Tecnica anni Trenta: la Summit V76 Autovac
Inviato: sabato 12 maggio 2018, 16:29
29 gennaio: il presidente della Repubblica di Weimar Paul von Hindenburg nomina Adolf Hitler cancelliere tedesco.
4 marzo: Franklin Delano Roosevelt diventa il 32º presidente degli USA.
29 giugno: Primo Carnera conquista il titolo di campione mondiale di pugilato nella categoria pesi massimi.
12 agosto: Sir Winston Churchill fa il suo primo discorso pubblico sui pericoli del riarmo tedesco 15 ottobre: il motore per aerei Rolls-Royce Merlin viene lanciato per la prima volta. Sarà uno dei fattori importanti del successo alleato nella seconda guerra mondiale.
26 dicembre: a Tokyo viene fondata la Nissan.
Sir Norman Angell vince il Nobel per la pace.
Agatha Christie pubblica il romanzo “Se morisse mio marito”, con protagonista l’investigatore privato Hercule Poirot . Negli USA E.H. Armstrong brevetta il sistema di trasmissione radio a modulazione di frequenza.
René Lacoste lancia il noto marchio di magliette polo Lacoste con il suo amico Fred Perry.
Fu in questo periodo che venne introdotta sul mercato la stilografica Summit Autovac, che vi presento oggi.
Era dotata d’un sistema di caricamento nuovo ed abbastanza semplice (dunque di più conveniente manutenzione), che garantiva una capacità d’inchiostro maggiore di quella delle stilografiche a levetta od a pulsante di fondo. In buona sostanza, il sacchetto, ancorato in modo convenzionale alla parte posteriore della sezione, attraversava tutto il corpo della penna; la parte posteriore del corpo era svitabile, per ottenere l’accesso al fondo del sacchetto. All’interno di quest’ultimo, inserito a pressione in un foro praticato nella parte posteriore dell’alimentatore, era installato un tubo d’ebanite. L’alimentatore era dotato di un condotto di comunicazione con il tubo, cosicché la compressione del sacchetto causava la depressione necessaria per il caricamento dell’inchiostro. La parte inferiore dell’alimentatore di questa penna riporta la scritta “patpend” (brevetto in corso), il che suggerisce che la produzione sia avvenuta fra il 28 Ottobre 1933, data d’inoltro della richiesta di brevetto, ed il 16 Agosto 1934, data d’accettazione del brevetto, al quale fu assegnato il numero 414.929.
E’ molto probabile che l’inventore di questo sistema di caricamento, Eric Ernest Samuel Wade, figlio Ernest M Wade (uno degli 8 fondatori di Lang Co Ltd) e direttore generale di Summit Pens Ltd dopo la seconda guerra mondiale, non abbia voluto cedere i diritti sul brevetto, tanto che sul corpo della stilografica è riportata la scritta “made under licence” (prodotta su licenza).
Ecco lo schema tecnico del sistema di caricamento tratto dal brevetto: Sempre negli anni Trenta, Lang produsse una stilografica dotata d’un sistema di caricamento simile, che non entrò mai nel catalogo Summit ma che spesso viene confusa con l’Autovac. Molte di queste penne furono fabbricate per la Ty.Phoo Tea e potete trovarne una recensione qui: https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=28&t=13670
L’immagine che segue mette in evidenza le differenze costruttive fra i due modelli: L’Autovac formò la base per la produzione, da parte di Lang, di altre stilografiche per conto di altri marchi, esterni al gruppo di Liverpool. Ne sono un esempio la National Security “Double tank” e la Regent “Vacuum”.
La Summit “Autovac” fu prodotta in due versioni: la V76 e la V106, al prezzo, rispettivamente, di 7 scellini e 6 pence e di 10 scellini e 6 pence. La versione più costosa era rifinita con particolari dorati. Per la carica della penna era consigliato di comprimere per cinque volte la parte posteriore del sacchetto. Entrambi i modelli erano garantiti per un quarto di secolo.
Curiosamente, al contrario di quanto normalmente accadde per i prodotti Summit, la sigla del modello non è riportata sulla penna: Molto probabilmente, il pennino della stilografica che vedete (un bel Phillips Oxford in oro a 14 carati) non è quello originale, ma è certo (ne è stato individuato almeno un esemplare) che Lang decise di dotare questo modello, o almeno la sua versione più costosa, di un pennino personalizzato, che riportava la scritta, su tre livelli, “Summit - 14ct (inserito in una losanga orizzontale) - Autovac”. Ecco le caratteristiche principali della penna:
Lunghezza chiusa: 126 mm
Lunghezza aperta: 119 mm
Lunghezza del cappuccio: 55 mm
Lunghezza della sezione: 20 mm
Diametro del fusto: 12,2 mm
Diametro del cappuccio: 13,5 mm
Diametro medio della sezione: 8,5 mm
Peso (scarica): 15 gr
Peso del cappuccio: 6 gr
Materiali: parte centrale del fusto e cappuccio: celluloide; sezione, parte posteriore del fusto, testa del cappuccio ed alimentatore: ebanite; pennino: oro 14 carati.
La stilografica scrive molto bene, con un tratto abbastanza sottile, senza incertezze né false partenze. D’altronde, l’alimentatore garantisce un flusso generoso e costante, tipico delle Summit fra le due guerre. Nel complesso, si tratta di una penna che si fa apprezzare non solo per le qualità di scrittura ma anche per la sua originalità tecnica: un plus molto piacevole.