Luschro
Inviato: lunedì 19 febbraio 2018, 17:27
Scolastica anni 50 trovata su una bancarella, penna completamente disastrata, fusto rotto con profonde voragini in 2 punti, doratura inesistente e mancanza fondello posteriore, mi faceva tenerezza, pur non essendo una penna di alto lignaggio oserei dire la cenerentola delle stilo, aveva delle forme molto carine, mi ricordava molto per forma una via di mezzo tra Pelikan 100 e le Kaweco anni 30/40, penne da cui sono particolarmente attratto.
Mi dispiace non aver documentato la riparazione, ma ero convinto di non riuscire a restaurarla, invece .......... .
Alfredo può ricordare come era, quel giorno ci trovavamo insieme al mercatino.
Il restauro è stato abbastanza laborioso, ho riparato le due crepe sul fusto, ho dovuto trovare un fondello che andasse bene e modificare la parte terminale per renderla simile al terminale del cappuccio, rifare il sughero al pistoncino, levare le sbeccature sulla sezione, trovare un pennino che andasse bene, il suo aveva la punta girata ed a dire la verità preferivo uno con punte d'iridio.
A fine lavoro una bella lucidata e riprendere le dorature, per darle un po di giovinezza.
La penna doveva essere di qualche napoletano, lo si capisce dall' incisione del cognome sul cappuccio, tipicamente meridionale.
Lo riconosco, basta che sia stilografica mi innamoro subito, poi se la vedo abbandonata e disastrata provo tenerezza e se non chiedono cifre impossibili la porto sempre a casa e cerco di sistemarla.
Mi dispiace non aver documentato la riparazione, ma ero convinto di non riuscire a restaurarla, invece .......... .
Alfredo può ricordare come era, quel giorno ci trovavamo insieme al mercatino.
Il restauro è stato abbastanza laborioso, ho riparato le due crepe sul fusto, ho dovuto trovare un fondello che andasse bene e modificare la parte terminale per renderla simile al terminale del cappuccio, rifare il sughero al pistoncino, levare le sbeccature sulla sezione, trovare un pennino che andasse bene, il suo aveva la punta girata ed a dire la verità preferivo uno con punte d'iridio.
A fine lavoro una bella lucidata e riprendere le dorature, per darle un po di giovinezza.
La penna doveva essere di qualche napoletano, lo si capisce dall' incisione del cognome sul cappuccio, tipicamente meridionale.
Lo riconosco, basta che sia stilografica mi innamoro subito, poi se la vedo abbandonata e disastrata provo tenerezza e se non chiedono cifre impossibili la porto sempre a casa e cerco di sistemarla.
