L’anno 2016 che ormai volge al termine è stato per me, sotto il profilo della nostra comune passione stilografica, del tutto straordinario: per alcuni entusiasmanti ritrovamenti, certamente, ma anche per le ben 35 (trentacinque) recensioni da me compilate (di penne più o meno comuni, più o meno belle, più o meno ben conservate), oltre che per le decine di pubblicità d’epoca commentate e conferite al nostro Wiki…
Un anno forse irripetibile, iniziato il 1° Gennaio con una penna che pubblicizzava un’automobile (AURORA RA2 per “ISOTTA FRASCHINI”), che voglio degnamente concludere oggi con la recensione di una penna (altrettanto blasonata) che pubblicizza un treno, o meglio una locomotiva: TIBALDI Infrangibile per “FERROVIE DELLO STATO 193”.
Bene, asciughiamoci le lacrime e andiamo a festegg…ehm a incominciare!!
Firenze-Tibaldi, 22 Dicembre 1930
Alla Stazione Tibaldi di Firenze fervono i preparativi per la partenza dell’Infrangibile 20.F.S193 per Bolzano-Vienna che porterà alcuni fortunati viaggiatori a trascorrere Natale e Capodanno nella capitale austriaca… I bagagli da caricare sono molti, e tutti di gran lusso (ah, la pelletteria fiorentina!)… Bisogna fare presto… Finalmente, tutto è pronto: si accendono i fuochi, la pressione del vapore sale… Una volta liberato, il rostro della locomotiva è pronto a fendere l’aria… Fiiiiiiiiiiiiiiii......Partenza!!!
Il convoglio si stacca lentamente dalla banchina… Buon Viaggio, Infrangibile!!!
L'iscrizione personalizzata Dopo approfondite, logoranti ricerche (ed anche una consulenza del Gran Maestro, cortesissimo nell’escludere l’origine militaresca della sigla

193
Di seguito allego l’evoluzione del logo delle Ferrovie (informazioni tratte dal sito museodelmarchioitaliano.it) dal 1907 (anno in cui furono accentrate tutte le tratte locali indipendenti) al 1922 al 1929 (il cambio successivo avverrà dopo la II Guerra nel 1946). Come si può vedere, solo nel 1929 compaiono i puntini (e l’effetto in rilievo).
Le locomotive a vapore F.S.193 sono ben conosciute come “locomotive preda bellica”, poiché furono consegnate all’Italia dall’Austria alla fine della I Guerra Mondiale come parte del risarcimento dovuto per il conflitto.
Cito letteralmente da Wikipedia: “Le locomotive gruppo 193 erano locomotive a vapore per treni merci, di rodiggio 0-3-0, pervenute dopo il 1918 alle Ferrovie dello Stato in seguito allo smembramento del parco rotabili della rete austriaca della Südbahn.
Le locomotive provenivano dal parco rotabili della Südbahn che le aveva ordinate, soprattutto per la trazione dei treni merci, alla fabbrica di locomotive di stato austriaca StEG e successivamente dopo il 1860 anche alla Neustädter Lokomotivfabrik di Vienna e alla Maschinenfabrik di Esslingen raggiungendo la quantità complessiva di 205 locomotive entro il 1872. La serie inizialmente inquadrata nel gruppo 23, dopo il 1864 fu inserita nel nuovo gruppo 29. Le locomotive furono divise per ripagare i danni di guerra dopo la prima guerra mondiale. L'Italia ne ebbe assegnate 26 unità, quasi tutte di fabbricazione StEG, che vennero immatricolate nel gruppo 193 con numeri progressivi da 001 a 026.”
Secondo i registri che ho potuto consultare, 8 di queste locomotive su 26 furono demolite nel 1928: delle restanti 18 mi è stato detto che molte erano state vendute alle Ferrovie di paesi africani o sudamericani dove ricominciarono una nuova vita di lavoro…
Ma come questo possa essere divenuto motivo per un'iscrizione su una stilografica Tibaldi del 1930 (anno di produzione della penna, ma anche in un momento successivo), beh questo resta per me un vero mistero…

Ma eccola (“e finalmente!” dirà il lettore impaziente

Che faccio: lo vado a scomodare il Carducci che probabilmente ad uno di questi destrieri fumanti si ispirò nel 1863 per il suo inno “A Satana”?!?
Ma sì, dai, se è solo per questa volta…

…
Un bello e orribile
Mostro si sferra,
Corre gli oceani,
Corre la terra:
Corusco e fumido
Come i vulcani,
I monti supera,
Divora i piani;
Sorvola i baratri;
Poi si nasconde
Per antri incogniti,
Per vie profonde;
Ed esce; e indomito
Di lido in lido
Come di turbine
Manda il suo grido,
Come di turbine
L'alito spande:
Ei passa, o popoli,
Satana il grande.
Passa benefico
Di loco in loco
Su l'infrenabile
Carro del foco.
...
Beh, scomodato il Carducci per ragioni tematiche, scomoderò anche il Boccioni, per ragioni cromatiche… Umberto BOCCIONI (1882-1916): Gli addii, Stati d’animo II (1911) New York, The Museum of Modern Art (dono Rockefeller), particolare.
No, mi dispiace, non è previsto alcun premio per chi ha individuato la locomotiva a vapore al centro del dipinto…

Ma ora ricomponiamoci, e rimettiamo la recensione sui binari consueti…
Continua ….