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Stilus scolastica anni Sessanta?

Inviato: venerdì 6 aprile 2018, 23:35
da Mightyspank
So che a noi appassionati e ai collezionisti piace mirare a una serie di penne fantastiche: fiammeggianti ebaniti, iridescenti celluloidi, snorkel e crescent filler.
Io, in questo momento sono incuriosito anche dalla Decadenza, quegli anni in cui grandi marchi italiani si riducevano ormai, pallide ombre degli antichi fasti a produrre pennine scolastiche per limitare i danni di una spietata concorrenza.
Ed ecco perché sono a presentarvi questo ritrovamento.
Venduta come fondo di magazzino in una storica cartoleria di quartiere, si tratta di una penna che arriva direttamente dagli anni bui di una gloriosa marca: Stilus.
L'azienda venne fondata dal Dr. Emilio Pecco a Torino, con sede in via Cibrario 12 e denominazione Pecco e C. Stilus.
Fra i più antichi marchi italiani si estinse definitivamente negli anni '60, anche se esiste tuttora una Società Demapen Srl che produce il marchio Stilus (http://www.stilus.it/) ma si limita alle penne a sfera.
Rimando al Wiki ogni notizia sulla storia di Stilus.
Stilus01.jpg
Questa umile Stilus suppongo risalga agli anni Sessanta del secolo scorso, quindi all'ultimissima produzione della casa torinese. Il punto interrogativo nel titolo è per la difficoltà nella datazione e sul nome del modello, che forse nemmeno era rivolto agli studenti delle scuole inferiori.
Il corpo penna è in plastica, color borgogna (esiste anche in verde e non so in quali altri colori), molto leggera. Le finiture sono solo discrete ma piacevoli, la linea filante con un taglio a 30° della cima del cappuccio e altri due tagli laterali. Quest'ultimo calza perfettamente e solidamente sul corpo penna.
La clip e l'anello alla base del cappuccio sono dorati.
Stilus2.jpg
Il pennino in acciaio N. 4, di fabbricazione tedesca DAUER, presenta lo stratagemma della piegatura della lamina per risparmiare sulla lega della punta.
Il caricamento è a stantuffo, perfettamente funzionante e con discreta capacità.
Come scrive? Fine, preciso, con un certo “feedback” se mi passate l'anglicismo, nel complesso piacevole, con una sensibile variazione di tratto, direi da F a B scarso.
Pur nella sua modestia mostra con un sussulto di orgoglio l'antico e glorioso marchio a fuoco impresso sul fusto: “STILUS”.
Stilus marchio.jpg
Per dimensioni e aspetto, oltre alla precisione del tratto fine, mi piace paragonarla a una 78G nostrana.
Cosa ne dite?
Vi esorto a mostrare altri umili prodotti degli anni Cinquanta e Sessanta. Chissà cosa nascondono certi polverosi cassetti!
Un saluto a tutti.

Le misure:

Chiusa 13,5 cm
Calzata 15,5 cm
Aperta 12,2 cm
Diametro cappuccio 1,1 cm

Stilus scolastica anni Sessanta?

Inviato: venerdì 6 aprile 2018, 23:39
da Mightyspank
E ora confronti e prova di scrittura.

Stilus scolastica anni Sessanta?

Inviato: sabato 7 aprile 2018, 9:18
da HoodedNib
Come linee estetiche mi piace di piu' della 78G, se devo dirla tutta. E mi limito a questo perche' non saprei al momento far confronti con altro

Stilus scolastica anni Sessanta?

Inviato: sabato 7 aprile 2018, 11:35
da lucre
Grazie per la presentazione e le immagini, che mi hanno riportato fra i banchi di scuola. Erano penne che facevano bene il loro mestiere. Certo la
" nonna ", come l'hai chiamata tu, era altra cosa ... Grazie ancora e buona giornata
Luigi

Stilus scolastica anni Sessanta?

Inviato: lunedì 23 aprile 2018, 21:41
da Rosso Corsa
In occasione del recentissimo Pen Show di Brescia ho avuto modo di provare questa "scolastica" Stilus.
A mio parere sia per la scrittura del pennino in acciaio che per la cura e la qualità con cui questa stilografica é stata progettata e prodotta é corretto utilizzare gli apici: "scolastica" per modo di dire!

Ennesimo ritrovamento molto interessante di Renzo, la cui proposta di recensire le tante altre stilografiche anni 50 e 60 nate soprattutto per scrivere, e scrivere bene, é sicuramente da condividere. Personalmente ho già un paio di idee....

Ciao :wave:

Stilus scolastica anni Sessanta?

Inviato: lunedì 23 aprile 2018, 23:03
da Mightyspank
Grazie Luigi e Mauro.
Poi con Mauro a Brescia abbiamo scoperto che il cappuccio ha lo stesso taglio della Waterman Concorde.
Sarà un caso? Non credo ma qualcuno può avere idee su quale sia il progetto originale.