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La carica delle cinesi.
Inviato: giovedì 24 maggio 2012, 19:07
da Daniele
Durante una pausa di lavoro mi sono ritrovato in uno degli ormai diffusissimi bazar cinesi.
Girovagando mi sono imbattuto in una vetrina dove esponevano penne rigorosamente cinesi.
Ammetto che non è la prima volta che ho a che fare con penne cinesi e tra l'altro tra le mie preferite vi è una HERO 100, che non è altro che una imitazione della PARKER 51. Anzi più che una imitazione è una vera e propria riedizione visto che la Hero produceva in Cina per conto di Parker.
Ebbene, non ho resistito. Due penne 9 euro e via.
Prima scontata considerazione: 4,50 euro a penna. Neanche i materiali grezzi per farla costerebbero così poco. Tant'è la prima cosa che ho fatto è smontarle pezzo pezzo per analizzarle.
Intanto ecco le protagoniste:
JINHAO 500
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BAOER 302
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All'apparenza la Jinhao sembra in resina, ma è solo una laccatura su fusto in metallo.
Idem per la Baoer: lacca nera su fusto in metallo.
Ad occhio e croce la qualità della laccatura durerà una settimana. Forse sono anche ottimista.
Ed eccole dissezionate.
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Sono entrambe a cartuccia/converter. Il converter è incluso nelle penne e devo dire che non ha nulla da invidiare agli attuali Parker e Waterman.
Per il resto i pennini e gli alimentatori sono uguali tranne la diversa incisione degli alimentatori, che sulla JINHAO è più curata.
Alimentatori che sono in una plastica che vorrebbe imitare l'ebonite.
Sull'alimentatore della BAOER vi erano abbondanti residui di lavorazione.
Ecco pennini e alimentatori ripuliti.
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- Pennino-Jinhao-500.jpg (150.21 KiB) Visto 9792 volte
In fin dei conti non c'è molto da dire, sono delle normalissime cartuccia/converter che valgono quello che costano.
I materiali sono abbastanza scadenti e la laccatura viene via solo a guardarla.
A dire il vero però non avrebbero molto da invidiare alla Parker IM Profile che ho messo a confronto, che comunque costa un bel pò di più.
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: giovedì 24 maggio 2012, 19:11
da Daniele
Infine ecco la prova di scrittura:
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- Prova-di-scrittura.jpg (285.13 KiB) Visto 9789 volte
Qui non c'è nulla da eccepire.
Flusso abbondante, niente salti e nessuna sensazione di grattamento.
Insomma non perdono un colpo. Vuoi vedere che questi adesso vengono a fare davvero sul serio?
Vabbè... personalmente le considero ottime penne da regalare ai nostri figli o ai nostri nipotini per avviarli all'uso della stilografica.
Costano ancora meno della Lamy Safari e devo dire che scrivono anche allo stesso livello!
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: giovedì 24 maggio 2012, 19:15
da nicolino
Beh, non sono per niente brutte... i materiali saranno non di qualità però per quello che costano possono essere ottime penne da uso quotidiano senza avere la paura di rovinarle o di perderle...
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: giovedì 24 maggio 2012, 21:31
da cassullo
nicolino ha scritto:Beh, non sono per niente brutte... i materiali saranno non di qualità però per quello che costano possono essere ottime penne da uso quotidiano senza avere la paura di rovinarle o di perderle...
Concordo !
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Re: La carica delle cinesi.
Inviato: giovedì 24 maggio 2012, 22:47
da vikingo60
Sicuramente se uno,come il sottoscritto,deve affrontare quotidianamente vandali e quant'altro,qualora se ne rompa qualcuna non è un gran danno.L'importante è che scrivano bene.Mi viene solo una curiosità:quale sarà la durata del pennino?
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: venerdì 25 maggio 2012, 20:36
da ghostrider
Io uso una Baoer "Starwalker" (perfetta imitazione della blasonata MB) da diversi mesi e finora non ha mostrato segni di cedimento. Appena arrivata emanava una puzza assurda, che fortunatamente col tempo svaniva. L'unico difetto che aveva era il flusso irregolare, dovuto a una sbavatura nel canale dell'alimentatore; una veloce pulizia con un cutter e la penna ha iniziato a scrivere perfettamente.
Domenico
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: sabato 26 maggio 2012, 7:26
da Pupa
Beh, io ho profonda disistima per tutto il commercio cinese,
privo di qualsiasi originalità, che imita scarsamente (nel senso qualitativo) qualsiasi cosa sia
stata inventata e prodotta da altri.
(avrei anche molte rimostranze etiche e storiche, ma lasciamo perdere..)
Delle penne cinesi non ho molta esperienza, cioè, delle marche propriamente cinesi,
come Jinhao e Baoer,
tranne una, la Picasso...,
di cui inizialmente ero soddisfatta, poi anche dopo il normale rodaggio i problemi di scrittura
restavano, e allora ho iniziato a non esserne più entusiasta...
ho faticato parecchio per farla scrivere in maniera accettabile,
senza salti, e ora sono abbastanza soddisfatta, visto il costo irrisorio.
Il pennino però è francese,
il fusto è in metallo laccato, ma la laccatura e tutto l'insieme sono robuste e discrete,
l'unico vero problema è il peso di queste penne in metallo, discretamente pesanti per una scrittura
continua di più pagine....
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: sabato 26 maggio 2012, 7:33
da Pupa
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: martedì 29 maggio 2012, 16:24
da Celluloide
ghostrider ha scritto:Io uso una Baoer "Starwalker" (perfetta imitazione della blasonata MB) da diversi mesi e finora non ha mostrato segni di cedimento. Appena arrivata emanava una puzza assurda, che fortunatamente col tempo svaniva. L'unico difetto che aveva era il flusso irregolare, dovuto a una sbavatura nel canale dell'alimentatore; una veloce pulizia con un cutter e la penna ha iniziato a scrivere perfettamente.
Domenico
Ciao a tutti,
prendo lo spunto dal commento di Domenico. A me respirare la puzza non piace, ma mi piace ancora meno buttare i soldi, anche se pochi.
Ne ho comperate soltanto due di cinesi, ed il venditore di Piazza Erbe a Verona, indicando il negozio dove mi servo, e non sapendo che sono un appassionato e cliente proprio di quel negozio, mi diceva sogghignando: "Tu pensa che là una stiloglafica costa anche milletlecento eulo! Gualda questa sclive uguale tu pagale solo quattlo eulo!". Ora vedete dove sono finiti i miei otto euro.
La Jin Hao che ha un semiglobo in resina alla sommità del cappuccio vorrebbe imitare vagamente una Starwalker (che non è proprio la mia penna preferita), ma è pietosa! Non so se è quella che ha anche Domenico, ve la faccio vedere.
Dante
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: martedì 29 maggio 2012, 16:27
da Celluloide
Veramente pesanti, in un ferraccio scadente, ma ancora più scadente è la laccatura. Quanto alla scrittura, non c'è da stare allegri: pennini in acciaio che più grezzi non si può, rigidi e grossolani, hanno un tratto irregolare e tendono a far seccare l'inchiostro molto rapidamente.
Dante
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: martedì 29 maggio 2012, 16:29
da Celluloide
La cosa peggiore, come dicevo, è la laccatura. Fragile e imprecisa, una vera presa in giro. La doratura poi non dura nemmeno pochi giorni.
Guardate qui, la laccatura come si fa imprecisa nel punto di congiunzione
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: martedì 29 maggio 2012, 16:30
da Celluloide
Ma soprattutto la doratura è impressionante! dopo tre volte che ho messo e tolto il cappuccio ha cominciato a scolorirsi
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: martedì 29 maggio 2012, 16:34
da Celluloide
Allora io credo che i prodotti cinesi potrebbero essere splendidi, ma ci propongono solo porcherie a prezzi irrisori. Quanto grande e antica è la tradizione cinese della scrittura? Perchè oggi riescono solo a proporci schifezze? Io sarei disposto anche a pagare un prezzo onesto per una penna onesta, ma un prezzo ridicolo per una fregatura non mi interessa! Soprattutto non mi interessa spendere 4 euro per una stilografica che vuole sembrare una Pelikan, ma si scolora a guardarla.
Dante
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: martedì 29 maggio 2012, 17:43
da vikingo60
Celluloide ha scritto:Ma soprattutto la doratura è impressionante! dopo tre volte che ho messo e tolto il cappuccio ha cominciato a scolorirsi
Riguardo la doratura delle penne cinesi,almeno costano poco;le Parker,invece,e soprattutto ciò vale per il modello Sonnet,costano parecchio e la doratura non regge più di un mese.Chissà se anche la Parker si fa produrre pezzi in Cina,come purtroppo fa ormai la Sheaffer.
Re: La carica delle cinesi.
Inviato: martedì 29 maggio 2012, 18:16
da Celluloide
vikingo60 ha scritto:Celluloide ha scritto:Ma soprattutto la doratura è impressionante! dopo tre volte che ho messo e tolto il cappuccio ha cominciato a scolorirsi
Riguardo la doratura delle penne cinesi,almeno costano poco;le Parker,invece,e soprattutto ciò vale per il modello Sonnet,costano parecchio e la doratura non regge più di un mese.Chissà se anche la Parker si fa produrre pezzi in Cina,come purtroppo fa ormai la Sheaffer.
Io però la Sonnet Cisélé ce l'ho da un paio d'anni e la uso davvero senza complimenti, ma la doratura è ancora come nuova. Piuttosto trovo sgradevole il fatto che l'argento massiccio sia stato trattato con un rivestimento innaturale, che non lascia respirare e ossidare il materiale. Non sembra quasi argento.
Dante