Nuova iscrizione
Inviato: giovedì 17 novembre 2016, 14:36
Salve a tutti i partecipanti e gli iscritti al forum.
So ch’è buona educazione presentarsi:
mi chiamo Saverio, vivo e lavoro in provincia di Varese ma sono originario di Napoli. Giunsi al nord quale vincitore d’un pubblico concorso e a fine anno scolastico andrò in pensione.
Vi seguo da diversi mesi, ho letto molti degli interventi (anche ‘antichi’) e ho deciso di iscrivermi e partecipare alle discussioni perché ho visto che qui “si respira una buona aria”: le discussioni sono pacate, c’è collaborazione e spirito di amicizia…
Il mio interesse per le stilografiche nacque quando da ragazzo, sul finire degli anni ’60, un vecchio prozio mi regalò un’altrettanto vecchia, usatissima, stilo con caricamento a leva laterale e clip a ruzzolina che aveva inciso sul fusto (rotondo) la scritta OMAS EXTRA e “Enciclopedia Italiana Treccani”. Ne apprezzai la linea, la bella resa in scrittura, ma OMAS era per me – all’epoca - un marchio sconosciuto e pertanto non pensavo fosse una penna “storica”.
La usai per anni quotidianamente fin quando cadde dalla scrivania e si rovinò il pennino. Lo sostituii con uno non originale acquistato dal cartolaio, ma non mi diede più le stesse soddisfazioni e la misi da parte.
Successivamente acquistai una sottile Waterman in metallo (Graduate?), poi una Parker tipo 51 con pennino corazzato… che ho usato alternandole per oltre vent’anni senza acquistarne altre e senza mai usare la biro.
Avevo (e ho) anche una Aurora 98 GL placcata oro , eredità di mio padre, ma non l’ho mai usata ritenendola troppo preziosa (soprattutto dal punto di vista affettivo) per l’uso quotidiano.
Un giorno, in edicola, trovai una pubblicazione (RBA-Fabbri) sulle penne stilografiche con allegata una penna diversa ogni settimana e cominciai a prenderne qualcuna –man mano che uscivano- tra quelle che mi piacevano (+ o – 20). Della qualità di queste penne è meglio non parlare, mi piaceva l’aspetto e ciò bastava!
Si trattava di “collezionismo passivo” come lo definisco io.
Mi piaceva la forma, il colore, il tipo di pennino… così le prendevo, senza mai inchiostrarle né scriverci. Per la scrittura continuavo a usare la Waterman e la Parker di cui sopra.
Sempre con questo criterio ne ho acquistate diverse, nel tempo, soprattutto cinesi o vintage, ma sempre economiche perché non ho mai permesso alla mia ‘passione’ per il collezionismo di gravare sul bilancio familiare.
Per chiudere questa lunga presentazione dirò che dopo aver acquistato una DELTA in radica (di cui non conosco il nome né l’anno di produzione) mi son detto che era stupido aver lì tante penne che, essendo di scarso o nullo valore economico, non sarebbero mai diventate un ’tesoretto’ e quindi era ora di cominciare ad usarle perché non aveva senso tenerle in bacheca a far niente. La Delta con pennino fine e inchiostro nero è –da quel giorno- sempre ‘attiva’ e scrive alla grande, le altre, inchiostrate con colori diversi, le faccio ruotare sostituendole ogni volta che finisce l’inchiostro.
Non sono più un collezionista passivo, mi sono evoluto.
L’ultimo acquisto è stata una DELTA Y2K Combo (nuova) in celluloide con pennino fine e sezione sostituibile con altra adatta a contenere un roller.
Altre:
Delta Mask
Parker DuoFold in ebanite rossa del 1953
Sheaffer Balance Admiral TouchDown Burgundi del 1951
Morris a pistone, in Bakelite, anni 40 (credo)
Sheaffer set calligrafico
Waterman Hémisphère Mars Blue CT
Parker 45
Parker Frontier
Parker IM Black
Omas sottile, metallica, in parure con biro (scarsa, scolastica!)
Pierre Cardin “Vendome”
Pierre Cardin “Opera”
2 Ronson con fusto in legno/radica
Caran d’Ache esagonale
1 Niji
Varie Dewen
Varie Lanbitou con e senza fusto decorato in rilievo con scene di cavalli, massime di Confucio ecc.
Varie Baoer con fusto decorato in rilievo con scene di cavalli, massime di Confucio ecc.
Varie Jinhao tra cui 250 e 750, 8812 con fusto in legno.
Varie Hero di cui una con pennino centrale (Hero 360), 907, 60, 395, 3266, 5028
Alcune Moilpen
Wing Sung 9901
FPR Jaipur blu e FPR Jaipur red demo
Dollar 717i blu e Dollar 717i Demo
Alcune scolastiche Auretta e altre sconosciute multicolori in plastica.
Qui alcune delle penne attualmente nella mia collezione.
So ch’è buona educazione presentarsi:
mi chiamo Saverio, vivo e lavoro in provincia di Varese ma sono originario di Napoli. Giunsi al nord quale vincitore d’un pubblico concorso e a fine anno scolastico andrò in pensione.
Vi seguo da diversi mesi, ho letto molti degli interventi (anche ‘antichi’) e ho deciso di iscrivermi e partecipare alle discussioni perché ho visto che qui “si respira una buona aria”: le discussioni sono pacate, c’è collaborazione e spirito di amicizia…
Il mio interesse per le stilografiche nacque quando da ragazzo, sul finire degli anni ’60, un vecchio prozio mi regalò un’altrettanto vecchia, usatissima, stilo con caricamento a leva laterale e clip a ruzzolina che aveva inciso sul fusto (rotondo) la scritta OMAS EXTRA e “Enciclopedia Italiana Treccani”. Ne apprezzai la linea, la bella resa in scrittura, ma OMAS era per me – all’epoca - un marchio sconosciuto e pertanto non pensavo fosse una penna “storica”.
La usai per anni quotidianamente fin quando cadde dalla scrivania e si rovinò il pennino. Lo sostituii con uno non originale acquistato dal cartolaio, ma non mi diede più le stesse soddisfazioni e la misi da parte.
Successivamente acquistai una sottile Waterman in metallo (Graduate?), poi una Parker tipo 51 con pennino corazzato… che ho usato alternandole per oltre vent’anni senza acquistarne altre e senza mai usare la biro.
Avevo (e ho) anche una Aurora 98 GL placcata oro , eredità di mio padre, ma non l’ho mai usata ritenendola troppo preziosa (soprattutto dal punto di vista affettivo) per l’uso quotidiano.
Un giorno, in edicola, trovai una pubblicazione (RBA-Fabbri) sulle penne stilografiche con allegata una penna diversa ogni settimana e cominciai a prenderne qualcuna –man mano che uscivano- tra quelle che mi piacevano (+ o – 20). Della qualità di queste penne è meglio non parlare, mi piaceva l’aspetto e ciò bastava!
Si trattava di “collezionismo passivo” come lo definisco io.
Mi piaceva la forma, il colore, il tipo di pennino… così le prendevo, senza mai inchiostrarle né scriverci. Per la scrittura continuavo a usare la Waterman e la Parker di cui sopra.
Sempre con questo criterio ne ho acquistate diverse, nel tempo, soprattutto cinesi o vintage, ma sempre economiche perché non ho mai permesso alla mia ‘passione’ per il collezionismo di gravare sul bilancio familiare.
Per chiudere questa lunga presentazione dirò che dopo aver acquistato una DELTA in radica (di cui non conosco il nome né l’anno di produzione) mi son detto che era stupido aver lì tante penne che, essendo di scarso o nullo valore economico, non sarebbero mai diventate un ’tesoretto’ e quindi era ora di cominciare ad usarle perché non aveva senso tenerle in bacheca a far niente. La Delta con pennino fine e inchiostro nero è –da quel giorno- sempre ‘attiva’ e scrive alla grande, le altre, inchiostrate con colori diversi, le faccio ruotare sostituendole ogni volta che finisce l’inchiostro.
Non sono più un collezionista passivo, mi sono evoluto.
L’ultimo acquisto è stata una DELTA Y2K Combo (nuova) in celluloide con pennino fine e sezione sostituibile con altra adatta a contenere un roller.
Altre:
Delta Mask
Parker DuoFold in ebanite rossa del 1953
Sheaffer Balance Admiral TouchDown Burgundi del 1951
Morris a pistone, in Bakelite, anni 40 (credo)
Sheaffer set calligrafico
Waterman Hémisphère Mars Blue CT
Parker 45
Parker Frontier
Parker IM Black
Omas sottile, metallica, in parure con biro (scarsa, scolastica!)
Pierre Cardin “Vendome”
Pierre Cardin “Opera”
2 Ronson con fusto in legno/radica
Caran d’Ache esagonale
1 Niji
Varie Dewen
Varie Lanbitou con e senza fusto decorato in rilievo con scene di cavalli, massime di Confucio ecc.
Varie Baoer con fusto decorato in rilievo con scene di cavalli, massime di Confucio ecc.
Varie Jinhao tra cui 250 e 750, 8812 con fusto in legno.
Varie Hero di cui una con pennino centrale (Hero 360), 907, 60, 395, 3266, 5028
Alcune Moilpen
Wing Sung 9901
FPR Jaipur blu e FPR Jaipur red demo
Dollar 717i blu e Dollar 717i Demo
Alcune scolastiche Auretta e altre sconosciute multicolori in plastica.
Qui alcune delle penne attualmente nella mia collezione.