Recensione Marlen Maccus (serie Maschere Atellane)
Inviato: martedì 10 maggio 2016, 20:13
La serie "Maschere Atellane" è dedicata da Marlen alle maschere di Maccus, Buccus e Pappus, tre personaggi degli antichi Racconti Atellani , (Atella nell' antichità, oggi S. Arpino in Campania , località che ospita la sede della Marlen) dai quali prese forma una delle prime espressioni teatrali Italiane.
Le penne sono tutte realizzate in ebanite nelle varianti di colore giallo (Pappus), rosso (Buccus) e verde (Maccus), ed in due formati: Magnum e Business dalle misure più ridotte.
La penna oggetto della recensione è la MACCUS in formato business.
Le dimensioni della penna sono le seguenti:
Chiusa: mm. 144
Aperta con cappuccio calzato: mm. 150
Senza cappuccio : 126 mm.
Diametro max mm. 15,8
Peso a vuoto con cappuccio: 22 gr.
Peso a vuoto senza cappuccio : 12 gr.
Penna dalle linee armoniche ed eleganti, con il cappuccio a vite, fermaglio e veretta in argento decorati con temi classici.
Pennino in acciaio rodiato e caricamento a stantuffo tramite rotazione diretta del fondello nero.
Sul fusto reca l’incisione Marlen Maccus.
Esteticamente trovo la penna molto accattivante, il colore verde-nero in finitura lucida, ne esalta secondo me le linee eleganti , senza renderla eccessivamente impegnativa , adatta quindi anche all’uso quotidiano.
La confezione è una semplicissima scatolina in cartoncino nero, scelta minimalista gradita a molti ma a me non troppo, personalmente ritengo che un oggetto di un certo valore debba avere una confezione adeguata, certamente non certi scrigni pacchiani nell’estetica ed esagerati nelle dimensioni, ma qualcosa di più del cartoncino mi avrebbe fatto piacere.
Sulla scrittura non ho davvero nulla da eccepire, la penna ha scritto meravigliosamente sin dal primo momento e su tutti i tipi di carta che mi è capitato di utilizzare, anche su quelli che mi hanno creato qualche problema con altre penne.
In circa tre mesi di utilizzo continuo mai una falsa partenza, o una perdita di tratto, la sezione si impugna molto comodamente e l’utilizzo è confortevole anche nelle lunghe sessioni .
Il pennino è un F, abbastanza rigido ma dalla risposta scorrevole e precisa che non fa rimpiangere il metallo nobile.
il flusso di inchiostro dall’alimentatore è sempre equilibrato ed anche aumentando la velocità, la scrittura rimane fluida e scorrevole.
Ritengo la penna utilizzabile anche con il cappuccio calzato, in quanto l’equilibrio dei pesi non ne risente eccessivamente.
In conclusione posso affermare che questa penna mi ha davvero soddisfatto per come scrive , forse più di quanto mi attendessi.
Il punto di vista estetico poi è soggettivo, ma a me piace molto per l’equilibrio dei volumi e delle linee e per la finitura lucida e intensa dei colori.
L’unica cosa che davvero non gradisco della penna è la mancanza della finestrella di ispezione dell’inchiostro.
Il fermaglio è troppo rigido, sforza troppo su stoffe di una certa consistenza, sarebbe stato apprezzato un po’ più di “molleggio”.
In definitiva il mio voto complessivo per questa penna è un meritato 9/10 , che mi invoglia a provare altre penne della casa Campana.
Le penne sono tutte realizzate in ebanite nelle varianti di colore giallo (Pappus), rosso (Buccus) e verde (Maccus), ed in due formati: Magnum e Business dalle misure più ridotte.
La penna oggetto della recensione è la MACCUS in formato business.
Le dimensioni della penna sono le seguenti:
Chiusa: mm. 144
Aperta con cappuccio calzato: mm. 150
Senza cappuccio : 126 mm.
Diametro max mm. 15,8
Peso a vuoto con cappuccio: 22 gr.
Peso a vuoto senza cappuccio : 12 gr.
Penna dalle linee armoniche ed eleganti, con il cappuccio a vite, fermaglio e veretta in argento decorati con temi classici.
Pennino in acciaio rodiato e caricamento a stantuffo tramite rotazione diretta del fondello nero.
Sul fusto reca l’incisione Marlen Maccus.
Esteticamente trovo la penna molto accattivante, il colore verde-nero in finitura lucida, ne esalta secondo me le linee eleganti , senza renderla eccessivamente impegnativa , adatta quindi anche all’uso quotidiano.
La confezione è una semplicissima scatolina in cartoncino nero, scelta minimalista gradita a molti ma a me non troppo, personalmente ritengo che un oggetto di un certo valore debba avere una confezione adeguata, certamente non certi scrigni pacchiani nell’estetica ed esagerati nelle dimensioni, ma qualcosa di più del cartoncino mi avrebbe fatto piacere.
Sulla scrittura non ho davvero nulla da eccepire, la penna ha scritto meravigliosamente sin dal primo momento e su tutti i tipi di carta che mi è capitato di utilizzare, anche su quelli che mi hanno creato qualche problema con altre penne.
In circa tre mesi di utilizzo continuo mai una falsa partenza, o una perdita di tratto, la sezione si impugna molto comodamente e l’utilizzo è confortevole anche nelle lunghe sessioni .
Il pennino è un F, abbastanza rigido ma dalla risposta scorrevole e precisa che non fa rimpiangere il metallo nobile.
il flusso di inchiostro dall’alimentatore è sempre equilibrato ed anche aumentando la velocità, la scrittura rimane fluida e scorrevole.
Ritengo la penna utilizzabile anche con il cappuccio calzato, in quanto l’equilibrio dei pesi non ne risente eccessivamente.
In conclusione posso affermare che questa penna mi ha davvero soddisfatto per come scrive , forse più di quanto mi attendessi.
Il punto di vista estetico poi è soggettivo, ma a me piace molto per l’equilibrio dei volumi e delle linee e per la finitura lucida e intensa dei colori.
L’unica cosa che davvero non gradisco della penna è la mancanza della finestrella di ispezione dell’inchiostro.
Il fermaglio è troppo rigido, sforza troppo su stoffe di una certa consistenza, sarebbe stato apprezzato un po’ più di “molleggio”.
In definitiva il mio voto complessivo per questa penna è un meritato 9/10 , che mi invoglia a provare altre penne della casa Campana.