SWAN LEVERLESS PEN #2060 - 1947
Inviato: mercoledì 26 aprile 2017, 21:49
Questioni di forma
A Seconda Guerra Mondiale appena finita, la stilografica andò rapidamente abbandonando quelle forme che erano ormai divenute mature e considerate tradizionali per seguire nuove linee dall’aerodinamica sempre più accentuata. Lo stile streamlined (affusolato), esperito dalla Sheaffer Balance nel lontano 1929 (che aveva comunque visto l’adesione all’idea di modelli straordinari ma poco compresi come l’Aurora Superba), fu infine adottato da quasi tutti i Produttori pressoché contemporaneamente (come era avvenuto ed ancora avverrà con tutte le tendenze stilistiche o tecniche profondamente innovative): e fu così un diluvio di missili e torpedini, fusi, sigari e siluri!!!
La Swan non fece eccezione, e convertì in un proiettile la propria penna di maggior successo degli anni Trenta, la “Leverless”… Il cigno post-atomico (elucubrato, saltare pure)
Voglio abusare del tempo dei lettori più indulgenti e metterli a parte di una curiosa coincidenza nella quale mi sono imbattuto.
Salvador Dalì (1904-1989) fu un artista di invidiabile lucidità critica, oltre che celebre creatore di gioielli, arredi, vetrine, pubblicità, scene e costumi per il balletto e per il cinema… L’evento epocale del lancio della prima bomba atomica (6 Agosto 1945) inaugurò nella vita dell’Artista una stagione creativa di ricerca sui fondamenti delle forze invisibili che governano la realtà (rivelate al mondo dall’esplosione nucleare): questa ricerca, dettata da volontà di comprensione e di dominio, fu condotta programmaticamente con lo strumento del Misticismo (ovvero quell’intuizione profonda di “ciò che è” attraverso la grazia divina della verità) che solo è in grado, secondo Dalì stesso, di fornire un’interpretazione unificata tanto del reale che del surreale, e di svelare l’essenza spirituale insita in ogni sostanza.
Fu così che, per “poter tenere sotto controllo la gravitazione”, Dalì si dedicò a comporre opere in cui le entità (esseri e oggetti) appaiono come corpi tra loro estranei fluttuanti nello spazio, essendo in realtà tenuti in equilibrio da una forza invisibile unificante che solo l’Arte sembra in grado di intuire. Nel dipinto “Equilibrio intra-atomico di una piuma di cigno” [1947], la presenza, tra le altre cose, di (parti di) un cigno (Swan), della sua penna/piuma e di un calamaio di inchiostro con cannuccia sono tutti elementi che Dalì impiega nel suo processo di re-interpretazione del Mondo in uno spazio sospeso: “smaterializzavo plasticamente la materia,” affermava l’Artista, “poi la spiritualizzavo, per giungere a creare l’energia”.
In “Leda atomica” [1949] è ritratta la moglie Gala (dea della sua personale metafisica) come Leda, e l’opera ri-crea un mondo fortemente simbolico in cui nulla si tocca, ma tutto è in relazione: secondo Dalì (presente nel dipinto sotto le mentite spoglie del cigno Giove), questo è “il dipinto chiave della nostra vita. Tutto vi è sospeso nello spazio, senza che niente tocchi niente. La morte stessa si innalza distaccata dalla terra”. E tutto questo può capitare ad una penna che si chiama cigno…
La penna
MABIE TODD & Co. Ltd. “SWAN” #2060 misura grande in celluloide nera, parti metalliche a vista laminate oro, pennino Swan in oro 14 Ct., caricamento leverless, produzione Regno Unito anno 1947. Marca e Modello
Chi volesse conoscere l'interessante storia di questo grande Produttore potrà fare riferimento al nostro formidabile Wiki:
http://www.fountainpen.it/Swan
In questa sede mi limiterò a ricordare che le stilografiche “Leverless”, proposte dal 1932/3 in ebanite ed anche in celluloidi coloratissime, erano stilisticamente eredi del modello Eternal degli anni Venti (dalle forme perfettamente cilindriche), ma tecnicamente potevano vantare un sistema di caricamento brevettato che consentiva di eliminare la levetta esterna a metà del fusto (questo, letteralmente, significa “leverless”), permettendo così alla Casa madre (Mabie, Todd & Co. Ltd., Londra) di venderle ad un prezzo sensibilmente superiore rispetto ai modelli standard (di forma, comunque, pressoché identica) con caricamento tradizionale a levetta.
Il successo di questi modelli dalla linea classica e pulita e dal caricamento “invisibile”, fu notevole e perdurante, tanto da giustificare il motto pubblicitario dell’epoca: “Swan, the pen of the British Empire for over 50 years” (anche se la Casa era stata fondata negli U.S.A…
).
Durante il corso degli anni Trenta il design della penna venne costantemente aggiornato, inserendo la clip fissa, variando le decorazioni degli anellini/verette, giungendo a rastremare le estremità in ebanite, cambiando il sistema di numerazione che da ultimo passò a 4 cifre in un unico numero, e spostando il cigno (anch’esso ridisegnato) all’interno dell’iscrizione principale (da sinistra, dov’era prima, al centro)…
Al seguente indirizzo viewtopic.php?t=9778 potrete trovare la mia recensione della Leverless flat-top #1060 che fotografa la sostanziale evoluzione stilistica raggiunta al tempo della Guerra.
La nuova numerazione veniva ad individuare oltre al colore ed al materiale (--60 sta ad indicare la celluloide di colore nero) anche la misura (piccola/media/grande) e le relative differenze nella grandezza del pennino e nelle decorazioni sul cappuccio (anellini in numero e grandezza crescenti):
- 0160 con pennino #2 e due anellini;
- 1060 con pennino #4 con 3 anellini;
- 2060 con pennino #6 con 2 anellini e vera centrale.
Dopo i disastrosi bombardamenti subiti nella II Guerra Mondiale e la ricostruzione di una linea di produzione durante la guerra stessa, al termine del conflitto la produzione di Swan Leverless riprese con una nuova versione decisamente streamlined, con forma a siluro, che è oggetto della presente recensione e porta ancora il nome, o meglio il numero, della oversize flat-top 2060 precedente.
Poco tempo dopo il lancio della torpedo, tuttavia, Swan decise di modificare (solo) il sistema di caricamento, rendendolo più tradizionale, e rinumerò di conseguenza la Leverless a siluro come #4660.
Poiché sono Musicus, per me i cigni sono sia bianchi che neri (come ci ricorda Čajkovskij ne “Il Lago dei Cigni”): oggi, come avrete notato, impiegherò delle “penne nere” come “attrezzi di scena”…
Le misure
Chiusa: cm. 14 Cappuccio: cm. 6,5 Fusto: cm. 12,6 (con pennino esposto di cm.2,4) Con cappuccio calzato: cm. 17 (con pennino esposto di cm.2,4)
Diametro massimo (agli anellini): mm. 14,5
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 13,1
Diametro medio all'impugnatura: mm. 12,1 Peso (a vuoto): gr. 18
Fusto: gr. 11
Continua…
A Seconda Guerra Mondiale appena finita, la stilografica andò rapidamente abbandonando quelle forme che erano ormai divenute mature e considerate tradizionali per seguire nuove linee dall’aerodinamica sempre più accentuata. Lo stile streamlined (affusolato), esperito dalla Sheaffer Balance nel lontano 1929 (che aveva comunque visto l’adesione all’idea di modelli straordinari ma poco compresi come l’Aurora Superba), fu infine adottato da quasi tutti i Produttori pressoché contemporaneamente (come era avvenuto ed ancora avverrà con tutte le tendenze stilistiche o tecniche profondamente innovative): e fu così un diluvio di missili e torpedini, fusi, sigari e siluri!!!

La Swan non fece eccezione, e convertì in un proiettile la propria penna di maggior successo degli anni Trenta, la “Leverless”… Il cigno post-atomico (elucubrato, saltare pure)
Voglio abusare del tempo dei lettori più indulgenti e metterli a parte di una curiosa coincidenza nella quale mi sono imbattuto.
Salvador Dalì (1904-1989) fu un artista di invidiabile lucidità critica, oltre che celebre creatore di gioielli, arredi, vetrine, pubblicità, scene e costumi per il balletto e per il cinema… L’evento epocale del lancio della prima bomba atomica (6 Agosto 1945) inaugurò nella vita dell’Artista una stagione creativa di ricerca sui fondamenti delle forze invisibili che governano la realtà (rivelate al mondo dall’esplosione nucleare): questa ricerca, dettata da volontà di comprensione e di dominio, fu condotta programmaticamente con lo strumento del Misticismo (ovvero quell’intuizione profonda di “ciò che è” attraverso la grazia divina della verità) che solo è in grado, secondo Dalì stesso, di fornire un’interpretazione unificata tanto del reale che del surreale, e di svelare l’essenza spirituale insita in ogni sostanza.
Fu così che, per “poter tenere sotto controllo la gravitazione”, Dalì si dedicò a comporre opere in cui le entità (esseri e oggetti) appaiono come corpi tra loro estranei fluttuanti nello spazio, essendo in realtà tenuti in equilibrio da una forza invisibile unificante che solo l’Arte sembra in grado di intuire. Nel dipinto “Equilibrio intra-atomico di una piuma di cigno” [1947], la presenza, tra le altre cose, di (parti di) un cigno (Swan), della sua penna/piuma e di un calamaio di inchiostro con cannuccia sono tutti elementi che Dalì impiega nel suo processo di re-interpretazione del Mondo in uno spazio sospeso: “smaterializzavo plasticamente la materia,” affermava l’Artista, “poi la spiritualizzavo, per giungere a creare l’energia”.

In “Leda atomica” [1949] è ritratta la moglie Gala (dea della sua personale metafisica) come Leda, e l’opera ri-crea un mondo fortemente simbolico in cui nulla si tocca, ma tutto è in relazione: secondo Dalì (presente nel dipinto sotto le mentite spoglie del cigno Giove), questo è “il dipinto chiave della nostra vita. Tutto vi è sospeso nello spazio, senza che niente tocchi niente. La morte stessa si innalza distaccata dalla terra”. E tutto questo può capitare ad una penna che si chiama cigno…

La penna
MABIE TODD & Co. Ltd. “SWAN” #2060 misura grande in celluloide nera, parti metalliche a vista laminate oro, pennino Swan in oro 14 Ct., caricamento leverless, produzione Regno Unito anno 1947. Marca e Modello
Chi volesse conoscere l'interessante storia di questo grande Produttore potrà fare riferimento al nostro formidabile Wiki:
http://www.fountainpen.it/Swan
In questa sede mi limiterò a ricordare che le stilografiche “Leverless”, proposte dal 1932/3 in ebanite ed anche in celluloidi coloratissime, erano stilisticamente eredi del modello Eternal degli anni Venti (dalle forme perfettamente cilindriche), ma tecnicamente potevano vantare un sistema di caricamento brevettato che consentiva di eliminare la levetta esterna a metà del fusto (questo, letteralmente, significa “leverless”), permettendo così alla Casa madre (Mabie, Todd & Co. Ltd., Londra) di venderle ad un prezzo sensibilmente superiore rispetto ai modelli standard (di forma, comunque, pressoché identica) con caricamento tradizionale a levetta.
Il successo di questi modelli dalla linea classica e pulita e dal caricamento “invisibile”, fu notevole e perdurante, tanto da giustificare il motto pubblicitario dell’epoca: “Swan, the pen of the British Empire for over 50 years” (anche se la Casa era stata fondata negli U.S.A…

Durante il corso degli anni Trenta il design della penna venne costantemente aggiornato, inserendo la clip fissa, variando le decorazioni degli anellini/verette, giungendo a rastremare le estremità in ebanite, cambiando il sistema di numerazione che da ultimo passò a 4 cifre in un unico numero, e spostando il cigno (anch’esso ridisegnato) all’interno dell’iscrizione principale (da sinistra, dov’era prima, al centro)…
Al seguente indirizzo viewtopic.php?t=9778 potrete trovare la mia recensione della Leverless flat-top #1060 che fotografa la sostanziale evoluzione stilistica raggiunta al tempo della Guerra.
La nuova numerazione veniva ad individuare oltre al colore ed al materiale (--60 sta ad indicare la celluloide di colore nero) anche la misura (piccola/media/grande) e le relative differenze nella grandezza del pennino e nelle decorazioni sul cappuccio (anellini in numero e grandezza crescenti):
- 0160 con pennino #2 e due anellini;
- 1060 con pennino #4 con 3 anellini;
- 2060 con pennino #6 con 2 anellini e vera centrale.
Dopo i disastrosi bombardamenti subiti nella II Guerra Mondiale e la ricostruzione di una linea di produzione durante la guerra stessa, al termine del conflitto la produzione di Swan Leverless riprese con una nuova versione decisamente streamlined, con forma a siluro, che è oggetto della presente recensione e porta ancora il nome, o meglio il numero, della oversize flat-top 2060 precedente.
Poco tempo dopo il lancio della torpedo, tuttavia, Swan decise di modificare (solo) il sistema di caricamento, rendendolo più tradizionale, e rinumerò di conseguenza la Leverless a siluro come #4660.
Poiché sono Musicus, per me i cigni sono sia bianchi che neri (come ci ricorda Čajkovskij ne “Il Lago dei Cigni”): oggi, come avrete notato, impiegherò delle “penne nere” come “attrezzi di scena”…

Le misure
Chiusa: cm. 14 Cappuccio: cm. 6,5 Fusto: cm. 12,6 (con pennino esposto di cm.2,4) Con cappuccio calzato: cm. 17 (con pennino esposto di cm.2,4)
Diametro massimo (agli anellini): mm. 14,5
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 13,1
Diametro medio all'impugnatura: mm. 12,1 Peso (a vuoto): gr. 18
Fusto: gr. 11
Continua…