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Ciao a tutti,

da parecchi anni scrivo un diario (anzi, plurale, in quanto ormai sono diventati parecchi), usando ovviamente le nostre beneamate, e pongo a tutti quelli che perseguono questa abitudine una domanda: che cosa ne fate dei vecchi diari? Li conservate, li buttate, li custodite gelosamente? Inoltre, avete dato disposizioni su cosa farne quando, con grandissima probabilità, questi oggetti ci sopravviveranno? Certo, una volta che non ci saremo più poco ci dovrebbe importare di chi ci metterà sopra le mani, oppure no?

B.

Quando le Moleskine valevano qualcosa le conservavo. Dall'ultima che ho comprato, così pessima che potevo scriverci solo con la matita, compro delle agende diverse ma non le conservo

Io li conservo sempre, tu però ora mi hai messo un'altro problema in testa!

Bella domanda. Io in realtà diari/taccuini li conservo semplicemente perchè a volte annoto qualcosa che poi mi ritornerà utile e avere il "cartaceo" è una gran risorsa. Poi ci sono giorni in cui mi metto a far pulizie e mi prendono i dubbi sul buttarli o meno .

Io li conservo, mi sembra un delitto eliminare quelli che sono momenti della mia vita.
Per decidere che farne alla mia dipartita, per la verità non mi sono mai posto il problema...



... credo che li farò distruggere.
Non sono scritti per un lettore diverso da me stesso, quindi, a che pro tramandarli?

Alberto

Io non tengo diari in senso stretto, ma ho quaderni/taccuini/raccoglitori con appunti tematici relativi alle varie attività che svolgo (soprattutto lavorative). Stanno diventando una memoria storica, spero mi sopravvivano!

La domanda è interessante. Mi occupo di storia e sono un appassionato anche di microstoria e storia familiare.

C'è una differenza abissale fra un diario e un agenda (spesso di lavoro). Le agende non costituiscono grande interesse, se non per coloro che vi effettuano ricerche di carattere economico o simili. I diari sono invece un bene prezioso, anche quelli che contengono memorie apparentemente trascurabili. Nessuno pretende di essere Italo Calvino, ma è un delitto buttarli via! I nipoti e i bisnipoti potranno soltanto ringraziarvi per aver concesso loro di entrare nelle vostre vite. Certo, magari occhio ai contenuti....

audiofilox ha scritto:La domanda è interessante. Mi occupo di storia e sono un appassionato anche di microstoria e storia familiare.

C'è una differenza abissale fra un diario e un agenda (spesso di lavoro). Le agende non costituiscono grande interesse, se non per coloro che vi effettuano ricerche di carattere economico o simili. I diari sono invece un bene prezioso, anche quelli che contengono memorie apparentemente trascurabili. Nessuno pretende di essere Italo Calvino, ma è un delitto buttarli via! I nipoti e i bisnipoti potranno soltanto ringraziarvi per aver concesso loro di entrare nelle vostre vite. Certo, magari occhio ai contenuti....

e nella tua ultima frase sta il busillis...
mentre i miei diari da ragazzino sono un po' naif ma non contengono tematiche spinose , man mano che crescevo sono diventati anche la mia valvola di sfogo, il posto dove scrivere di tutto, soprattutto quello che non posso dire di persona, quindi per me è ormai un intera collezione di "materiale sensibile"

Nessuno ama lasciare le proprie valvole di sfogo agli eredi, a meno che il retropensiero - una volta che si tiene un diario - sia esattamente questo.

Allora capovogliamo la domanda.

Perchè (per quali fini) una persona tiene un diario?

Ho iniziato a scrivere dapprima piccolissime note, nel 1972. Poi sono diventate mezze paginette. Infine ho scritto quasi tutti i giorni per 30 anni su carta quadrettata (4mm) fino al 2006. Poi di colpo ho smesso e non so nemmeno io il perchè. Risultato, quasi 5000 pagine scritte in tutte le righe. Se avessi scritto una pagina al giorno ne sarebbero venute fuori quasi 11.000