oggi riflettevo, dopo una non felicissima esperienza col rivenditore Montegrappa a Firenze, che se tale evento mi ha colpito tanto è proprio perchè mi sembra di aver percepito che nel mondo di tutto ciò che ruota attorno alle stilografiche ci sia competenza, professionalità, serenità e cortesia.
Ho avuto modo, nel tempo, di avere a che fare con diversi tipi di rivenditori, dallo showroom ufficiale al venditore appassionato stretto in 15mq di spazio passando per le boutique. Le esperienze sono state sempre positive, complice probabilmente il fatto che gli operatori sono in genere provvisti di grande competenza e personalmente io stesso sono molto conciliante.
Appunto per questo, dicevo, il trattamento che ho ricevuto oggi (a dire il vero c'era stato un precedente, quasi un anno fa) mi è rimasto particolarmente impresso.
Mi spiego...
Premessa:
E' un negozio storico fiorentino, tenuto estremamente bene e arredato con cura. Diciamo che non è esattamente il negozio che trasmette più familiarità del mondo: ogni penna è illuminata da fari e faretti e l'esposizione è fatta in modo tale da far sembrare le penne più dei modelli umani che degli strumenti di scrittura. Lo so, è la normale impostazione delle boutique, ma personalmente preferisco di gran lunga un'atmosfera più friendly, con i gestori che ti fanno provare le mille penne che hanno e che, per citare Ridley Scott, "escono dalle fottute pareti" da quante sono. Capisco tuttavia la diversa impostazione di quel tipo di negozio, messo in un punto obbligato di passaggio turisti e che è destinato SOLO ai facoltosi nuovi ricchi americani(sempre meno a dire il vero)/russi/cinesi che nulla sanno delle penne ma se vedono una cosa che sbrilluccica e costa tantissimo deve essere loro.
Il mio primo rapporto con questo negozio avvenne allorchè, essendo non da molto uscita la Opera Elements di Visconti, ovviamente ne avevano alcuni esemplari in esposizione. Entro per mostrarli alla mia ragazza con la quale stavo passeggiando.
Chiedo l'elements rossa (in realtà è amaranto, nome in codice "Fire"), la gestrice mi risponde: "Non esiste".
In pratica, ho immaginato, la signora ha subodorato una compravendita, e per non perdere il potenziale cliente mi ha vergognosamente mentito, dicendomi appunto che potevo però comprare la marrone e blu. Però è stupido e poco lungimirante: se un tizio sconosciuto ti entra nel negozio e ti chiede una Elements Rossa, magari VUOLE UNA ELEMENTS ROSSA che evidentemente sa esistere. Quindi fosse stata una venditrice più furba, anzichè cercare di realizzare la vendita immediata (passando quindi nel migliore dei casi per ignorante, nel peggiore disonesta) avrebbe dovuto magari chiedermi se avessi voluto ordinarla, offrirsi di chiamarmi qualora si fosse resa disponibile e tutte quelle cose che i venditori competenti usano per iniziare a creare un contatto con un potenziale cliente.
Nisba.
Tutto questo l'ho pensato in quei due o tre secondi che mi hanno fatto rispondere un secco "Esiste. E' rossa. Anche detta fire. Come il fuoco. Rosso."
Interdetta, esita. Dopodichè se ne esce con "Non l'abbiamo perchè non esiste più. Non la fanno più".
Non sapendo nemmeno da quale punto iniziare a far notare sotto quali e quanti aspetti quella frase fosse un'invereconda boiata, ma non volendo far vedere quanto quella disonestà mi stesse irritando, faccio la domanda exit-strategy "mi può dire quanto costa?" (ah, come ogni buona boutique/negozio della Firenze di lusso NON ha i prezzi esposti, cosa già di per sè multabile).
"Costa il prezzo di listino"
Il mio "arrivederci" cerca di essere conciliante, probabilmente fallendo.
Insomma, oggi sono stato costretto ad averci nuovamente a che fare. Di nuovo entro con la mia ragazza che riconosce il posto, non mi dice nulla ma già intuisce il mio umore dall'espressione torva che assumo.
Spiego alla (stessa) signora che ho un problema con una Montegrappa (essendo quello, ripeto, un concessionario ufficiale o così almeno risulterebbe dal sito). Sospettosa, mi chiede dove l'ho presa. Ovviamente la risposta che mi esce "l'ho presa da un privato" non è assolutamente equipollente a quella che stavo pensando e che, per decenza, non riporto.
In ogni caso, quasi offesa, mi dice "facciamo assistenza solo sulle penne che vendiamo". Vorrei farle notare che TUTTI i rivenditori, da Visconti (il cui gestore è un uomo eccezionale) a Montblanc si prendono la briga, quando non in grado di effettuare "on the spot" la manutenzione, di mandare il prodotto in assistenza.
Un po' incredulo le chiedo "si, lo so, ma non la inviate nemmeno a Montegrappa? Non sto chiedendo a lei di ripararmela hic et nunc"
.
Scandalizzata non meno che se l'avessi palpata, mi risponde "No, noi non mandiamo via nulla. Deve mandare a Montegrappa".
"Va bene, mi dà per favore un riferimento?"
"No, ma basta che vada su google e digiti Montegrappa assistenza".
Mi astengo dal commentare per i motivi di cui sopra

Ecco, questa è stata la prima e unica (diciamo unica-bis, dal momento che il negozio era lo stesso) esperienza negativa nel mondo della compravendita delle stilografiche.
A voi come è andata? Qual'è stata, come da titolo, "quella volta che ho detto qua non ci torno più"?
EDIT: ah, ovviamente non ho scritto il nome del negozio ma altrettanto ovviamente lo posso fornire in privato.