Una verde nera.. un po' speciale
Inviato: giovedì 26 maggio 2016, 0:13
Questa volta scrivo due righe su una stilografica classica ma al contempo originale. Trattasi di modello Pelikan 120 prodotta su licenza dalla premiata ditta Merz & Krell
Qui i più curiosi posso trovare qualche informazione su quest'azienda, che sotto altro nome é ancora in attività.
https://thepelikansperch.com/2014/10/05 ... were-they/
Volendo fare un riassunto ultra sintetico, diciamo che la Merz & Krell fu fondata nel 1920. Dopo avere superato inizi modesti e dopo essere sopravvissuta alla catastrofe della seconda guerra mondiale, durante la quale la produzione fu sospesa, l'azienda crebbe fino ad attirare l'interessamento di Pelikan per un accordo di produzione su licenza.
Le stilografiche Pelikan prodotte su licenza da Merz & Krell sono il modello "scolastico" 120 e il più nobile 400NN. Furono commercializzati negli anni 70, una sorta di revival degli originali Pelikan prodotti sino al 1965.
Non si tratta di cloni identici, nella pagina del link sopra trovate i dettagli delle differenze. Tra le più evidenti sul modello 120 una lunghezza lievemente maggiore, una perfetta continuità tra fusto verde e fondello nero e un anello metallico più evidente e lavorato in fondo al cappuccio.
Il modello 120 in questione ha un'ulteriore particolarità. Il pennino non é quello standard in acciaio placcato oro, ma un Pelikan oro 14 kt obliquo, sicuramente più anziano della penna.
Qualcuno deve avere pensato ad un originale trapianto per trasformare una classica stilo scolastica in un.. interessante ibrido.
Ecco alcune immagini. L'esperienza di scrittura é abbastanza particolare, più che altro a causa della mia incapacità di amanuense. All'inizio ero piuttosto perplesso, la sensazione era quella di un tratto incerto, irregolare.
La mia sconfinata ignoranza mi faceva confondere un pennino obliquo con un pennino difettoso... Ma d'altronde che volete che sia questo errore per uno che ha saputo confondere il forellino di sfogo sul fusto di una 88 con una incrinatura.... Ma lasciamo perdere, che é meglio.
In realtà con il passare del tempo e delle pagine scritte queste incertezze hanno lasciato il posto ad un piacere di scrittura sempre più convinto. Il pennino non é certo un flex ma presenta comunque una discreta morbidezza, il flusso é piacevolmente pieno e tende all'abbondante, beninteso rimanendo a livelli più che accettabili.
Il tratto varia con l'inclinazione in riferimento alla direzione di scrittura, da uno spessore non molto più spesso di un EF giapponese (non so se mi spiego...) a quello di un M Pelikan bello ciccio (e anche qui non so se mi spiego...).
Insomma un'esperienza di scrittura non solo soddisfacente, ma direi.. divertente, anche per una zampa di gallina come quella del sottoscritto.
Ecco una semplicissima prova di scrittura. Unica nota critica: questa 120 M&K "ibrida" beve inchiostro in modo smodato. Non ho capito se per qualche misterioso motivo ci sia un effetto evaporazione, oppure se per il flusso in realtà più corposo di quanto sembri... Sta di fatto che il pur ragionevolmente capiente serbatoio mi fornisce un'autonomia di un giorno e mezzo, che per il mio volume di scritti é piuttosto limitato.
Ma non si tratta certo di un grave problema: dispongo di scorte di inchiostro sufficienti a ricopiare "Guerra e pace" e i Karamazov per tre o quattro volte a fila... Potrei anche farlo, vuoi vedere che con l'esercizio la zampa di gallina si ingentilisce?
Peso é dimensioni sono quelli tipici di una piccola scolastica, nulla da segnalare:
Lunghezza chiusa: 127,5 mm
Lunghezza senza cappuccio: 119,4 mm
Lunghezza cappuccio: 64,5 mm
Diametro max cappuccio: 13,5 mm
Diametro max fusto: 11,3 mm
Peso totale (serbatoio vuoto): 13 g
Peso cappuccio: 4 g
In sintesi: se avete la mano dell'incredibile Hulk potreste trovarla un poco piccola e leggera, personalmente mi trovo bene sia per dimensioni che per peso ed equilibrio (su questo punto specifico: cappuccio MAI calzato, per principio, abitudine e convinzione).
In definitiva sono molto contento di questa modesta (ma non troppo!) stilografica, che alla fine aggiunge alle forme classiche di una delle più diffuse verdi-nere un tocco di originalità, sia nell'estetica che nell'esperienza di scrittura.
Alla prossima!
Qui i più curiosi posso trovare qualche informazione su quest'azienda, che sotto altro nome é ancora in attività.
https://thepelikansperch.com/2014/10/05 ... were-they/
Volendo fare un riassunto ultra sintetico, diciamo che la Merz & Krell fu fondata nel 1920. Dopo avere superato inizi modesti e dopo essere sopravvissuta alla catastrofe della seconda guerra mondiale, durante la quale la produzione fu sospesa, l'azienda crebbe fino ad attirare l'interessamento di Pelikan per un accordo di produzione su licenza.
Le stilografiche Pelikan prodotte su licenza da Merz & Krell sono il modello "scolastico" 120 e il più nobile 400NN. Furono commercializzati negli anni 70, una sorta di revival degli originali Pelikan prodotti sino al 1965.
Non si tratta di cloni identici, nella pagina del link sopra trovate i dettagli delle differenze. Tra le più evidenti sul modello 120 una lunghezza lievemente maggiore, una perfetta continuità tra fusto verde e fondello nero e un anello metallico più evidente e lavorato in fondo al cappuccio.
Il modello 120 in questione ha un'ulteriore particolarità. Il pennino non é quello standard in acciaio placcato oro, ma un Pelikan oro 14 kt obliquo, sicuramente più anziano della penna.
Qualcuno deve avere pensato ad un originale trapianto per trasformare una classica stilo scolastica in un.. interessante ibrido.
Ecco alcune immagini. L'esperienza di scrittura é abbastanza particolare, più che altro a causa della mia incapacità di amanuense. All'inizio ero piuttosto perplesso, la sensazione era quella di un tratto incerto, irregolare.
La mia sconfinata ignoranza mi faceva confondere un pennino obliquo con un pennino difettoso... Ma d'altronde che volete che sia questo errore per uno che ha saputo confondere il forellino di sfogo sul fusto di una 88 con una incrinatura.... Ma lasciamo perdere, che é meglio.
In realtà con il passare del tempo e delle pagine scritte queste incertezze hanno lasciato il posto ad un piacere di scrittura sempre più convinto. Il pennino non é certo un flex ma presenta comunque una discreta morbidezza, il flusso é piacevolmente pieno e tende all'abbondante, beninteso rimanendo a livelli più che accettabili.
Il tratto varia con l'inclinazione in riferimento alla direzione di scrittura, da uno spessore non molto più spesso di un EF giapponese (non so se mi spiego...) a quello di un M Pelikan bello ciccio (e anche qui non so se mi spiego...).
Insomma un'esperienza di scrittura non solo soddisfacente, ma direi.. divertente, anche per una zampa di gallina come quella del sottoscritto.
Ecco una semplicissima prova di scrittura. Unica nota critica: questa 120 M&K "ibrida" beve inchiostro in modo smodato. Non ho capito se per qualche misterioso motivo ci sia un effetto evaporazione, oppure se per il flusso in realtà più corposo di quanto sembri... Sta di fatto che il pur ragionevolmente capiente serbatoio mi fornisce un'autonomia di un giorno e mezzo, che per il mio volume di scritti é piuttosto limitato.
Ma non si tratta certo di un grave problema: dispongo di scorte di inchiostro sufficienti a ricopiare "Guerra e pace" e i Karamazov per tre o quattro volte a fila... Potrei anche farlo, vuoi vedere che con l'esercizio la zampa di gallina si ingentilisce?
Peso é dimensioni sono quelli tipici di una piccola scolastica, nulla da segnalare:
Lunghezza chiusa: 127,5 mm
Lunghezza senza cappuccio: 119,4 mm
Lunghezza cappuccio: 64,5 mm
Diametro max cappuccio: 13,5 mm
Diametro max fusto: 11,3 mm
Peso totale (serbatoio vuoto): 13 g
Peso cappuccio: 4 g
In sintesi: se avete la mano dell'incredibile Hulk potreste trovarla un poco piccola e leggera, personalmente mi trovo bene sia per dimensioni che per peso ed equilibrio (su questo punto specifico: cappuccio MAI calzato, per principio, abitudine e convinzione).
In definitiva sono molto contento di questa modesta (ma non troppo!) stilografica, che alla fine aggiunge alle forme classiche di una delle più diffuse verdi-nere un tocco di originalità, sia nell'estetica che nell'esperienza di scrittura.
Alla prossima!