Alla fine ha vinto la curiosità ed ho acquistato l'agenda Hobonichi nel formato A6. Nel bene e nel male il prodotto si è rivelato conforme alle mie aspettative (e alla recensione che avevo segnalato).
L'agenda A6 è piccolina e si apre molto bene. La copertina è in poliestere morbido, i colori sono accesi; personalmente non la reputo elegante ma graziosa sì. Di positivo c'è che l'ho lavata già due volte
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perché l'avevo sporcata con l'inchiostro J. Herbin “Emeraude de Chivor”. Sono riuscita ad eliminare completamente le macchie usando solo una puntina di sapone da bucato e uno straccio imbevuto d'acqua (la cosa importante è, una volta eliminata la macchia, tamponare subito l'acqua per evitare gli aloni). La copertina, una volta asciutta, è tornata come nuova.
L'agenda non si chiude completamente se non si infila una penna negli appositi alloggi ma devo dire che, poggiata su una scrivania, resta comunque composta, senza aprirsi troppo (almeno ora che è nuova). Le frasi in fondo alla pagina, a mio avviso, le avrei evitate; rubano solo spazio.
La carta Tomoe River è l'elemento più gradito per me. Piacevole al tatto, restituisce una sensazione di morbidezza. E' ben presente il famigerato see-trough mentre non ho notato trapassamento (anche usando pennini calligrafici da 1.9 e inchiostri di marche diverse). Con i pennini fini (Sailor F, Pilot F, Twsbi EF) si comporta davvero bene, mantenendo il tratto sottile.
Una nota infine: con l'inchiostro “Emeraude de Chivor” questa è l'unica carta in cui ho potuto notare la componente rossa. Ciò ha scatenato in me il desiderio di approfondire lo studio e la ricerca di queste carte giapponesi (Tomoe River ma anche Apica e Life Co, recensite da Musicus), cosa che affronterò nel prossimo anno!
Buona scrittura a tutti!
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