Namiki capless raden galaxy
Inviato: domenica 18 marzo 2018, 23:29
Complice una gita a Londra subito dopo Natale ed ecco comparire una nuova penna nella mia collezione. Ma scopriamone la storia...
Così, anch'io non potevo esimermi da un giro al secondo piano, meta la Great Writing Room, già il nome una promessa di voluttà inenarrabili.
In effetti si possono trovare gran parte delle grandi marche pennistiche con pezzi particolari e limitati che sfiorano cifre da nababbi.
Ho potuto vedere un paio di Montblanc, edizioni limitatissime e preziose, come una Peggy Guggenheim da 25.700 £ e una Artisan Edition da 24.900 £. Una Caran D'Ache “spaziale” da 15.000 £ e varie Namiki, fra cui una gigantesca Emperor Goldfish, maki-e da 11.000 £.
Nella vetrina Namiki, fra vari piccoli capolavori, con prezzi da capogiro, nello scaffale più basso, faceva bella mostra di sé una magnifica Capless Raden, scontatissima (circa al 40%).
Non ci ho pensato due volte e ho subito chiesto a una commessa, una gentilissima signora che poi ho scoperto essere italiana, di visionare la penna.
Era l'ultima. A quel punto ho deciso e, messo mano al portafoglio, senza troppi rimpianti, al prezzo di una Pelikan M400, mi sono portato a casa la bellezza che andrò a descrivere.
Della Pilot Capless sapete già tutto. In questo caso però, vista la particolare lavorazione, la casa giapponese ha voluto marchiare la penna con il nome della sua fascia alta: Namiki.
Perciò si deve più correttamente parlare di Namiki Capless, della famiglia Raden (Madreperla).
Il modello in particolare che esaminiamo, fa parte di una serie di tre: Strisce, Superficie dell'Acqua e Galassia.
La Capless Galaxy è una penna creata con l'antica tecnica giapponese Raden di lavorazione delle conchiglie di alcuni molluschi come l'abalone australiano.
Si tratta di una tecnica artigianale complessa che richiede una suprema maestria per poter tagliare la madreperla del guscio in sottilissime lamelle.
Queste vengono poi applicate sulla superficie della penna e poi ricoperte di vari strati di lacca, donando una brillantezza e una lucentezza uniche alla penna, difficili da catturare in fotografia.
Sono presenti infatti una varietà di colori e iridescenze che fanno davvero pensare alle immagini delle grandi galassie perse nelle profondità dello spazio.
Il pennino, in oro 18 carati rodiato, è della misura B -broad-, in realtà più simile a un medio europeo pieno.
L'esperienza di scrittura risulta piacevolissima. Il pennino, ben molleggiato, ha una consistenza burrosa ma pienamente controllata, davvero notevole.
È stato caricato con una cartuccia Pilot Blue/Black, parte di una confezione da 12 regalatami con la penna.
Il converter in dotazione, al contrario di altri converter Pilot in mio possesso, è dotato di una sorta di chiodino che serve, io suppongo, a rompere la resistenza superficiale dell'inchiostro e a garantire una migliore regolazione del flusso. Devo ancora provarlo però.
La penna è contenuta in una semplice ma bella confezione in legno chiaro, marchiata Namiki, che ospita un lettino ricoperto di velluto sintetico rosso scuro.
Il tutto all'interno di una gradevole scatola in cartoncino color crema decorata con un intreccio di linee dorate.
Boxing Day a Londra rappresenta l'inizio della stagione dei saldi. Anche da Harrods, immancabilmente, frotte di turisti e londinesi si affollano nei vari piani del grande palazzo.Così, anch'io non potevo esimermi da un giro al secondo piano, meta la Great Writing Room, già il nome una promessa di voluttà inenarrabili.
In effetti si possono trovare gran parte delle grandi marche pennistiche con pezzi particolari e limitati che sfiorano cifre da nababbi.
Ho potuto vedere un paio di Montblanc, edizioni limitatissime e preziose, come una Peggy Guggenheim da 25.700 £ e una Artisan Edition da 24.900 £. Una Caran D'Ache “spaziale” da 15.000 £ e varie Namiki, fra cui una gigantesca Emperor Goldfish, maki-e da 11.000 £.
Nella vetrina Namiki, fra vari piccoli capolavori, con prezzi da capogiro, nello scaffale più basso, faceva bella mostra di sé una magnifica Capless Raden, scontatissima (circa al 40%).
Non ci ho pensato due volte e ho subito chiesto a una commessa, una gentilissima signora che poi ho scoperto essere italiana, di visionare la penna.
Era l'ultima. A quel punto ho deciso e, messo mano al portafoglio, senza troppi rimpianti, al prezzo di una Pelikan M400, mi sono portato a casa la bellezza che andrò a descrivere.
Della Pilot Capless sapete già tutto. In questo caso però, vista la particolare lavorazione, la casa giapponese ha voluto marchiare la penna con il nome della sua fascia alta: Namiki.
Perciò si deve più correttamente parlare di Namiki Capless, della famiglia Raden (Madreperla).
Il modello in particolare che esaminiamo, fa parte di una serie di tre: Strisce, Superficie dell'Acqua e Galassia.
La Capless Galaxy è una penna creata con l'antica tecnica giapponese Raden di lavorazione delle conchiglie di alcuni molluschi come l'abalone australiano.
Si tratta di una tecnica artigianale complessa che richiede una suprema maestria per poter tagliare la madreperla del guscio in sottilissime lamelle.
Queste vengono poi applicate sulla superficie della penna e poi ricoperte di vari strati di lacca, donando una brillantezza e una lucentezza uniche alla penna, difficili da catturare in fotografia.
Sono presenti infatti una varietà di colori e iridescenze che fanno davvero pensare alle immagini delle grandi galassie perse nelle profondità dello spazio.
Il pennino, in oro 18 carati rodiato, è della misura B -broad-, in realtà più simile a un medio europeo pieno.
L'esperienza di scrittura risulta piacevolissima. Il pennino, ben molleggiato, ha una consistenza burrosa ma pienamente controllata, davvero notevole.
È stato caricato con una cartuccia Pilot Blue/Black, parte di una confezione da 12 regalatami con la penna.
Il converter in dotazione, al contrario di altri converter Pilot in mio possesso, è dotato di una sorta di chiodino che serve, io suppongo, a rompere la resistenza superficiale dell'inchiostro e a garantire una migliore regolazione del flusso. Devo ancora provarlo però.
La penna è contenuta in una semplice ma bella confezione in legno chiaro, marchiata Namiki, che ospita un lettino ricoperto di velluto sintetico rosso scuro.
Il tutto all'interno di una gradevole scatola in cartoncino color crema decorata con un intreccio di linee dorate.