Artus 14k EF
Inviato: mercoledì 16 maggio 2018, 23:53
Ho ritrovato presso un mercatino questa penna tedesca in ottime condizioni.
Si tratta di una Artus, nome del modello ignoto, caricamento a pistone, nella migliore tradizione germanica, ampia finestra di ispezione, pennino in oro 14 carati extra fine, flessibile.
Lunghezza da chiusa 12,7 cm
Calzata 15,7 cm
La penna è molto leggera, in resina termoplastica nera, impreziosita da un anello di rinforzo del cappuccio.
Sulla clip e sul fusto è impressa la scritta "Artus". Sul lato opposto del fusto "MADE IN GERMANY". Sul fondello rimovibile per azionare il pistone, la dicitrua "EF", riferita credo alla misura del pennino.
La parte terminale, rimovibile del fusto è a tronco di cono, molto schiacciato. Stessa cosa per la testa del cappuccio, dalla forma di cono appena prominente.
Come noto, Artus è una marca tedesca legata a Lamy, sul wiki troverete preziose informazioni al seguente indirizzo: http://www.fountainpen.it/Lamy.
Lamy nacque ad opera di Joseph C. Lamy nel 1930 ad Heidelberg, con il nome di "Orthos Fullhalterfabrik C. J. Lamy".
Artus fu acquisita da Lamy intorno al 1939, probabilmente perché era uno dei primissimi produttori di penne in resina termoplastica. Questo particolare rende il marchio interessante ai fini storici in quanto la tecnologia della iniezione di resine termoplastiche era appena nata e Artus brevettò in esclusiva una innovativa macchina a pistone per lo stampaggio delle stesse.
Nel 1949 la Artus venne rinominata in Artus, C. Josef Lamy.
Nel 1952 cominciò la commercializzazione di penne con il marchio Lamy.
Deduco (ma su questo attendo pareri più autorevoli) che la penna risalga all'ultimo periodo di produzione a marchio Artus, intorno al 1950, suffragato in questa ipotesi dalla presenza di un pistone in sughero, peraltro funzionante, senza alcun particolare intervento da parte mia.
La penna, seppure di fascia medio-bassa risulta ben costruita e piacevole da utilizzare, garantendo una portata costante di inchiostro al pennino.
La misura EF rende la scrittura un poco ruvida ma comunque piacevole se ci si tiene leggeri.
Il pennino riporta la scritta "Artus" in stampatello minuscolo e poi "14 k 585 II". Mostra una buona flessibilità che, da EF, lo porta ad arrivare ad una misura B o addirittura BB.
Quindi, nella migliore tradizione teutonica, abbiamo una penna solida e ben costruita, senza troppi fronzoli ma adattissima al suo scopo principale: scrivere.
La piccola si è subito rivelata pronta e desiderosa di scrivere. A me è piaciuta e a voi?
Si tratta di una Artus, nome del modello ignoto, caricamento a pistone, nella migliore tradizione germanica, ampia finestra di ispezione, pennino in oro 14 carati extra fine, flessibile.
Lunghezza da chiusa 12,7 cm
Calzata 15,7 cm
La penna è molto leggera, in resina termoplastica nera, impreziosita da un anello di rinforzo del cappuccio.
Sulla clip e sul fusto è impressa la scritta "Artus". Sul lato opposto del fusto "MADE IN GERMANY". Sul fondello rimovibile per azionare il pistone, la dicitrua "EF", riferita credo alla misura del pennino.
La parte terminale, rimovibile del fusto è a tronco di cono, molto schiacciato. Stessa cosa per la testa del cappuccio, dalla forma di cono appena prominente.
Come noto, Artus è una marca tedesca legata a Lamy, sul wiki troverete preziose informazioni al seguente indirizzo: http://www.fountainpen.it/Lamy.
Lamy nacque ad opera di Joseph C. Lamy nel 1930 ad Heidelberg, con il nome di "Orthos Fullhalterfabrik C. J. Lamy".
Artus fu acquisita da Lamy intorno al 1939, probabilmente perché era uno dei primissimi produttori di penne in resina termoplastica. Questo particolare rende il marchio interessante ai fini storici in quanto la tecnologia della iniezione di resine termoplastiche era appena nata e Artus brevettò in esclusiva una innovativa macchina a pistone per lo stampaggio delle stesse.
Nel 1949 la Artus venne rinominata in Artus, C. Josef Lamy.
Nel 1952 cominciò la commercializzazione di penne con il marchio Lamy.
Deduco (ma su questo attendo pareri più autorevoli) che la penna risalga all'ultimo periodo di produzione a marchio Artus, intorno al 1950, suffragato in questa ipotesi dalla presenza di un pistone in sughero, peraltro funzionante, senza alcun particolare intervento da parte mia.
La penna, seppure di fascia medio-bassa risulta ben costruita e piacevole da utilizzare, garantendo una portata costante di inchiostro al pennino.
La misura EF rende la scrittura un poco ruvida ma comunque piacevole se ci si tiene leggeri.
Il pennino riporta la scritta "Artus" in stampatello minuscolo e poi "14 k 585 II". Mostra una buona flessibilità che, da EF, lo porta ad arrivare ad una misura B o addirittura BB.
Quindi, nella migliore tradizione teutonica, abbiamo una penna solida e ben costruita, senza troppi fronzoli ma adattissima al suo scopo principale: scrivere.
La piccola si è subito rivelata pronta e desiderosa di scrivere. A me è piaciuta e a voi?