Pubblicità Pelikan anni Trenta
Inviato: domenica 1 ottobre 2017, 12:07
Quest’oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione uno spaccato di pubblicità scrittorie di metà anni Trenta rinvenute su un genere particolare di pubblicazione: il Calendario.
Il “St. Kassian Kalender” (Calendario di San Cassiano, dal nome del Patrono di Bressanone/Brixen in provincia di Bolzano), pubblicato in lingua tedesca con cadenza annuale ancora oggi, poteva vantare nella seconda metà degli anni Trenta una tradizione ormai più che bicentenaria, essendo quello del 1936 il 234° numero pubblicato…
All’epoca era giunto a contenere, oltre ovviamente al calendario mensile (ogni mese mostrato su due pagine con spazio sufficiente per annotazioni di massima), un centinaio di pagine di articoli sull’Alto Adige (storia, cultura, arte, tradizioni, tecniche agricole e di allevamento), eccezionalmente una cartina con i successi dell’Impero in Africa Orientale Italiana (A.O.I.), cui seguivano una ventina di pagine di inserzioni pubblicitarie, prevalentemente del circondario (Bressanone, storicamente un’importante sede vescovile, e Brunico), ma anche di qualche importante attività in Bolzano e Vipiteno.
Pelikan e L.&C.Hardtmuth, o meglio i loro prodotti, sono padroni incontrastati del campo.
“La stilografica Pelikan scrive subito e non macchia!” A vincere la palma della pubblicità più bella, però, nel 1936 è senza dubbio la L.&C.Hardtmuth con l’inserzione a tutta pagina per le sue matite di qualità… L’anno seguente Pelikan, o meglio la cartoleria A.Weger di Bressanone (che ancora oggi pubblica il Calendario), tenta di ingolosire i potenziali clienti andando a ripescare l’originale tedesco di una pubblicità che era in uso almeno dal Maggio 1931 nel resto d’Italia (archiviata in tre versioni sul Wiki). La penna era originariamente proposta a Lire 90: ma già dalla fine dell’anno 1931 il prezzo era stato portato a L.100 (ancora niente politica del --,99
); rimarchevole il fatto che oltre un quinquennio dopo il prezzo fosse stato mantenuto inalterato.
Vedremo poi come, entrando la nazione in Guerra, anche la stilografica verrà a subire una brusca impennata del prezzo di vendita…
La Hardtmuth (o forse il cartolaio-editore) con diabolica abilità sfrutta una facile possibilità di guadagno facendo inserire proprio nella pagina a fianco... i prodotti per cancellare l’inchiostro delle stilografiche
(ma anche l’inchiostro di china).
Il rivenditore Pelikan, che si è appena (temporaneamente) trasferito ad altro indirizzo, fa sul serio due anni dopo e sfrutta lo spazio a colori della terza di copertina con una Ad di grande effetto per la promozione della nuova trasparente delle Casa, la 100N, venduta (o meno) in set con una matita a pulsante abbinata, entrambe da custodirsi in un “elegante e pratico astuccio in pelle”…
Chiaramente, modello nuovo, prezzo nuovo!! 40 Lire secche più della sorella, ancora in produzione per il mercato interno tedesco. Ed è proprio in questo momento che probabilmente si decise all’acquisto il Signor L….. (come scritto all’interno dell’astuccio in mio possesso), primo proprietario della mia prima 100: il rivenditore di Bressanone gli vendette (così mi piace credere, stando a quello che mi raccontarono al mercatino quando l’acquistai), una non comune Pelikan “100 EXPORT” con pennino in palladio dorato al posto della 100N effigiata nella pubblicità…
 Solo poche pagine prima, comunque, prodotti affidabili in alternativa: pennini tedeschi di qualità, poiché non certo tutti potevano permettersi una Pelikan, a quel prezzo poi… La II Guerra Mondiale scoppiò proprio quell’anno: alla fine del 1940 vi era entrata anche l’Italia, e il numero delle inserzioni sul Calendario del 1941 si abbattè drasticamente. Ma la Cartoleria (che non dichiara più l’indirizzo di “Via Roma”) ancora spinge il suo prodotto di punta con una nuova colorazione “acida” a tre tinte molto azzeccata… La penna era così arrivata a costare Lire 160, cifra che aveva raggiunto per il primo Natale di guerra (ancora però vittoriosa nel 1940).
Ma in tempo di guerra, anche su un Calendario tradizionalmente rispettoso della religione, una matita ispirata nientemeno che al Diavolo trovava sempre più un suo mercato… 
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
P.s.@Simone
: ho notato che il nostro formidabile Wiki attribuisce la Ad su carta assorbente qui archiviata
https://www.fountainpen.it/File:193x-Pe ... rbente.jpg
ai primi anni Trenta, quando la penna raffigurata è una 100N (riconoscibile dallo scalino sulla sezione sotto la filettatura come nella pubblicità), introdotta nel 1937.  A questo proposito ricordo che dopo il 1947 lo scalino sparisce nuovamente (sulla 100N, poiché della 100 non venne più ripresa la produzione dopo la Guerra).
Il “St. Kassian Kalender” (Calendario di San Cassiano, dal nome del Patrono di Bressanone/Brixen in provincia di Bolzano), pubblicato in lingua tedesca con cadenza annuale ancora oggi, poteva vantare nella seconda metà degli anni Trenta una tradizione ormai più che bicentenaria, essendo quello del 1936 il 234° numero pubblicato…
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Pelikan e L.&C.Hardtmuth, o meglio i loro prodotti, sono padroni incontrastati del campo.
“La stilografica Pelikan scrive subito e non macchia!” A vincere la palma della pubblicità più bella, però, nel 1936 è senza dubbio la L.&C.Hardtmuth con l’inserzione a tutta pagina per le sue matite di qualità… L’anno seguente Pelikan, o meglio la cartoleria A.Weger di Bressanone (che ancora oggi pubblica il Calendario), tenta di ingolosire i potenziali clienti andando a ripescare l’originale tedesco di una pubblicità che era in uso almeno dal Maggio 1931 nel resto d’Italia (archiviata in tre versioni sul Wiki). La penna era originariamente proposta a Lire 90: ma già dalla fine dell’anno 1931 il prezzo era stato portato a L.100 (ancora niente politica del --,99
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La Hardtmuth (o forse il cartolaio-editore) con diabolica abilità sfrutta una facile possibilità di guadagno facendo inserire proprio nella pagina a fianco... i prodotti per cancellare l’inchiostro delle stilografiche
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 Solo poche pagine prima, comunque, prodotti affidabili in alternativa: pennini tedeschi di qualità, poiché non certo tutti potevano permettersi una Pelikan, a quel prezzo poi… La II Guerra Mondiale scoppiò proprio quell’anno: alla fine del 1940 vi era entrata anche l’Italia, e il numero delle inserzioni sul Calendario del 1941 si abbattè drasticamente. Ma la Cartoleria (che non dichiara più l’indirizzo di “Via Roma”) ancora spinge il suo prodotto di punta con una nuova colorazione “acida” a tre tinte molto azzeccata… La penna era così arrivata a costare Lire 160, cifra che aveva raggiunto per il primo Natale di guerra (ancora però vittoriosa nel 1940).
Ma in tempo di guerra, anche su un Calendario tradizionalmente rispettoso della religione, una matita ispirata nientemeno che al Diavolo trovava sempre più un suo mercato… 
Grazie per l’attenzione!
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Giorgio
P.s.@Simone
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https://www.fountainpen.it/File:193x-Pe ... rbente.jpg
ai primi anni Trenta, quando la penna raffigurata è una 100N (riconoscibile dallo scalino sulla sezione sotto la filettatura come nella pubblicità), introdotta nel 1937.  A questo proposito ricordo che dopo il 1947 lo scalino sparisce nuovamente (sulla 100N, poiché della 100 non venne più ripresa la produzione dopo la Guerra).