effetto irresistibile, tipo la 313 di paperino, ottieni soddisfazione solo girandotela tra le mani.
Poi in pausa pranzo mi faccio un giro; e (a Milano) sono in via Montenapoleone davanti alla boutique Montblanc… la guardo in vetrina sotto una bara di cristallo come Biancaneve dopo aver morso la mela, con i commessi che dall'interno ti guardano algidi e con aria di sufficienza e con un sorriso grosso penso a quanto è cicciona e a come ci siamo divertiti.
Un abbraccio a tutti,
Antonio.