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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Italexit (sondaggio)
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Italexit (sondaggio)
Sondaggio: ipotizzando che di colpo *puff* l'art. 75 della costituzione faccia una metamorfosi (tipo farfalla) e permetta in Italia una cosa analoga alla Brexit, voi cosa votereste?
Rimanere o Uscire?
P.S. Perdonate il titolo.
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- ciro
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Italexit (sondaggio)
Il titolo è azzeccatissimo. Infatti: come "Grexit" stava per Greek-exit e "Brexit" per Britain-exit per l'Italia possiamo assumere corretta la dicitura Itexit.
Comunque no. Sono uno a cui piacciono le unioni: mi piace l'Italia unita, mi piacciono le famiglie unite e mi piace anche l'Europa unita.
Lasciamo perdere la nostra disputa familiare: sono sicuro che un atto firmato non sia un'unione.
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- Vacumatic
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Italexit (sondaggio)
Come Ciro.
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Italexit (sondaggio)
Ti dico solo che ho letto gente ipotizzare nomi quali: UscITA, UscItalia, ExItaly, QuItaly, ItaLeave, ExIta, EscItalia, ExIT e LeavIT. Quindi non preoccuparti, hanno già inventato abbastanza nomi da coprire una partita di Scarabeo
Comunque io sono (probabilmente era chiaro dai miei commenti all'altro post) favorevole all'Unione Europea, e addirittura a una sua evoluzione più politicamente integrata e forte. Penso però siano necessarie delle riforme strutturali, da una parte per razionalizzare le migliaia di normative europee in un codice più omogeneo, ma dall'altra per garantire al consiglio dell'unione il potere di farle applicare. Non penso la soluzione sia uscire e rifare l'unione daccapo, come ho visto proposto da alcuni politici europei, perché ritengo che in fondo le caratteristiche che oggi reputiamo negative della EU siano il retaggio di tutti quegli individualismi e campanilismi che ogni stato fondatore portò con sé nel costruire l'unione, incluse tutte le varie opportunità di opt-out senza ripercussioni che in questi anni hanno favorito proprio paesi quali il Regno Unito. Hanno votato per uscire quando avevano le migliori concessioni mai viste!
Comunque io sono (probabilmente era chiaro dai miei commenti all'altro post) favorevole all'Unione Europea, e addirittura a una sua evoluzione più politicamente integrata e forte. Penso però siano necessarie delle riforme strutturali, da una parte per razionalizzare le migliaia di normative europee in un codice più omogeneo, ma dall'altra per garantire al consiglio dell'unione il potere di farle applicare. Non penso la soluzione sia uscire e rifare l'unione daccapo, come ho visto proposto da alcuni politici europei, perché ritengo che in fondo le caratteristiche che oggi reputiamo negative della EU siano il retaggio di tutti quegli individualismi e campanilismi che ogni stato fondatore portò con sé nel costruire l'unione, incluse tutte le varie opportunità di opt-out senza ripercussioni che in questi anni hanno favorito proprio paesi quali il Regno Unito. Hanno votato per uscire quando avevano le migliori concessioni mai viste!
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Io, da perfetto sbadato quale sono, ho dimenticato di scrivere la mia opinione. Ci ha pensato AlexGk, condivido ogni singola lettera!
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Per dare una risposta sensata bisognerebbe avere le idee chiare.
Bisognerebbe cercare di capire tramite informazioni corrette e non inquinate dalla politica e dalla miriade di interessi più o meno particolari che verrebbero coinvolti , quale scenario si potrebbe REALMENTE materializzare in caso di uscita dell'Italia dalla Unione, che nel caso specifico porterebbe anche all' abbandono dell'Euro.
Sarà un caso, ma in genere chi ha situazioni patrimoniali consolidate tende a conservare la situazione vigente, chi invece versa in condizioni meno comode tende al sovvertimento degli equilibri.
Capire dove stia il bene comune , per scegliere di conseguenza, con il tipo di informazione che ci viene fornita è molto difficile anche per chi è addentro a queste tematiche, figuriamoci per chi sceglie ascoltando , come si suol dire , solo la pancia e le rivendicazioni di parte.
Quindi per aderire al sondaggio direi che al momento non ho un bagaglio di conoscenze tali da farmi esprimere una preferenza netta basata su una ferrea convinzione.
Ovviamente come più o meno tutti, ho le mie idee su questo argomento, ma prima di esprimere un voto così importante farei di tutto per raggiungere un convincimento ancora più saldo nel merito, basato il più possibile su dati di fatto.
Bisognerebbe cercare di capire tramite informazioni corrette e non inquinate dalla politica e dalla miriade di interessi più o meno particolari che verrebbero coinvolti , quale scenario si potrebbe REALMENTE materializzare in caso di uscita dell'Italia dalla Unione, che nel caso specifico porterebbe anche all' abbandono dell'Euro.
Sarà un caso, ma in genere chi ha situazioni patrimoniali consolidate tende a conservare la situazione vigente, chi invece versa in condizioni meno comode tende al sovvertimento degli equilibri.
Capire dove stia il bene comune , per scegliere di conseguenza, con il tipo di informazione che ci viene fornita è molto difficile anche per chi è addentro a queste tematiche, figuriamoci per chi sceglie ascoltando , come si suol dire , solo la pancia e le rivendicazioni di parte.
Quindi per aderire al sondaggio direi che al momento non ho un bagaglio di conoscenze tali da farmi esprimere una preferenza netta basata su una ferrea convinzione.
Ovviamente come più o meno tutti, ho le mie idee su questo argomento, ma prima di esprimere un voto così importante farei di tutto per raggiungere un convincimento ancora più saldo nel merito, basato il più possibile su dati di fatto.
Antonio
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
(Emil M. Cioran)
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Italexit (sondaggio)
Guardate che in Italia la realtà è molto vicina a quella del primo dopoguerra della grande guerra 15-18.
Molti italiani sono alla fame.
Governi giornali cianciano di calcio e di inglesi, ma guardate per strada quante persone, sia italiani sia grandi risorse importate, sono intente a scavare nei bidoni dei rifiuti.
Guardate in quanti angoli delle strade trovate gente che chiede un aiuto.
Se poi fate 2 chiacchiere col vostro medico,vi racconterà di quanti pazienti rinunciano a curarsi per mangiare.
Via su basta parlare di utopie, siamo abbastanza vicini ad una guerra civile.
Basterebbe che un paio di partite di calcio venissero rinviate, che gli italiani si svegliassero dalle droghe mediatiche e succederebbe un 48, come si diceva un tempo.
Teniamo presente che poi la gente non mangia euro o dollari, ma grano e latte ,e quelli, Europa permettendo, li produciamo (parafrasando il discorso di un leader sudamericano del secolo scorso)
Molti italiani sono alla fame.
Governi giornali cianciano di calcio e di inglesi, ma guardate per strada quante persone, sia italiani sia grandi risorse importate, sono intente a scavare nei bidoni dei rifiuti.
Guardate in quanti angoli delle strade trovate gente che chiede un aiuto.
Se poi fate 2 chiacchiere col vostro medico,vi racconterà di quanti pazienti rinunciano a curarsi per mangiare.
Via su basta parlare di utopie, siamo abbastanza vicini ad una guerra civile.
Basterebbe che un paio di partite di calcio venissero rinviate, che gli italiani si svegliassero dalle droghe mediatiche e succederebbe un 48, come si diceva un tempo.
Teniamo presente che poi la gente non mangia euro o dollari, ma grano e latte ,e quelli, Europa permettendo, li produciamo (parafrasando il discorso di un leader sudamericano del secolo scorso)
Luigi, tabaccaio in Genova.
Quarantadue è la risposta!
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SI io voterei per rimanere, chi ne potrebbe pagare maggiormente di un uscita dall'Europa sono i giovani.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Continuo a sentire queste frasi ripetute come un mantra.maxpop 55 ha scritto:SI io voterei per rimanere, chi ne potrebbe pagare maggiormente di un uscita dall'Europa sono i giovani.
Qualcuno può fornire una dimostrazione di questo?
Evitiamo dimostrazioni autoreferenti o basate su postulati ideologicamente orientati, però.
Proviamo a pensare in maniera diversa, l' Italia non è abbastanza grande?
Luigi, tabaccaio in Genova.
Quarantadue è la risposta!
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E tu puoi fornirmi una dimostrazione contraria?shinken ha scritto:Continuo a sentire queste frasi ripetute come un mantra.maxpop 55 ha scritto:SI io voterei per rimanere, chi ne potrebbe pagare maggiormente di un uscita dall'Europa sono i giovani.
Qualcuno può fornire una dimostrazione di questo?
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Provo io a dare una piccola dimostrazione, dovuota a cose concrete viste e vissute e non a speculazioni teoriche.
Corsi di formazione.
Nella mia città, (ma anche in tutta la Puglia) ne siamo abbastanza carenti. Quei pochi corsi che vedo al 99,99% sono finanziati da fondi europei. Quando andavo a scuola, l'indirizzo tecnico in cui studiavo veniva trascurato in favore del liceo. Loro facevano alcuni corsi, noi no. All'ultimo anno ci fu la volontà di realizzare due corsi per noi sfortunati studenti di elettronica: uno sulla domotica e uno sui quadri elettrici. I corsi mi interessavano parecchio (soprattutto quello sulla domotica) e ovviamente non interessavano solo a me.
I corsi non si fecero. Motivo: mancano i fondi.
Corsi di formazione.
Nella mia città, (ma anche in tutta la Puglia) ne siamo abbastanza carenti. Quei pochi corsi che vedo al 99,99% sono finanziati da fondi europei. Quando andavo a scuola, l'indirizzo tecnico in cui studiavo veniva trascurato in favore del liceo. Loro facevano alcuni corsi, noi no. All'ultimo anno ci fu la volontà di realizzare due corsi per noi sfortunati studenti di elettronica: uno sulla domotica e uno sui quadri elettrici. I corsi mi interessavano parecchio (soprattutto quello sulla domotica) e ovviamente non interessavano solo a me.
I corsi non si fecero. Motivo: mancano i fondi.
- shinken
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Io non ho espresso un parere categorico.maxpop 55 ha scritto:E tu puoi fornirmi una dimostrazione contraria?shinken ha scritto: Continuo a sentire queste frasi ripetute come un mantra.
Qualcuno può fornire una dimostrazione di questo?
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Quindi l' onere della prova non spetta a me
Comunque non poter dimostrare la falsità di un affermazione non è una dimostrazione della stessa.
I fanatsmi esistono? Gli alieni? Le varie divinità delle varie religioni?
Però ci sono dei precedenti storici che potrebbero essere analizzati, prendendo tutto molto con beneficio di inventario.
Una precisazione
Questa è e deve rimanere una converzazione, tra persone unite da una passione comune, niente flame per favore, questo è una pregiera rivolta in generale
Purtoppo Paki hai dati un esempio non di Europa ma di scarsa ( nessuna) considerazione per l' istruzione nel nostro paese.paki ha scritto:Provo io a dare una piccola dimostrazione, dovuota a cose concrete viste e vissute e non a speculazioni teoriche.
Corsi di formazione.
Nella mia città, (ma anche in tutta la Puglia) ne siamo abbastanza carenti. Quei pochi corsi che vedo al 99,99% sono finanziati da fondi europei.
.....
Intelligenza, genio, e voglia qui non mancherebbero (IMHO), però sembra che nessuno voglia investire nel sapere.
Ridomando: l' Italia non è abbastanza grande? O almeno non potrebbe diventarlo,credendoci e dandosi da fare?
Luigi, tabaccaio in Genova.
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Appunto. Se non ci fosse l'Europa non ci sarebbe nemmeno quel poco che c'è.shinken ha scritto:Purtoppo Paki hai dati un esempio non di Europa ma di scarsa ( nessuna) considerazione per l' istruzione nel nostro paese.
Certo che credendoci, l'Italia può essere abbastanza grande ma la cooperazione con gli altri, non può renderci ancora più grandi?
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Fondi europei,
bella cosa, peccato che in Italia sia molto comune il malutilizzo, la UE eroga fondi ma pretende che l'utilizzo sia giustificato e non con vuote relazioni ma con documenti reali.
Anni fa me ne sono occupata per lavoro ed era tutto da piangere, ci sono Regioni molto attive che li gestiscono con criteri oggettivi ma molte ne fanno un utilizzo clientelare, ed ecco che regioni che avrebbero diritto a percentuali molto alte sul totale alla fine neppure li chiedono o se li ottengono mal li gestiscono tanto da arrivare a dover rimborsare importi utilizzati in modo anomalo.
Non voglio addentrarmi in tecnicismi, vale per tutti un esempio eclatante citato da fonti ufficiali in un corso di aggiornamento: una regione li utilizzò per fare dei corsi di ballo! la giustificazione era che comunque si dava un'opportunità a chi non aveva impiego ...... si, forse in discoteca qualcuno si sarà esibito in una "lap dance".
E non mi si venga a dire che oggi le cose sono migliorate, ho lavorato per una vita in un ufficio dove i cardini erano controllo di legalità e sentivi lo spirito di appartenenza dall'alto al basso e viceversa, l'orgoglio di svolgere un lavoro misconosciuto ma importante, da qualche anno a questa parte le cose sono cambiate drasticamente: il potere politico sta fagocitando l'indipendenza di giudizio e come risultato, ecco i casi di concussione e non a livello di ultimo impiegato, ma di dirigenti che hanno in mano il potere di spesa. Risultato: i migliori hanno lasciato, quelli onesti che resistono si vedono scavalcati dai rampanti.
Italexit o no: il problema è la credibilità di una classe politica e ormai l'abbiamo persa da molti troppi anni e parlo sia di destra che di sinistra.
Quando gli interessi privati subentrano all'interesse pubblico una nazione è in declino, e così è l'Italia.
"Servire lo stato. Il mestiere del bravo burocrate"
di Alessandro Messina
pp. 168
La crisi della politica porta con sé quella della pubblica amministrazione. È lecito dunque domandarsi se sia ancora possibile svolgere efficacemente il ruolo di funzionario pubblico motivato e appassionato ai risultati del proprio lavoro. Come districarsi tra spoils system e scansafatiche? Come puntare a obiettivi di lungo termine mentre tutto il resto guarda solo all’urgenza mediatica del momento? Il volume analizza tutto questo attraverso un’analisi delle contraddizioni interne alla pubblica amministrazione, portando casi ed esempi concreti, proponendo ricette per evitare l’alienazione e soluzioni per un ruolo del pubblico impiego al servizio della collettività."
scusate se vi ho tediato e forse sono anche andata fuori argomento
bella cosa, peccato che in Italia sia molto comune il malutilizzo, la UE eroga fondi ma pretende che l'utilizzo sia giustificato e non con vuote relazioni ma con documenti reali.
Anni fa me ne sono occupata per lavoro ed era tutto da piangere, ci sono Regioni molto attive che li gestiscono con criteri oggettivi ma molte ne fanno un utilizzo clientelare, ed ecco che regioni che avrebbero diritto a percentuali molto alte sul totale alla fine neppure li chiedono o se li ottengono mal li gestiscono tanto da arrivare a dover rimborsare importi utilizzati in modo anomalo.
Non voglio addentrarmi in tecnicismi, vale per tutti un esempio eclatante citato da fonti ufficiali in un corso di aggiornamento: una regione li utilizzò per fare dei corsi di ballo! la giustificazione era che comunque si dava un'opportunità a chi non aveva impiego ...... si, forse in discoteca qualcuno si sarà esibito in una "lap dance".
E non mi si venga a dire che oggi le cose sono migliorate, ho lavorato per una vita in un ufficio dove i cardini erano controllo di legalità e sentivi lo spirito di appartenenza dall'alto al basso e viceversa, l'orgoglio di svolgere un lavoro misconosciuto ma importante, da qualche anno a questa parte le cose sono cambiate drasticamente: il potere politico sta fagocitando l'indipendenza di giudizio e come risultato, ecco i casi di concussione e non a livello di ultimo impiegato, ma di dirigenti che hanno in mano il potere di spesa. Risultato: i migliori hanno lasciato, quelli onesti che resistono si vedono scavalcati dai rampanti.
Italexit o no: il problema è la credibilità di una classe politica e ormai l'abbiamo persa da molti troppi anni e parlo sia di destra che di sinistra.
Quando gli interessi privati subentrano all'interesse pubblico una nazione è in declino, e così è l'Italia.
"Servire lo stato. Il mestiere del bravo burocrate"
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La crisi della politica porta con sé quella della pubblica amministrazione. È lecito dunque domandarsi se sia ancora possibile svolgere efficacemente il ruolo di funzionario pubblico motivato e appassionato ai risultati del proprio lavoro. Come districarsi tra spoils system e scansafatiche? Come puntare a obiettivi di lungo termine mentre tutto il resto guarda solo all’urgenza mediatica del momento? Il volume analizza tutto questo attraverso un’analisi delle contraddizioni interne alla pubblica amministrazione, portando casi ed esempi concreti, proponendo ricette per evitare l’alienazione e soluzioni per un ruolo del pubblico impiego al servizio della collettività."
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