Stephens' 56 - un tentativo
Inviato: domenica 11 giugno 2017, 16:01
Ho recentemente acquisito, a poco prezzo, una Stephens' 56 degli anni Trenta.
Si tratta di una stilografica prodotta da Lang per Stephens', famoso marchio britannico d'inchiostri che si appoggiò al gruppo di Liverpool per la produzione delle penne commercializzate con il proprio marchio, sinonimo di serietà e qualità in quegli anni. Questa volta desidero cimentarmi in un piccolo restauro.
Come potete vedere dalle fotografie, questo esemplare, sottoposto ad un uso intenso, è comunque in buone condizioni, considerata anche l'età. Non ho alcuna esperienza pratica in termini di riparazioni (se si eccettua qualche modestissimo lavoro fatto in passato), perciò debbo imparare tutto.
Memore dei consigli più volte ripetuti sul forum, ho cominciato con una paziente immersione della sezione e della prima parte del corpo in acqua fredda. Un paio di giorni sono stati sufficienti a far sì che la sezione, a semplice inserimento, venisse via senza eccessivo sforzo.
Ho preferito evitare d'abbreviare i tempi ricorrendo al calore, perché desidero che questa parte si inserisca nuovamente nel corpo, a restauro quasi ultimato, senza eccessive forzature. I riparatori esperti sostengono infatti, da quanto leggo, che è più facile rompere un corpo penna inserendo la sezione che estraendola. L'immersione in acqua fredda ha interessato anche il cappuccio, il cui tassello in ebanite, che fa corpo con il controcappuccio interno, si è svitato agevolmente.La superficie esterna del controcappuccio si presenta rugosa: segno di corrosione determinata dal deposito d'inchiostro oppure finitura di fabbrica di una parte che rimane nascosta? Purtroppo, la barra interna non esce, pur sollecitata per trazione con una pinzetta. Ho dunque immerso tutto il corpo in acqua fredda, sperando che serva a rimuovere le incrostazioni ed a facilitare l'estrazione. Tutto l'interno della penna, infatti, era sporco d'inchiostro blu.
Vi farò sapere fra qualche giorno...
Si tratta di una stilografica prodotta da Lang per Stephens', famoso marchio britannico d'inchiostri che si appoggiò al gruppo di Liverpool per la produzione delle penne commercializzate con il proprio marchio, sinonimo di serietà e qualità in quegli anni. Questa volta desidero cimentarmi in un piccolo restauro.
Come potete vedere dalle fotografie, questo esemplare, sottoposto ad un uso intenso, è comunque in buone condizioni, considerata anche l'età. Non ho alcuna esperienza pratica in termini di riparazioni (se si eccettua qualche modestissimo lavoro fatto in passato), perciò debbo imparare tutto.
Memore dei consigli più volte ripetuti sul forum, ho cominciato con una paziente immersione della sezione e della prima parte del corpo in acqua fredda. Un paio di giorni sono stati sufficienti a far sì che la sezione, a semplice inserimento, venisse via senza eccessivo sforzo.
Ho preferito evitare d'abbreviare i tempi ricorrendo al calore, perché desidero che questa parte si inserisca nuovamente nel corpo, a restauro quasi ultimato, senza eccessive forzature. I riparatori esperti sostengono infatti, da quanto leggo, che è più facile rompere un corpo penna inserendo la sezione che estraendola. L'immersione in acqua fredda ha interessato anche il cappuccio, il cui tassello in ebanite, che fa corpo con il controcappuccio interno, si è svitato agevolmente.La superficie esterna del controcappuccio si presenta rugosa: segno di corrosione determinata dal deposito d'inchiostro oppure finitura di fabbrica di una parte che rimane nascosta? Purtroppo, la barra interna non esce, pur sollecitata per trazione con una pinzetta. Ho dunque immerso tutto il corpo in acqua fredda, sperando che serva a rimuovere le incrostazioni ed a facilitare l'estrazione. Tutto l'interno della penna, infatti, era sporco d'inchiostro blu.
Vi farò sapere fra qualche giorno...