Non credo ci sia un solo appassionato, o meglio malato di stilografiche che non abbia mai discusso almeno una volta sul fatto che ci possano essere ottime stilografiche di poco prezzo, e che al contrario stilografiche di valore elevato possano scrivere incommensurabilmente peggio di altre economicamente molto più modeste. E immancabilmente seguendo questi ragionamenti viene nominata la Pilot 78G, fulgido esempio di alta qualità Giapponese a costi decisamente contenuti.
La 78G é il classico esempio che si menziona quando si deve ricordare la più classica delle verità stilografiche: non c'é nessuna proporzione tra la qualità di scrittura e il valore monetario della penna.
Ad ogni appassionato appare naturale che un modello di enorme diffusione sia dal punto quantitativo che geografico sia soggetto ad una produzione perenne, eppure anche per la 78G giunse qualche anno fa il momento della meritata pensione. Pare per motivi di costo, la Pilot decise di terminare la produzione di questo modello, esordito nel lontano 1991.
La notizia della chiusura della produzione si diffuse progressivamente, spargendo tra i malati stilografici nostalgia e desiderio di accaparrarsi qualche esemplare prima che si esaurissero. Paura completamente ingiustificata tenendo conto dell'enorme quantità di 78G prodotte.
E come se non bastasse l'oceano di esemplari 78G esistenti, la Pilot ha pensato bene di riprenderne negli anni più recenti la produzione. Attorno al 2011, quindi approssimativamente 20 anni dopo l'esordio dell'originale, si é avviata la produzione di una nuova versione, credo destinata al mercato Cinese o comunque orientale: la 78G+.
Mi sono procurato alcuni esemplari del nuovo modello per confrontarli con quelli già in mio possesso della versione originale.
Le foto seguenti, della consueta scarsissima qualità, spero almeno permettano di valutare le poche differenze estetiche.
Nessuna variazione nelle forme, da molti giudicate troppo classiche o troppo anonime. Personalmente non condivido questi giudizi negativi, la 78G non é certo un capolavoro di originalità di design ma ha proporzioni equilibrate e una dimensione contenuta ma non troppo piccola.
E per quanto riguarda le forme anonime, non credo che ciò sia coerente con il fatto che chiunque abbia un minimo di conoscenza delle stilografiche sia in grado di riconoscere una 78G ad una prima occhiata.
Non ho notato nemmeno particolari differenze nei materiali. Mi pare che la qualità della plastica utilizzata da Pilot sia rimasta decorosa. Ovviamente non stiamo parlando di "preziosa resina", ma sia per brillantezza che per consistenza mi pare che il materiale non sia tanto malvagio. Il mio giudizio però si basa solo su una prima impressione, non ho utilizzato una 78G abbastanza a lungo per verificarne la resistenza e l'evoluzione della
brillantezza.
Peso e dimensioni mi sembrano perfettamente mantenute.
La lunghezza (chiusa) é di 135 mm per un diametro del fusto di circa 10 mm. Il diametro massimo del cappuccio, alla sua base, é di 13 mm.
Il peso di circa 12 g (di cui più o meno 4,5 di cappuccio) costituisce secondo me un piccolo elemento negativo.
Chiaramente si tratta di valutazioni squisitamente soggettive, ma personalmente ritengo che le eccellenti doti di scrittura di queste stilografiche sarebbero state meglio esaltate da un peso più consistente.
Ma allora dove sono le differenze tra la 78G originale e la nuova versione? In effetti trovare delle differenze tra questi due modelli é un po' come fare il confronto tra due vignette quasi uguali sulla Settimana Enigmistica. Sono riuscito a trovare solo i seguenti piccoli particolari:
- I due anelli color oro stampati alla base del cappuccio hanno lo stesso spessore, ma le scritte non sono posizionate negli stessi punti.
- Lo spessore dell'anello della clip é decisamente più sottile sulla 78G+.
- Le scritte stampate sul pennino "Pilot Super Quality - Japan" sono le stesse, ma i caratteri hanno stili e spessori leggermente diversi.
Una differenza un poco più marcata consiste nell'adozione di un nuovo converter con meccanismo a stantuffo al posto del famigerato sistema di caricamento "a pressione", bruttissima copia dell'aerometric Parker. Finalmente!!
Cambiano anche i colori, o meglio cambia un colore: il rosso. Al posto del bel rosso scuro ma non troppo della 78G ala Pilot hanno pensato di adottare un rosso arancione abbagliante, direi perfettamente adatto ad una riunione di alta direzione.... ma si lo so, questa penna non é per l'alta direzione, ma per le affollate aule delle scuole Cinesi.
Altra differenza non trascurabile riguarda la disponibilità di una nuova misura per i pennini. Al già sottile F si affianca il sottilissimo EF che purtroppo non ho ancora avuto occasione di provare. Mi aspetto uno spessore al cui confronto un capello sembri un tratto di pennarello Carioca....
Mi pare che sia cambiato anche il B, che in realtà era uno stub. Il nuovo B dovrebbe essere ancora uno stub, ma meno largo.
Fortunatamente una cosa non cambia affatto: la qualità di scrittura del pennino. Come noto, é questo l'elemento che caratterizza la Pilot 78G. La scrittura con questa stilografica é un vero piacere, i pennini sono tutto fuorché morbidi, ma letteralmente volano sulla carta. Il flusso, almeno sugli esemplari che ho provato é sempre molto bene equilibrato, in certi casi a qualcuno potrebbe sembrare un poco avaro. Come sempre é una questione di gusti, personalmente non amo i tratti troppo "bagnati" e di conseguenza trovo il flusso delle 78G praticamente perfetto.
Mi aspetto che il nuovo EF non possa regalare la sensazione di scorrevolezza eccezionale della misura F, già molto sottile, ma non mi stupirei del contrario.
In definitiva la qualità di scrittura rimane il biglietto da visita 78G/G+, la cui modestia risiede solo nel costo. A mio parere si tratta di una delle migliori stilografiche "da utilizzo" che si possano trovare, e soprattutto per chi apprezza i tratti fini o finissimi ha davvero poche rivali nella sua fascia di prezzo. E non solo.
Alla prossima!