Penne (troppe) che non funzionano
Inviato: martedì 13 marzo 2018, 9:36
Buongiorno a tutti. Come anticipato ieri nel corso della mia presentazione, mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione un mio grande dubbio ( una serie di dubbi) che ho da tempo.
Negli ultimi dieci anni mi sono dedicato alla scrittura con stilografiche, con grande piacere.
Ne ho comprate, provate, scambiate, vendute tante, fino ad arrivare a un piccolo "parco" di una dozzina di penne, tutte affidabili, fedeli compagne di ogni giorno.
Ma per arrivare a questo, la strada è stata difficile e irta di ostacoli.
Premesso che ho sempre trattato le penne con il massimo garbo e la massima cura, e che uso in pratica due soli tipi di inchiostro, entrambi superaffidabili, come Aurora Black e Blue, vado a sciorinare il mio personale "cahiers des doléances", ovvero una lista di tutte le penne che mi hanno dato problemi:
Aurora Duocart : ben due esemplari, entrambi con manifeste perdite di inchiostro .
Aurora K : pennino EF simile a un chiodo, flusso quasi nullo, scrittura impossibile.
Conklin Symetrik: frequenti interruzioni nella scrittura, mancate ripartenze dopo soste di solo un'ora.
Conklin Duragraph: come sopra.
Pelikan Pura: come sopra.
Pelikan Epoch: come sopra
Pelikan Stola III: come sopra.
Noodler's Ahab : anche qui 2 esemplari, perdite di inchiostro copiose, tratto intermittente.
Pilot Prera: dopo un mese di funzionamento soddisfacente, improvvisamente smette di scrivere.
Delta Italiana: scrittura non fluida, interruzioni e salti.
Marlen One: come sopra
Aurora Ipsilon: come sopra
Kaweco Student: come sopra
Non mi pare malaccio, sono incidenti capitati in meno di 2 anni.
Come noterete, si tratta di penne dal volore medio-basso, infatti, con penne più costose ho avuto un livello di qualità migliore. Ho alcune Pelikan delle serie M400, M600 e M800, tutte impeccabili fin dal primo giorno. Lo stesso dicasi per le Sailor che ho avuto per le mani.
Leggendo le vostre recensioni, noto che non sono il solo a fare questo tipo di osservazioni: ho letto recensioni di penne da oltre 700 Euro di valore le quali, alla prima prova, non scrivono.
A questo punto mi domando:
- come è possibile tutto ciò? faccio fatica a farmi venire in mente una categoria di prodotti - tra quelli che usiamo quotidianamente . cha presentino una simile frequenza di guasti e malfunzionamenti.
- come lavora una fabbrica di penne? non vengono usate delle macchine ? viene fatto tutto a mano ed è per questo che un addetto meno accorto è in grado di produrre penne che non funzionano? Io solo così riesco a spiegarmi per quale motivo la Pelikan Epoch che ho acquistato io non andava proprio, mentre quella che il mio rivenditore ha venduto il giorno dopo, e proveniente dallo stesso lotto di fornitura, invece funzionava egregiamente.Lo stesso esempio vale per tutte le altre marche.
Non parliamo poi dei pennini. Non ce n'è uno - o quasi -che scriva uguale, anche se la misura è la stessa.
- Come si spiega questa mancanza di uniformità, tra l'altro nociva dal punto di vista commerciale? Parliamo non di una tecnologia nuova, da testare, ma di un tipo di lavorazione che ha oltre un secolo, in parole povere, sia pure con miglioramenti intervenuti nel tempo.
- Infine: che "vantaggio " hanno i produttori a mettere in commercio un così alto numero ( almeno credo) di penne che non funzionano? Non si ritorce poi contro di loro? Immaginiamoci un neofita che si imbatta subito in due o tre penne che non vanno, e debba affrontare il piccolo calvario che ne consegue: scrivere o recarsi dal venditore, farsi cambiare o riparare la penna ( a volte occorre uno o due mesi), eccetera. Con che spirito si sente poi di proseguire con la sua passione?
Diciamo, in conclusione, che alla fine io non ci ho poi rimesso soldi: sono sempre riuscito a farmi riparare o sostituire le penne "fallaci", oppure ho preso altra merce in cambio. Ma vi assicuro che tante seccature non sono state piacevoli.
Chiudo qui. Mi scuso per la prolissità, ma credo sia un argomento interessante che ha toccato forse tanti.
Un salutone e buona giornata, e ottime scritture.
Mario
Negli ultimi dieci anni mi sono dedicato alla scrittura con stilografiche, con grande piacere.
Ne ho comprate, provate, scambiate, vendute tante, fino ad arrivare a un piccolo "parco" di una dozzina di penne, tutte affidabili, fedeli compagne di ogni giorno.
Ma per arrivare a questo, la strada è stata difficile e irta di ostacoli.
Premesso che ho sempre trattato le penne con il massimo garbo e la massima cura, e che uso in pratica due soli tipi di inchiostro, entrambi superaffidabili, come Aurora Black e Blue, vado a sciorinare il mio personale "cahiers des doléances", ovvero una lista di tutte le penne che mi hanno dato problemi:
Aurora Duocart : ben due esemplari, entrambi con manifeste perdite di inchiostro .
Aurora K : pennino EF simile a un chiodo, flusso quasi nullo, scrittura impossibile.
Conklin Symetrik: frequenti interruzioni nella scrittura, mancate ripartenze dopo soste di solo un'ora.
Conklin Duragraph: come sopra.
Pelikan Pura: come sopra.
Pelikan Epoch: come sopra
Pelikan Stola III: come sopra.
Noodler's Ahab : anche qui 2 esemplari, perdite di inchiostro copiose, tratto intermittente.
Pilot Prera: dopo un mese di funzionamento soddisfacente, improvvisamente smette di scrivere.
Delta Italiana: scrittura non fluida, interruzioni e salti.
Marlen One: come sopra
Aurora Ipsilon: come sopra
Kaweco Student: come sopra
Non mi pare malaccio, sono incidenti capitati in meno di 2 anni.
Come noterete, si tratta di penne dal volore medio-basso, infatti, con penne più costose ho avuto un livello di qualità migliore. Ho alcune Pelikan delle serie M400, M600 e M800, tutte impeccabili fin dal primo giorno. Lo stesso dicasi per le Sailor che ho avuto per le mani.
Leggendo le vostre recensioni, noto che non sono il solo a fare questo tipo di osservazioni: ho letto recensioni di penne da oltre 700 Euro di valore le quali, alla prima prova, non scrivono.
A questo punto mi domando:
- come è possibile tutto ciò? faccio fatica a farmi venire in mente una categoria di prodotti - tra quelli che usiamo quotidianamente . cha presentino una simile frequenza di guasti e malfunzionamenti.
- come lavora una fabbrica di penne? non vengono usate delle macchine ? viene fatto tutto a mano ed è per questo che un addetto meno accorto è in grado di produrre penne che non funzionano? Io solo così riesco a spiegarmi per quale motivo la Pelikan Epoch che ho acquistato io non andava proprio, mentre quella che il mio rivenditore ha venduto il giorno dopo, e proveniente dallo stesso lotto di fornitura, invece funzionava egregiamente.Lo stesso esempio vale per tutte le altre marche.
Non parliamo poi dei pennini. Non ce n'è uno - o quasi -che scriva uguale, anche se la misura è la stessa.
- Come si spiega questa mancanza di uniformità, tra l'altro nociva dal punto di vista commerciale? Parliamo non di una tecnologia nuova, da testare, ma di un tipo di lavorazione che ha oltre un secolo, in parole povere, sia pure con miglioramenti intervenuti nel tempo.
- Infine: che "vantaggio " hanno i produttori a mettere in commercio un così alto numero ( almeno credo) di penne che non funzionano? Non si ritorce poi contro di loro? Immaginiamoci un neofita che si imbatta subito in due o tre penne che non vanno, e debba affrontare il piccolo calvario che ne consegue: scrivere o recarsi dal venditore, farsi cambiare o riparare la penna ( a volte occorre uno o due mesi), eccetera. Con che spirito si sente poi di proseguire con la sua passione?
Diciamo, in conclusione, che alla fine io non ci ho poi rimesso soldi: sono sempre riuscito a farmi riparare o sostituire le penne "fallaci", oppure ho preso altra merce in cambio. Ma vi assicuro che tante seccature non sono state piacevoli.
Chiudo qui. Mi scuso per la prolissità, ma credo sia un argomento interessante che ha toccato forse tanti.
Un salutone e buona giornata, e ottime scritture.
Mario