Ciao a tutti!
Qualche anno fa mi è stata regalata questa penna stilografica.
Come potete vedere, è marchiata "Vittorio Martini 1866" (marca a me fino a quel momento sconosciuta). Ho immediatamente apprezzato sia la forma affusolata del fusto, che rende veramente piacevole l'impugnatura e fa risultare la penna comoda sulla mano anche per lunghe sessioni di scrittura, sia il pennino, su cui è inciso un 9 (non ho idea di quale sia la misura corrispondente, ma scriveva come un M). Insomma, è una penna a cui mi sono affezionato. Non so quale sia il suo valore, ma la struttura interamente in metallo me l'ha sempre fatta percepire come una penna abbastanza elegante, che non ho perso occasione di sfruttare anche in occasioni "importanti".
Un brutto giorno mi è sfuggita di mano mentre scrivevo ed è caduta a terra picchiando proprio sulla punta. Inutile dirvi in che condizioni era ridotto il pennino. Praticamente inutilizzabile. Ho subito chiesto all'amico che me l'aveva regalata dove l'avesse comprata, in modo da poterne comprare una nuova, e ho tirato un sospiro di sollievo quando mi ha nominato un celebre negozio di cancelleria nel centro di Roma che sapevo essere fornitissimo. Speranza vana: penne come quella erano state delle meteore passate per brevissimo tempo nel negozio e mai più riviste. È stata un'immensa delusione, anche perché, oltre al pennino in sé, era ormai rovinata dall'uso anche la struttura del pennino stesso (nella foto la vedete color ottone, ma originariamente era verniciata di nero) e ormai avevo pregustato l'idea di avercela di nuovo perfetta come un tempo.
"Se vuoi possiamo comunque provare a darle una sistemata" mi ha detto il commesso dietro il bancone. Non avevo niente da perdere, quindi gliel'ho affidata. Ci siamo spostati in uno stanzino, ha smontato la penna e, con l'ausilio di una piccola pinza e una protezione in gomma, è riuscito a dare al pennino la forma attuale. Ha ancora dei piccoli difetti rispetto alle origini ed è come diventato un pennino obliquo dal tratto leggermente più spesso di quello originario. Nonostante tutto scrive bene e, considerando che per il lavoro non mi è stato chiesto nemmeno un centesimo, non posso certo lamentarmi più di tanto.
Negli anni, ovviamente, non ho smesso di cercare una penna uguale. Purtroppo, però, la ricerca non ha sortito risultati. Sul sito della casa produttrice non c'è nemmeno l'ombra di una penna simile e, non conoscendo il nome del modello, non sono mai stato in grado di trovarla su altri siti.
Non molto tempo fa mi sono recato in una libreria per comprare un manuale universitario e, mentre ero in fila alla cassa per pagare, ho notato che sul bancone c'era una vetrinetta con alcuni articoli di cancelleria. Tra gli altri, anche questa:
Un lampo ha illuminato il mio sguardo. Era tappata e ho sperato con tutto il cuore che fosse una stilografica, ma purtroppo, come potete vedere, così non era. È una Pilot roller dalla struttura praticamente identica alla Vittorio Martini stilografica. Ho chiesto alla libraia se avesse anche la versione stilografica, ma la risposta è stata negativa. Ho quindi domandato se conoscesse il modello della penna, in modo da cercare su internet la la sua gemella penninodotata, ma anche in questo caso non ha saputo essermi d'aiuto.
Eccomi qui, quindi, a girare la domanda a voi. Avete idea di che modello siano la Pilot o la Vittorio Martini? Ne avete mai viste di simili?
Spero possiate aiutarmi.