Quello che ho capito
Inviato: martedì 31 maggio 2016, 10:54
Buongiorno a tutti, per prima cosa grazie a tutti voi, dopo un anno che ho ripreso a frequentare il mondo della penna tutto quello che ho imparato è merito vostro. Mi sono fatto però delle idee che non sempre collimano con il senso comune degli altri appassionati e quindi visto che intervengo molto poco vorrei aprire un dibattito su questo mio sentire. Ovviamente sono considerazioni personali espresse proprio per essere confutate.
La penna:
la penna è uno strumento da scrittura e al pari di altri ha senso nel luogo e nel momento in cui se ne ha bisogno. Una celluloide a bordo piscina può avere reazioni sgradevoli, una penna metallica può tornare utile in un giro in moto o in montagna, una penna grande su di una scrivania e via così. Si lo so che è banale ma se non se ne tiene conto quando si fanno le recensioni (peraltro spesso veri e propri capolavori) si rischia di creare dei preconcetti. Posso parlare solo delle mie penne non avendo come premesso grande esperienza, ma la mia dialog 3, ha una praticità d'uso che è da primato, ovvio che pesando 50 grammi non ci faccio una sessione di scrittura di ore. Per ore potrei scrivere con una paragon ma poi oggi quante corrispondenze epistolari intrattengo? Nessuna...mi è molto più frequente prendere un appunto al volo o compilare la lista della spesa. Per la mia teorica corrispondenza epistolare un pennino flessibile ante guerra è il massimo, mi permette di riflettere, di interiorizzare, di regalare a chi mi legge, attraverso il tratto ed il colore delle sensazioni più definite. Certo che se debbo segnarmi al volo un indirizzo o un appunto, un pennino sottile e rigido mi è più rapido. Quindi quali sono i pennini migliori? Se parliamo di piacere di scrivere i flessibili antichi ma se mi trovo ad usare una agendina da tasca sicuramente un EF rigido mi fa scrivere di più. Ci sono penne nate per scrivere, altre per fare vetrina, altre, vedi la MB149, per firmare documenti. Non credo che la mancanza di pennini flessibili come una volta sia solo una moderna abitudine alla penna a sfera. Mi sembra strano immaginare che pur avendo davanti un campione di tali pennini non si riesca a copiarlo alla perfezione. Da molti anni esistono i roller che scorrono bene senza spingere. Il nostro stesso forum con 3000 iscritti non mi sembra un posto di spacca pennini. La realtà, secondo me, è nella nevrosi che scandisce le nostre vite. Tutto ormai va fatto in fretta. Siamo robotizzati e quindi anche gli strumenti di scrittura si adeguano a questi ritmi. Debbono essere rapidi, l'inchiostro non si deve seccare mai, Il converter è meglio perché è più veloce pulire la penna, la Pilot capless è migliore perché il pennino fuoriesce con una sola mano. I produttori ne hanno coscienza e si adeguano, noi forse meno.
Pennini : Posseggo pennini flessibili, semi rigidi e rigidi. Non mi sento di fare una classifica. A parità di scorrevolezza, regalano sensazioni diverse. E' come paragonare una smart, una berlina ed un fuoristrada. Quale è meglio ? Ritengo ci debbano essere tutti nel panorama di un appassionato proprio come gli inchiostri che compriamo per le suggestioni che ci regalano. Un ultima considerazione così la frittata è completa. Tra una Omas del 1995 pennino Omas ed una del 2002 pennino Boch a parità di tratto non noto nessuna differenza.
Attendo fulmini e saette ....Un abbraccio a tutti !
La penna:
la penna è uno strumento da scrittura e al pari di altri ha senso nel luogo e nel momento in cui se ne ha bisogno. Una celluloide a bordo piscina può avere reazioni sgradevoli, una penna metallica può tornare utile in un giro in moto o in montagna, una penna grande su di una scrivania e via così. Si lo so che è banale ma se non se ne tiene conto quando si fanno le recensioni (peraltro spesso veri e propri capolavori) si rischia di creare dei preconcetti. Posso parlare solo delle mie penne non avendo come premesso grande esperienza, ma la mia dialog 3, ha una praticità d'uso che è da primato, ovvio che pesando 50 grammi non ci faccio una sessione di scrittura di ore. Per ore potrei scrivere con una paragon ma poi oggi quante corrispondenze epistolari intrattengo? Nessuna...mi è molto più frequente prendere un appunto al volo o compilare la lista della spesa. Per la mia teorica corrispondenza epistolare un pennino flessibile ante guerra è il massimo, mi permette di riflettere, di interiorizzare, di regalare a chi mi legge, attraverso il tratto ed il colore delle sensazioni più definite. Certo che se debbo segnarmi al volo un indirizzo o un appunto, un pennino sottile e rigido mi è più rapido. Quindi quali sono i pennini migliori? Se parliamo di piacere di scrivere i flessibili antichi ma se mi trovo ad usare una agendina da tasca sicuramente un EF rigido mi fa scrivere di più. Ci sono penne nate per scrivere, altre per fare vetrina, altre, vedi la MB149, per firmare documenti. Non credo che la mancanza di pennini flessibili come una volta sia solo una moderna abitudine alla penna a sfera. Mi sembra strano immaginare che pur avendo davanti un campione di tali pennini non si riesca a copiarlo alla perfezione. Da molti anni esistono i roller che scorrono bene senza spingere. Il nostro stesso forum con 3000 iscritti non mi sembra un posto di spacca pennini. La realtà, secondo me, è nella nevrosi che scandisce le nostre vite. Tutto ormai va fatto in fretta. Siamo robotizzati e quindi anche gli strumenti di scrittura si adeguano a questi ritmi. Debbono essere rapidi, l'inchiostro non si deve seccare mai, Il converter è meglio perché è più veloce pulire la penna, la Pilot capless è migliore perché il pennino fuoriesce con una sola mano. I produttori ne hanno coscienza e si adeguano, noi forse meno.
Pennini : Posseggo pennini flessibili, semi rigidi e rigidi. Non mi sento di fare una classifica. A parità di scorrevolezza, regalano sensazioni diverse. E' come paragonare una smart, una berlina ed un fuoristrada. Quale è meglio ? Ritengo ci debbano essere tutti nel panorama di un appassionato proprio come gli inchiostri che compriamo per le suggestioni che ci regalano. Un ultima considerazione così la frittata è completa. Tra una Omas del 1995 pennino Omas ed una del 2002 pennino Boch a parità di tratto non noto nessuna differenza.
Attendo fulmini e saette ....Un abbraccio a tutti !