Sailor Procolor 500 Stardust
Inviato: venerdì 2 febbraio 2018, 0:07
La penna di cui vi voglio parlare oggi è già stata recensita, ma vorrei avere il piacere di condividere con voi alcune riflessioni.
Da tempo ero incuriosito da queste penne, di cui i “finisti” tessono incessanti le lodi, mentre noi amanti dei tratti più spessi le guardiamo con sospetto.
In una fresca serata di gennaio, aggirandomi per il centro di Milano, entro in un piccolo ma apprezzatissimo negozio che tratta anche il marchio Sailor, non facile da trovare nelle consuete rivendite.
La Sailor Procolor 500 Shikisai “Stardust”, fa parte di una serie di quattro penne dedicate alle stagioni Shikiori ひさかた, tutte munite di pennino fine in acciaio. Le altre tre sono la Sakura, la Uchimizu e la Akanezora, dedicate rispettivamente alla primavera, all'estate e all'autunno. L'aspetto generale mi aveva colpito già dal primo momento. La resina è di un profondo colore nero, tempestata di particelle che riflettono la luce producendo uno splendido effetto da cielo stellato in una limpidissima notte invernale, senza Luna. Ebbene, sono rimasto folgorato sulla via di Damasco! Il pennino, seppur rigido è precisissimo come un rasoio e scorrevole; produce un tratto fine come un capello, “like a nail” direbbero gli Angli.
Una delle migliori combinazioni alimentatore-pennino che abbia mai provato.
L'apporto di inchiostro infatti, nonostante la finezza chirurgica della punta è sempre costante, anche con la scrittura veloce.
La mano deve essere tenuta leggerissima per apprezzare al meglio questo splendido pennino, senza non dico grattare, ma avere una certa risposta.
Va bene per chi ama una scrittura davvero fine, per piccole agende, formule matematiche che richiedono apici e pedici, ma credo possa infine essere apprezzata da chiunque.
Solo chi predilige penne grandi potrebbe trovarsi a disagio con questa penna dalle dimensioni ridotte e dal peso piuma (meno di 120 N!). Consiglio di usarla calzata per raggiungere dimensioni ottimali nella mano.
L'alimentazione è a cartuccia (proprietaria) e converter, fornito in dotazione.
La qualità costruttiva è molto buona nel suo complesso. Non è una penna economica, acquistata in un negozio fisico, ma resta accessibile e in rete si può trovare a prezzi più bassi.
Per la prova ho usato un inchiostro Sailor Jentle Ink Blue Black, un blu dalle sfumature grigio verdi, interessante e, soprattutto, adatto alla Stardust.
Mi viene voglia di provare altre Sailor!
Da tempo ero incuriosito da queste penne, di cui i “finisti” tessono incessanti le lodi, mentre noi amanti dei tratti più spessi le guardiamo con sospetto.
In una fresca serata di gennaio, aggirandomi per il centro di Milano, entro in un piccolo ma apprezzatissimo negozio che tratta anche il marchio Sailor, non facile da trovare nelle consuete rivendite.
La Sailor Procolor 500 Shikisai “Stardust”, fa parte di una serie di quattro penne dedicate alle stagioni Shikiori ひさかた, tutte munite di pennino fine in acciaio. Le altre tre sono la Sakura, la Uchimizu e la Akanezora, dedicate rispettivamente alla primavera, all'estate e all'autunno. L'aspetto generale mi aveva colpito già dal primo momento. La resina è di un profondo colore nero, tempestata di particelle che riflettono la luce producendo uno splendido effetto da cielo stellato in una limpidissima notte invernale, senza Luna. Ebbene, sono rimasto folgorato sulla via di Damasco! Il pennino, seppur rigido è precisissimo come un rasoio e scorrevole; produce un tratto fine come un capello, “like a nail” direbbero gli Angli.
Una delle migliori combinazioni alimentatore-pennino che abbia mai provato.
L'apporto di inchiostro infatti, nonostante la finezza chirurgica della punta è sempre costante, anche con la scrittura veloce.
La mano deve essere tenuta leggerissima per apprezzare al meglio questo splendido pennino, senza non dico grattare, ma avere una certa risposta.
Va bene per chi ama una scrittura davvero fine, per piccole agende, formule matematiche che richiedono apici e pedici, ma credo possa infine essere apprezzata da chiunque.
Solo chi predilige penne grandi potrebbe trovarsi a disagio con questa penna dalle dimensioni ridotte e dal peso piuma (meno di 120 N!). Consiglio di usarla calzata per raggiungere dimensioni ottimali nella mano.
L'alimentazione è a cartuccia (proprietaria) e converter, fornito in dotazione.
La qualità costruttiva è molto buona nel suo complesso. Non è una penna economica, acquistata in un negozio fisico, ma resta accessibile e in rete si può trovare a prezzi più bassi.
Per la prova ho usato un inchiostro Sailor Jentle Ink Blue Black, un blu dalle sfumature grigio verdi, interessante e, soprattutto, adatto alla Stardust.
Mi viene voglia di provare altre Sailor!