piccola recensione Caran d'Ache 849
Inviato: venerdì 9 marzo 2018, 19:00
Buonasera.
Non ho mai recensito una penna. Mi scuserete perciò per lo stile imperfetto e per la povertà dei contenuti tecnici, ma pur avendo "collezionato" qualche stilografica da circa 30 anni, non sono certo un esperto.
Tra Natale e Capodanno ho acquistato una Caran d'Ache 849, non "on line" ma in uno dei pochi negozi ancora in esercizio nella mia città, dove si può trovare una stilografica, che non sia un "fondo di magazzino" rimasto invenduto da prima della grande crisi, o qualcosa che non sia una Mont Blanc (vendute ormai, si sà, nelle gioiellerie e non più dai "pennai") .
Non ho mai posseduto prima una penna di questa Marca elvetica, pur conoscendola bene, essendo un appassionato.
La ho comprata per lasciarla a studio, essendo una penna di base e non preziosa. La ho scelta arancio, per evitare di non trovarla quando serve (sono disordinato).
La penna, sottile ma non troppo, lunga, ma non troppo, leggera, ma non troppo è davvero funzionale ed ha rappresentato una sorpresa assai positiva!
Il cappuccio è "a pressione" ma resta in sede fermamente, a penna chiusa e con il cappuccio "calzato". La forma, tipica della Marca è esagonale, impedendo alla penna di cadere dalla scrivania quando è senza cappuccio. La sezione, in plastica nera, consente di scrivere agevolmente. Il pennino, in acciaio (nel mio caso un M) è senza foro di sfiato e risulta affusolato.
La penna scrive benissimo, vola letteralmente. Non troppo magra e non abbondante in quanto a flusso. insomma se lo scopo principale di una stilo è scrivere, questa assolve ottimamente al suo compito. In più è anche bella, relativamente alla sua categoria. Così sono davvero invogliato, quando ne avrò la possibilità, a comprare una Caran d'Ache di media gamma.-
Non certo come per la Montegrappa. Una Nero Uno Linea, oro rosa (penna peraltro cara, anche se esteticamente valida) alla quale tengo davvero, trattandosi di un regalo dei miei collaboratori, la ho dovuto mandare subito in azienda, perché dopo una paginetta si bloccava. La penna non è ancora tornata...
Lamentiamoci poco, poi, se le aziende italiane "chiudono"!.
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Non ho mai recensito una penna. Mi scuserete perciò per lo stile imperfetto e per la povertà dei contenuti tecnici, ma pur avendo "collezionato" qualche stilografica da circa 30 anni, non sono certo un esperto.
Tra Natale e Capodanno ho acquistato una Caran d'Ache 849, non "on line" ma in uno dei pochi negozi ancora in esercizio nella mia città, dove si può trovare una stilografica, che non sia un "fondo di magazzino" rimasto invenduto da prima della grande crisi, o qualcosa che non sia una Mont Blanc (vendute ormai, si sà, nelle gioiellerie e non più dai "pennai") .
Non ho mai posseduto prima una penna di questa Marca elvetica, pur conoscendola bene, essendo un appassionato.
La ho comprata per lasciarla a studio, essendo una penna di base e non preziosa. La ho scelta arancio, per evitare di non trovarla quando serve (sono disordinato).
La penna, sottile ma non troppo, lunga, ma non troppo, leggera, ma non troppo è davvero funzionale ed ha rappresentato una sorpresa assai positiva!
Il cappuccio è "a pressione" ma resta in sede fermamente, a penna chiusa e con il cappuccio "calzato". La forma, tipica della Marca è esagonale, impedendo alla penna di cadere dalla scrivania quando è senza cappuccio. La sezione, in plastica nera, consente di scrivere agevolmente. Il pennino, in acciaio (nel mio caso un M) è senza foro di sfiato e risulta affusolato.
La penna scrive benissimo, vola letteralmente. Non troppo magra e non abbondante in quanto a flusso. insomma se lo scopo principale di una stilo è scrivere, questa assolve ottimamente al suo compito. In più è anche bella, relativamente alla sua categoria. Così sono davvero invogliato, quando ne avrò la possibilità, a comprare una Caran d'Ache di media gamma.-
Non certo come per la Montegrappa. Una Nero Uno Linea, oro rosa (penna peraltro cara, anche se esteticamente valida) alla quale tengo davvero, trattandosi di un regalo dei miei collaboratori, la ho dovuto mandare subito in azienda, perché dopo una paginetta si bloccava. La penna non è ancora tornata...
Lamentiamoci poco, poi, se le aziende italiane "chiudono"!.
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