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Secondo voi è possibile, agendo su pennino e alimentatore, portare una stilo dal tratto fine al tratto medio? Io ho provato ad allargare i rebbi, a praticare dei tagli sull'alimentatore, ma ho l'impressione che non ci siano cambiamenti sostanziali. Parlo in generale, non su una penna specifica. Ovviamente mi riferisco a modelli sui quali non è possibile sostituire il pennino.

Con la micro mesh devi agire sulle punte di iridio, poi per gli aggiusti sul flusso agire sulla larghezza dei rebbi e se non basta sull' alimentatore.
Secondo me questo è un argomento da postare in "Tecnica"

Non lo farei.
Io ho la manualità di un bradipo, epperò ho letto il Wiki e si potrebbero creare problemi di rebbi troppo divaricati. La penna perderebbe l'azione capillare e non scriverebbe più.

mistermike ha scritto: ↑sabato 28 aprile 2018, 17:36 Io ho provato ad allargare i rebbi, a praticare dei tagli sull'alimentatore

Allargare i rebbi e/o modificare l'alimentatore per aumentare l'ingresso di aria nel
serbatoio (se questo era il senso di "tagli sull'alimentatore") serve solo ad aumentare
un poco l'afflusso di inchiostro al pennino.

Come Ti ha giustamente detto Max, se vuoi "allargare" leggermente il tratto puoi lavorare le punte di iridio
con le micromesh. Tieni presente che è un intervento senza ritorno , ovvero modifichi le punte togliendo materiale,
quindi ti consiglierei di fare pratica su una penna /pennino di basso valore sia economico che affettivo.

Oppure, in alternativa puoi cercare un pennino M

Nello

Lavorerò su una cinese da pochi euro, giusto per vedere se riesco ad effettuare la trasformazione. Non mi sogno minimamente di maneggiare le blasonate.

Domanda: lo spessore del tratto di scrittura non è dovuto, oltre che dal flusso, soprattutto dalla grandezza della punta d'iridio? Agendo di micromesh non tendiamo ad assottigliare la punta rendendo il tratto più sottile?

Dipende da dove agisci con la micro mesh

Siberia ha scritto: ↑domenica 29 aprile 2018, 21:05 Domanda: lo spessore del tratto di scrittura non è dovuto, oltre che dal flusso, soprattutto dalla grandezza della punta d'iridio? Agendo di micromesh non tendiamo ad assottigliare la punta rendendo il tratto più sottile?

Secondo me Max intendeva dire che bisogna lavorare la punta di iridio in modo da renderla più piatta rispetto a quella che è ora in modo da allargare il punto di contatto con la carta, ovvio non credo possa esserci una marcata differenza perché essendo una sfera se porti via troppo materiale torni a rimpicciolire la superficie.

Appiattendo la sfera (l' iridio) il tratto si allarga, un F può facilmente diventare un M.

Ho lavorato su una J.Herbin dal flusso molto magro. Per allargare il tratto bisogna togliere un po' di materiale dalla sfera, di modo che, questa, appiattendosi rilasci un flusso più largo. Il metodo funziona. L'unica accortenza è di non grattare troppo, altrimenti si corre il rischio di toglierla completamente.

Allora, in base alla mia esperienza personale, lavorando sulla punta d'iridio e appiattendola il tratto diventa decisamente più marcato. Eliminando poi completamente la punta ci si ritrova un pennino tronco e quindi il tratto è comunque largo.