WILLIAMSON - TORINO piston filler e junior verde
Inviato: martedì 13 dicembre 2016, 18:46
Oggi, giusto per non perdere l’allenamento
, vi darò conto rapidamente di un paio di modelli WILLIAMSON-TORINO per così dire “meno comuni”.
Modello piston filler
Del primo modello, una stilografica di grandezza media in celluloide nera con grande finestra d’ispezione trasparente e caricamento a pistone, non parlano né Letizia Jacopini (nel fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950”) né il nostro formidabile Wiki, ed anche in rete non ho reperito immagini o informazioni. Con ogni probabilità, dovrebbe trattarsi di una produzione del dopoguerra, antecedente alla "moda" pressochè obbligatoria dei cappucci in metallo e dei pennini carenati, e ovviamente alla cessazione delle attività del Marchio avvenuta nel corso degli anni 1950.
La penna non è mia: il proprietario avrebbe voluto 100 Euro (subito scesi a 75 al mio sguardo inceneritore). Va bene tutto, ma senza uno straccio di pennino originale da trapiantare, mi sono semplicemente contentato di fotografarla sul posto alla meno peggio, e solo per il bene della ricerca storica…
La freccia indica la linea del fondello, piuttosto alta sul fusto, che nasconde il comando dello stantuffo in stile MontBlanc anteguerra.
La finestra trasparente è fracassata e lo stantuffo tutto esteso.
Particolare la sezione, con un bordo netto e rilevato. Gli elementi principali del cappuccio sono quelli del modello liscio "tipo Vacumatic" della seconda metà degli anni 1930: clip con freccia piumata, tre anellini sottili (solo due superstiti), gioiello in ebanite su intelaiatura dorata (replicato sul fondello).
L’iscrizione WILLIAMSON è tornata “orizzontale”. Altro dirvi non so: Gran Maestro, prego!!
Modello tipo Vacumatic
La seconda stilografica è una
WILLIAMSON - TORINO Junior in celluloide verde marmorizzata tornita da barra piena, parti metalliche a vista dorate, pennino assente, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia anno 1936. La penna presenta il fondello smangiucchiato da qualche bravo bambino, che per quel puerile quanto esiziale sfizio ha fatto percepire al suo sfortunato discendente la risibile somma di Euro 5 (cinque)…
Questo modello liscio (ancora senza nome a differenza del modello faccettato che fu chiamato Imperial nel 1936) è un chiarissimo omaggio alla “Vacumatic” che Parker immise sul mercato nel 1933: omaggio solo formale, tuttavia, poiché la celluloide (sempre di primissima qualità) non è trasparente ed il caricamento è un semplice (ma sempre affidabile) pulsante di fondo.
L’iscrizione sul fusto, in orizzontale su tre righe, dovrebbe esser la prima impiegata dalla Casa su questo modello a metà degli anni 1930: WILLIAMSON
MARCA (quadrifoglio) DEPOSITATA
N. 20.926
Le misure Chiusa: cm. 11,8
Cappuccio: cm. 5,8
Fusto: cm. 9 (pennino escluso)
Con cappuccio calzato: cm. 12,3 (pennino escluso)
Diametro massimo (agli anellini): mm. 13,1
Diametro medio all’impugnatura: mm. 11,0
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 12,0
Secondo Letizia Jacopini nel suo fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950” le misure sono quattro, mentre per il GM sono cinque: Senior, Special, Junior, Juniorette e Lady.
Credo che abbiano ragione entrambi, poichè la lady e la juniorette dovrebbero essere la stessa penna (cm. 10,5 di lunghezza) salvo le diverse finiture sul cappuccio: la lady ha l’anellino sulla testina, al posto della clip a freccia e del gioiello. Attendo comunque una conferma.
Nelle foto seguenti vedete la più grande, la più piccola (una “juniorette”, quindi) e quella che a questo punto credo essere una “Junior”, l’ultima arrivata in verde marmorizzato. A questo punto, mi manca la misura da media della "Special"...
Per una mia recensione del modello piccolo si veda il topic https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=11193 ;per il modello grande si consulti
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=13261 . Grazie per l'attenzione!
Giorgio

Modello piston filler
Del primo modello, una stilografica di grandezza media in celluloide nera con grande finestra d’ispezione trasparente e caricamento a pistone, non parlano né Letizia Jacopini (nel fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950”) né il nostro formidabile Wiki, ed anche in rete non ho reperito immagini o informazioni. Con ogni probabilità, dovrebbe trattarsi di una produzione del dopoguerra, antecedente alla "moda" pressochè obbligatoria dei cappucci in metallo e dei pennini carenati, e ovviamente alla cessazione delle attività del Marchio avvenuta nel corso degli anni 1950.
La penna non è mia: il proprietario avrebbe voluto 100 Euro (subito scesi a 75 al mio sguardo inceneritore). Va bene tutto, ma senza uno straccio di pennino originale da trapiantare, mi sono semplicemente contentato di fotografarla sul posto alla meno peggio, e solo per il bene della ricerca storica…

Particolare la sezione, con un bordo netto e rilevato. Gli elementi principali del cappuccio sono quelli del modello liscio "tipo Vacumatic" della seconda metà degli anni 1930: clip con freccia piumata, tre anellini sottili (solo due superstiti), gioiello in ebanite su intelaiatura dorata (replicato sul fondello).
L’iscrizione WILLIAMSON è tornata “orizzontale”. Altro dirvi non so: Gran Maestro, prego!!

Modello tipo Vacumatic
La seconda stilografica è una
WILLIAMSON - TORINO Junior in celluloide verde marmorizzata tornita da barra piena, parti metalliche a vista dorate, pennino assente, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia anno 1936. La penna presenta il fondello smangiucchiato da qualche bravo bambino, che per quel puerile quanto esiziale sfizio ha fatto percepire al suo sfortunato discendente la risibile somma di Euro 5 (cinque)…

Questo modello liscio (ancora senza nome a differenza del modello faccettato che fu chiamato Imperial nel 1936) è un chiarissimo omaggio alla “Vacumatic” che Parker immise sul mercato nel 1933: omaggio solo formale, tuttavia, poiché la celluloide (sempre di primissima qualità) non è trasparente ed il caricamento è un semplice (ma sempre affidabile) pulsante di fondo.
L’iscrizione sul fusto, in orizzontale su tre righe, dovrebbe esser la prima impiegata dalla Casa su questo modello a metà degli anni 1930: WILLIAMSON
MARCA (quadrifoglio) DEPOSITATA
N. 20.926
Le misure Chiusa: cm. 11,8
Cappuccio: cm. 5,8
Fusto: cm. 9 (pennino escluso)
Con cappuccio calzato: cm. 12,3 (pennino escluso)
Diametro massimo (agli anellini): mm. 13,1
Diametro medio all’impugnatura: mm. 11,0
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 12,0
Secondo Letizia Jacopini nel suo fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950” le misure sono quattro, mentre per il GM sono cinque: Senior, Special, Junior, Juniorette e Lady.
Credo che abbiano ragione entrambi, poichè la lady e la juniorette dovrebbero essere la stessa penna (cm. 10,5 di lunghezza) salvo le diverse finiture sul cappuccio: la lady ha l’anellino sulla testina, al posto della clip a freccia e del gioiello. Attendo comunque una conferma.
Nelle foto seguenti vedete la più grande, la più piccola (una “juniorette”, quindi) e quella che a questo punto credo essere una “Junior”, l’ultima arrivata in verde marmorizzato. A questo punto, mi manca la misura da media della "Special"...
Per una mia recensione del modello piccolo si veda il topic https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=11193 ;per il modello grande si consulti
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=13261 . Grazie per l'attenzione!

Giorgio