Parker Imperial Duofold Pearl-and-Black Pencil - 1928
Inviato: mercoledì 8 novembre 2017, 23:07
Essere o non essere?
Tra oltre cinquanta stilografiche d’epoca, all’ultimo mercatino ho scelto una matita…
Ora la domanda è: «Può una matita meccanica essere più bella di una stilografica?»
La risposta è «Assolutamente sì!», se la matita è una
In questo dipinto di Tamara De Lempicka (1898-1980) sono presenti tutti gli elementi cromatici e stilistici del più puro glamour Déco che ritroviamo anche sulla penna: l’oro delle chiome, il perla degli occhi e dell’anello, il bianco della veste e il nero zigzagante del drappeggio, le linee curve alla base della colonna e l’impianto perfettamente cilindrico del fusto…
Un po’ di storia
Quel diavolo di George Parker faceva le pentole ma non i coperchi…
Ovvero: la prima matita della Casa risale solo al 1922, ma la matita abbinata alla prima Duofold (che vide la luce nel 1921) non venne resa disponibile che dal 1924! E questa fu la ragione principale per cui, anche ad un'osservazione superficiale, lo stile dei due strumenti non risulta perfettamente armonizzato, anzi…
Gli unici elementi autenticamente condivisi sono la celluloide ed il fermaglio, la celeberrima washer-clip ("a rondella") brevetto Parker.
La matita meccanica, nonostante la solida regolarità dell’impianto cilindrico del suo baricentro che l'accomuna alla penna flat-top, dispiega purtuttavia una irresistibile spinta verso il basso - nella oversize con un lungo (cm.3!) ed affusolatissimo puntale conico,
che anticipa il nose-cone dei missili - e verso l’alto, come i grattacieli delle città americane che erano la base più autentica della sua ispirazione…
Ben lo noterebbe chi avesse l’ardire di introdurre lo strumento nel proprio taschino: il cappuccio spunterebbe di oltre due centimetri e mezzo(!!), tutti di lamina d’oro, per un diametro di cm.1,2…
Come risulta dalla Ad seguente, archiviata da Simone sul nostro formidabile Wiki
, quando nel 1928 fu lanciato il set top-di-gamma della Parker Duofold Imperiale nella straordinaria celluloide “Perla & Nero”, la matita meccanica da abbinare alla taglia Oversize/Senior costava (sotto Natale) lo sproposito di $5, che era quanto richiesto da Parker per le penne stilografiche Junior e Lady in tutte le altre colorazioni disponibili (rosso, nero, verde giada, giallo mandarino e blu lapislazzuli)…
Pochi mesi dopo, nel 1929, la penna top di gamma venne ribattezzata “Parker Duofold De Luxe”...
...e il colore, come si desume da altre pubblicità, venne rinominato “Moderne [sic] Black and Pearl”.
Una particolarità cromatica del nero&perla Parker sembrerebbe risiedere (secondo almeno uno dei commentatori) nell’aggiunta alla celluloide di “scaglie di pesce”: tale elemento, “composito” e “animalier” proprio come il Déco propugnava, avrebbe però compromesso la tenuta della colorazione della parte chiara del materiale, già messa a repentaglio dalle esalazioni dei sacchetti per l’inchiostro nelle stilografiche. Quindi un colore così bello e ben conservato, che sia su una stilografica o su una matita, è sicuramente degno di apprezzamento…
Ma torniamo alle forme.
Tra le due matite mostrate nei disegni vi è una sottile differenza, che non ha mancato di incuriosire il mitico curatore del da me più volte citato e lodato The Leadhead's Pencil Blog.
https://leadheadpencils.blogspot.it/sea ... d%20cap%29
(a cui rinvio anche per un gustoso approfondimento sulle dinamiche aziendali tra la Parker e i suoi rivenditori).
Ad una attenta osservazione, infatti, non sfuggirà che le due matite mostrate nelle Ads differiscono per una… costoletta: sulla corona dorata (gold crown ovvero "a campana") di quella precedente, come la mia, le costolette sono due, e il gold cap, e di conseguenza la matita, risultano più lunghi, mentre in quella successiva vi è una sola costoletta, e questo probabilmente dal giugno del 1929. In quell’anno, infatti, la Parker decise che era tempo di rinnovare una linea che, nonostante il grande successo aveva ormai quasi un decennio di onoratissima carriera sulle spalle (dalla prima Duofold solo rossa con estremità nere in ebanite del 1921) e necessitava di uno svecchiamento, dapprima solo cromatico con l’introduzione del colore perla&nero, poi ben più radicale con l’introduzione della nuova linea Duofold Streamline per la quale fu finalmente studiata una matita molto più affine stilisticamente.
Ma più di un anno dopo (almeno fino alla fine del 1930) in Italia si continuavano a pubblicizzare i vecchi modelli flat-top cilindrici da accoppiare alle matite “tradizionali”, come si vede in questo mio contributo archiviato: Continua…
Tra oltre cinquanta stilografiche d’epoca, all’ultimo mercatino ho scelto una matita…
Ora la domanda è: «Può una matita meccanica essere più bella di una stilografica?»
La risposta è «Assolutamente sì!», se la matita è una
Parker Imperial Duofold Pearl-and-Black, 1928
In questo dipinto di Tamara De Lempicka (1898-1980) sono presenti tutti gli elementi cromatici e stilistici del più puro glamour Déco che ritroviamo anche sulla penna: l’oro delle chiome, il perla degli occhi e dell’anello, il bianco della veste e il nero zigzagante del drappeggio, le linee curve alla base della colonna e l’impianto perfettamente cilindrico del fusto…
Un po’ di storia
Quel diavolo di George Parker faceva le pentole ma non i coperchi…
Ovvero: la prima matita della Casa risale solo al 1922, ma la matita abbinata alla prima Duofold (che vide la luce nel 1921) non venne resa disponibile che dal 1924! E questa fu la ragione principale per cui, anche ad un'osservazione superficiale, lo stile dei due strumenti non risulta perfettamente armonizzato, anzi…
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Una particolarità cromatica del nero&perla Parker sembrerebbe risiedere (secondo almeno uno dei commentatori) nell’aggiunta alla celluloide di “scaglie di pesce”: tale elemento, “composito” e “animalier” proprio come il Déco propugnava, avrebbe però compromesso la tenuta della colorazione della parte chiara del materiale, già messa a repentaglio dalle esalazioni dei sacchetti per l’inchiostro nelle stilografiche. Quindi un colore così bello e ben conservato, che sia su una stilografica o su una matita, è sicuramente degno di apprezzamento…
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Tra le due matite mostrate nei disegni vi è una sottile differenza, che non ha mancato di incuriosire il mitico curatore del da me più volte citato e lodato The Leadhead's Pencil Blog.
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https://leadheadpencils.blogspot.it/sea ... d%20cap%29
(a cui rinvio anche per un gustoso approfondimento sulle dinamiche aziendali tra la Parker e i suoi rivenditori).
Ad una attenta osservazione, infatti, non sfuggirà che le due matite mostrate nelle Ads differiscono per una… costoletta: sulla corona dorata (gold crown ovvero "a campana") di quella precedente, come la mia, le costolette sono due, e il gold cap, e di conseguenza la matita, risultano più lunghi, mentre in quella successiva vi è una sola costoletta, e questo probabilmente dal giugno del 1929. In quell’anno, infatti, la Parker decise che era tempo di rinnovare una linea che, nonostante il grande successo aveva ormai quasi un decennio di onoratissima carriera sulle spalle (dalla prima Duofold solo rossa con estremità nere in ebanite del 1921) e necessitava di uno svecchiamento, dapprima solo cromatico con l’introduzione del colore perla&nero, poi ben più radicale con l’introduzione della nuova linea Duofold Streamline per la quale fu finalmente studiata una matita molto più affine stilisticamente.
Ma più di un anno dopo (almeno fino alla fine del 1930) in Italia si continuavano a pubblicizzare i vecchi modelli flat-top cilindrici da accoppiare alle matite “tradizionali”, come si vede in questo mio contributo archiviato: Continua…