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La penna, a parte le dimensioni, rappresentò per la Sheaffer una vera rivoluzione stilistica che venne poi ereditata dai successivi modelli Imperial; purtroppo essa non ebbe il successo sperato ed alla fine risulto per la casa americana un vero fiasco.
Da un punto di vista tecnico, a parte il pennino inlaid, la PFM si distingue per il sistema di caricamento a depressione dotato di uno snorkel, che immergendosi nell'inchiostro consente di riempire il serbatoio senza sporcare la sezione ed il pennino. Malgrado sia un sistema complesso una volta restaurato (sostituzione di un paio di guarnizioni e del sacchetto), il caricamento della PFM è molto efficiente e consente di riempire agevolmente il sacchetto (che a dir il vero non è particolarmente capiente).
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La scrittura con la PFM è davvero una esperienza notevole, come detto la penna è di notevoli dimensioni, ma è anche molto leggera, e con il cappuccio calzato il bilanciamento è perfetto, in pratica il pennino danza sul foglio guidato dallo scrivente.
Un consiglio se non riuscite a procurarvi una PFM cercate almeno di prendere una Legacy, pur essendo una penna in metallo, e quindi più pesante, il bilanciamento rimane buono ed il pennino inlaid continua a farsi apprezzare.
La mia preferita è una Sheaffer PFM V con tappo laminato:
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ma non male sono anche le due PFM III e la PFM II che l'accompagnano
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Alfredo