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Ciao,

ho due pennini Lamy, un F brunito e un EF "normale". Apprezzo molto la possibilità di cambiarli senza problemi, e intendo ampliare la scelta
Li uso con Aurora black, su una Safari con il converter.

Mi è chiaro che non siano pennini dal tratto proverbialmente fine, ma la cosa che mi stupisce un po' che è mi sembra che il tratto del pennino F sia più fine del tratto dell'Extra, in maniera tutto sommato abbastanza indipendente dalla carta (Moleskine, Leuchtturm, carta per fotocopie, Fabriano Ecoqua, ...).

Rientra nella fisiologica varianza dei pennini o è possibile che il pennino EF sia in qualche modo "rivedibile" ? Dipende dal modo in cui inclino il pennino sul foglio?

Scrivendo con pennino rovesciato entrambi diventano più fini, ovviamente, in misura non significativamente distinguibile.
Mi sembra inoltre che con l'inchiostro Lamy blu siano entrambi più fini, penso possa dipendere dalla "scorrevolezza" dell'Aurora.

Francesco

Ho riscontrato che i bruniti sono mediamente più stitici e a mio gusto non scrivono neppure bene quanto quelli in acciaio.
Che sia per questo?

Orlandoemme ha scritto: ↑giovedì 14 settembre 2017, 12:02 Ho riscontrato che i bruniti sono mediamente più stitici e a mio gusto non scrivono neppure bene quanto quelli in acciaio.
Che sia per questo?

Nel mio caso la scorrevolezza è indistinguibile (cioè, per i miei gusti, valida!). Forse rilascia meno inchiostro e quindi sembra più fine dell'extra fine. Mi incuriosiva, mi aspetto certamente una varianza a parità di dimensione, ma mi sarei atteso che il più "largo" degli extra fini fosse comunque più sottile del più "stretto" dei fini.

Una piccola curiosità per confrontare le esperienze, nulla più.

Francesco

Io di lamy ho 2 F bruniti, 1 F lucido, 1 EF lucido e un M lucido.
Anche io ho notato che i bruniti producano un tratto meno abbondante (come se fosse minore il flusso, ma non so se è suggestione o meno).

La cosa strana è che tra F ed EF lucidi, ho notato che l'EF è più spesso, come se fossero invertiti.
Però l'EF l'ho provato solo col lamy nero (non provato su altri). Quindi appena finisco la cartuccia penso di provarlo con un inchiostro diverso.

Lele15120 ha scritto: ↑giovedì 14 settembre 2017, 17:19 La cosa strana è che tra F ed EF lucidi, ho notato che l'EF è più spesso, come se fossero invertiti.

Mi conforta, non ho le allucinazioni

Comunque per chiarezza non è un problema per me. Anzi, veramente adesso sto pensando di prendere qualche pennino più cicciotto, ad esempio uno stub 1.1 o 1.5 per provare la calligrafia!

Francesco

Rientra nella fisiologica varianza dei pennini

Si, perché ci sono sempre molti fattori in gioco. È sufficiente una microscopica distanza tra alimentatore e pennino, rebbi più o meno chiusi, semisfere in iridio (o quello che siano) più o meno allineate , una maggiore o minore limatura della punta, ecc. Cambia il flusso, cambia lo spessore, il tratto, la scorrevolezza, non sono quasi mai identiche a parità di modello.
Le stilografiche sono così...

Orlandoemme ha scritto: ↑giovedì 14 settembre 2017, 12:02 Ho riscontrato che i bruniti sono mediamente più stitici e a mio gusto non scrivono neppure bene quanto quelli in acciaio.
Che sia per questo?

Quoto! Ho due pennini EF Lamy, uno brunito e l'altro no. Quello brunito è veramente molto più fine dell'altro (somiglia ad un F Sailor, per intenderci), mentre quello in acciaio ha un tratto che ricorda un M giapponese.

Aggiungo che il pennino brunito è decisamente meno scorrevole, ma non al punto da essere sgradevole da utilizzare.

Iniltre ho notato che l'EF è più "silenzioso" e "scorrevole", al contrario dell'F che rilascia più feedback (come i bruniti).
L'M come l'EF.