FountainPen.it Forum

Ho molte penne tra cui qualcuna di un certo valore e alcune veramente di pochi spicci.
Quest'ultime le uso per provare gli inchiostri, ma mi dovete credere, ho la stessa attenzione che uso per penne di ben altro valore.
Dopo l'uso le pulisco bene, le sciacquo, se si rompono cerco di ripararle, insomma sono sempre perfette.
Ho il massimo rispetto per questo strumento di scrittura.
Certo se si rompe una da pochi spicci mi dispiace molto meno, ma provo lo stesso una situazione di disagio.
Pensate che sono esagerato ?

Attento! Ti metteranno quella simpatica camicia che si abbottona al contrario!
Scherzi a parte, sebbene sia novellino, come te nutro rispetto anche per la penna di due euro, capisco bene ciò che intendi e penso che non ci sia alcunché di strano, anzi!

Ciao, anch'io ho vari tipi di penne, dalle "blasonate" a quelle più semplici, tutte hanno sempre ricevuto il medesimo trattamento in fase di restauro e messa a punto e tutte sono perfettamente funzionanti e sempre tenute con massimo rispetto. Lo faccio per me e anche per chi potrà goderne dopo di me, lo considero un fatto di rispetto nei confronti di chi le ha possedute (le vintage) e di chi le possederà (spero mia figlia).

Per niente esagerato ,
Tratto bene pure le mie cinesine da battaglia, ho appena finito di dare una sistemata a una Hero lilla cui si era staccata la clip.
Certo se si rompono non piango, commento "ma che pretendi l'hai pagata un paio di euro, a volte anche meno, comprese le spese di spedizione".
Vanno benissimo per fare tutti i generi di prove.
Se si tratta di altre penne, pure se di poco valore, ma vecchiotte allora divento maniacale.

Fino a che sono in casa vanno tutte trattate bene ..... nei limiti del possibile

Amiamo troppo le nostre stilo, anche se di poco valore.

maxpop 55 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 12:03 Ho molte penne tra cui qualcuna di un certo valore e alcune veramente di pochi spicci.
Quest'ultime le uso per provare gli inchiostri, ma mi dovete credere, ho la stessa attenzione che uso per penne di ben altro valore.
Dopo l'uso le pulisco bene, le sciacquo, se si rompono cerco di ripararle, insomma sono sempre perfette.
Ho il massimo rispetto per questo strumento di scrittura.
Certo se si rompe una da pochi spicci mi dispiace molto meno, ma provo lo stesso una situazione di disagio.
Pensate che sono esagerato ?

Se sei esagerato lo sono anche io perché uso la stessa cura senza fare discriminazioni classiste

AinNithael ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 18:12 Se sei esagerato lo sono anche io perché uso la stessa cura senza fare discriminazioni classiste

Aggiungerei anche razziste, di qualunque nazione siano per noi sono tutte uguali, siamo i Martin Luther King delle stilo.

maxpop 55 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 12:03 Ho molte penne tra cui qualcuna di un certo valore e alcune veramente di pochi spicci.
Quest'ultime le uso per provare gli inchiostri, ma mi dovete credere, ho la stessa attenzione che uso per penne di ben altro valore.
Dopo l'uso le pulisco bene, le sciacquo, se si rompono cerco di ripararle, insomma sono sempre perfette.
Ho il massimo rispetto per questo strumento di scrittura.
Certo se si rompe una da pochi spicci mi dispiace molto meno, ma provo lo stesso una situazione di disagio.
Pensate che sono esagerato ?

No.

maxpop 55 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 18:46

AinNithael ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 18:12 Se sei esagerato lo sono anche io perché uso la stessa cura senza fare discriminazioni classiste

Aggiungerei anche razziste, di qualunque nazione siano per noi sono tutte uguali, siamo i Martin Luther King delle stilo.

Concordo.

maxpop 55 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 12:03 Pensate che sono esagerato ?

Neanche per sogno. Ho cura per qualsiasi stilografica, anche per quanto riguarda la messa a punto del pennino; partendo dal presupposto che un pennino non perfettamente a punto è, 90 casi su 100, la vera causa di una scrittura non al massimo, oltre alla normale cura, la faccio (se necessaria) tanto a penne costose e pregiate quanto a cinesine da due euro. D'altra parte non serve venirlo a raccontare proprio a te: ho fatto del tutto mia la bellissima frase che hai in firma.

Non posso che associarmi al coro unanime: non siamo certo classisti!

Monet63 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 20:51

maxpop 55 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 12:03 Pensate che sono esagerato ?

Neanche per sogno. Ho cura per qualsiasi stilografica, anche per quanto riguarda la messa a punto del pennino; partendo dal presupposto che un pennino non perfettamente a punto è, 90 casi su 100, la vera causa di una scrittura non al massimo, oltre alla normale cura, la faccio (se necessaria) tanto a penne costose e pregiate quanto a cinesine da due euro. D'altra parte non serve venirlo a raccontare proprio a te: ho fatto del tutto mia la bellissima frase che hai in firma.

Il pennino è tra i primi a ricevere le cure, se non è a punto la penna non scrive, poi l'alimentatore.
Quest'ultimo spesso a causa di sporcizia rende una penna che va un amore inutilizzabile, spesso ho dovuto anche modificarli, a me che piace il flusso non povero, come quello delle vecchie e gloriose 88 e delle retrò in genere, ma senza il problema che ogni improvviso movimento un po più violento possa uscire inchiostro.

maxpop 55 ha scritto: ↑venerdì 19 gennaio 2018, 17:27 Amiamo troppo le nostre stilo, anche se di poco valore.

È un problema complesso, che riguarda purtroppo una porzione non molto consistente della gente, anche se sul forum coinvolge praticamente tutti, per il semplice motivo che è uno dei presupposti per riconoscersi in questa community.
Nel Terzo Millennio, era di diavolerie elettroniche e di messaggini telematici, esprimere il propio pensiero a mano, e con una stilografica, significa molto di più che amare semplicemente inchiostri e resine. È invece spia di un peculiare temperamento caratteriale, in cui convergono caratteristiche emotive complesse, quali l’amore per le cose belle, il rispetto per i manufatti, l’ammirazione per l’ingegno umano, il piacere di possedere un oggetto antico e, soprattutto, la capacità di leggere nella vetustà di una penna anche il mondo da cui essa proveniva o il vissuto di chi l’ha posseduta prima di noi.
Tutto questo molto spesso porta con sé la tendenza a traslare lo stesso comportamento su tutte le cose che possediamo, a prescindere dal loro valore intrinseco o dalla loro rarità, con conseguente attenzione ad oggetti del tutto comuni e propensione a dispiacersi, se non disperarsi, quando uno di essi si rompe o si danneggia.
Qualche frettoloso psicologo lo chiama disturbo ossessivo. A me piace chiamarla gentilezza d’animo.

Ciao, Max.

jebstuart ha scritto: ↑sabato 20 gennaio 2018, 9:36 ..................
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Qualche frettoloso psicologo lo chiama disturbo ossessivo. A me piace chiamarla gentilezza d’animo.

Ciao, Max.

Bellissime parole che ci inducono a fuggire da coloro che dovrebbero aiutare la nostra psiche ma che son più matti di noi.