Devo imparare molto
Inviato: giovedì 19 gennaio 2017, 19:04
Vi saluto e mi presento.
Ho sempre avuto la passione delle penne stilografiche.
La mia prima penna (regalo di comunione) era (ed è) una Aurora 98 con cappuccio dorato (ricordo di averla usata per le prove della maturità e per la sottoscrizione di tutti - ma proprio tutti - i verbali degli esami all'università e di quello di laurea); adesso ha delle incrinature che ne impediscono l'uso, ma è sulla rampa di lancio la sorella povera con cappuccio in nickel.
La tesi,però, l'ho scritta con un un vecchio(già allora) rapidograph Koo-i-noor Tintenkuli 0,4 (non riesco a trovare il pennino di ricambio e gli sono molto affezionato tanto che è l'unica ad avere sempre avuto un nome: Andurill, dal Signore degli Anelli).
Adesso le mie ammiraglie sono una Montblanc Soulmakers for 100 years con un bel diamantino sulla testa del cappuccio, una Montblanc 149 di una trentina d'anni (quella con il pennino in 14 KT), una Aurora 88 con cappuccio dorato (fine anni '80), una Aurora Marco Polo d'oro e un'altra in vermeil.
In questo momento è a bagno, in un bicchiere, una Pelikan 400 (fine anni 50).
Aspettano il giro, in un cassetto, una Kona dell'Aurora e una Omas Extra.
L'arma letale è una Rotring 600 (sembra davvero un'arma).
Ho poi una serie di penne "povere" o di versioni "povere" di marche di vaglia che tratto con lo stesso rispetto delle altre (Faber Castell Progress 77 g, Pelikan MK 10,Pelikano, Lamy, Hifra, Waterman, Stypen, Auretta Lusso, Lus Atomica, Sheaffer, Montegrappa e altre)
Non disdegno le biro (adoro le Ballograf, ho ancora quella che usavo al ginnasio e sono passati più di quaranta anni, per il rumore che fanno quando si staccano dal foglio e per la pastosità dell'inchiosto) per la comodità di porto e per usi veloci.
Non è di porto comodo la Revolution (biro e portamine) della Parafernalia.
E prendo appunti a matita (con un allungamatita della Faber -senza Castell- degli anni 60, ma ho anche quello recente della Faber Castell).
Come vedete sono un ossessivo con plurime pulsioni.
Penne in relativa quantità.
Ma Andurill è sempre Andurill !
A proposito, Andurill è la spada di Aragorn e il suo (di lei) nome vuol dire "la spada che deve essere riforgiata": devo trovare quel maledetto puntale !
Polemarco
P.S.
Beh, anche il roller Havanna della Tombow non è proprio malaccio.
Ho sempre avuto la passione delle penne stilografiche.
La mia prima penna (regalo di comunione) era (ed è) una Aurora 98 con cappuccio dorato (ricordo di averla usata per le prove della maturità e per la sottoscrizione di tutti - ma proprio tutti - i verbali degli esami all'università e di quello di laurea); adesso ha delle incrinature che ne impediscono l'uso, ma è sulla rampa di lancio la sorella povera con cappuccio in nickel.
La tesi,però, l'ho scritta con un un vecchio(già allora) rapidograph Koo-i-noor Tintenkuli 0,4 (non riesco a trovare il pennino di ricambio e gli sono molto affezionato tanto che è l'unica ad avere sempre avuto un nome: Andurill, dal Signore degli Anelli).
Adesso le mie ammiraglie sono una Montblanc Soulmakers for 100 years con un bel diamantino sulla testa del cappuccio, una Montblanc 149 di una trentina d'anni (quella con il pennino in 14 KT), una Aurora 88 con cappuccio dorato (fine anni '80), una Aurora Marco Polo d'oro e un'altra in vermeil.
In questo momento è a bagno, in un bicchiere, una Pelikan 400 (fine anni 50).
Aspettano il giro, in un cassetto, una Kona dell'Aurora e una Omas Extra.
L'arma letale è una Rotring 600 (sembra davvero un'arma).
Ho poi una serie di penne "povere" o di versioni "povere" di marche di vaglia che tratto con lo stesso rispetto delle altre (Faber Castell Progress 77 g, Pelikan MK 10,Pelikano, Lamy, Hifra, Waterman, Stypen, Auretta Lusso, Lus Atomica, Sheaffer, Montegrappa e altre)
Non disdegno le biro (adoro le Ballograf, ho ancora quella che usavo al ginnasio e sono passati più di quaranta anni, per il rumore che fanno quando si staccano dal foglio e per la pastosità dell'inchiosto) per la comodità di porto e per usi veloci.
Non è di porto comodo la Revolution (biro e portamine) della Parafernalia.
E prendo appunti a matita (con un allungamatita della Faber -senza Castell- degli anni 60, ma ho anche quello recente della Faber Castell).
Come vedete sono un ossessivo con plurime pulsioni.
Penne in relativa quantità.
Ma Andurill è sempre Andurill !
A proposito, Andurill è la spada di Aragorn e il suo (di lei) nome vuol dire "la spada che deve essere riforgiata": devo trovare quel maledetto puntale !
Polemarco
P.S.
Beh, anche il roller Havanna della Tombow non è proprio malaccio.