Pilot Custom Heritage 92 M
Inviato: venerdì 25 marzo 2016, 22:00
Eccomi alla mia prima recensione! Spero possa essere utile a qualcuno.
Per tanti anni ho associato il concetto di "stilografica che scrive bene" al "made in Germany"; quindi Montblanc e Pelikan.
Nella mia crassa ignoranza, non avevo idea che i giapponesi avessero una lunga tradizione nella costruzione di eccellenti stilografiche.
Per fortuna c'è Fountainpen.it; così, alla ricerca di una penna per tutti i giorni di buona qualità e costo non eccessivo, e dopo aver "assaggiato" il marchio Pilot con la MidRange, ho preso una Custom Heritage 92.
Di questa penna esistono solo versioni demonstrator, che personalmente detesto; ho quindi scelto la colorazione Smoke, perché è la meno trasparente.
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Come pennino ho preso un M; a posteriori ho sbagliato, avrei dovuto prendere un F in quanto preferisco il tratto fine. Ero però convinto (evidentemente a torto) che tutti i pennini giapponesi avessero "una misura in meno" degli europei come tratto.
La Pilot Custom Heritage 92 è una penna con caricamento a pistone, caratteristica non così comune nell'ambito della produzione giapponese.
Il meccanismo è eccezionalmente morbido e senz'altro efficace; il corpo semitrasparente permette di valutare facilmente il livello dell'inchiostro.
La penna è di medie dimensioni e relativamente leggera, caratteristica tipica della produzione del Sol Levante.
Chiusa, misura 13.6 centimetri.
Aperta, 12.2.
Con il tappo calzato (che è il modo in cui uso tutte le mie penne), 15.2
Le dimensioni sono di poco inferiori alla Montblanc 146, che uso come riferimento per le penne di media grandezza:
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La penna, anche con il cappuccio calzato, è leggera e ben bilanciata.
Il pennino è di medie dimensioni, un po' più piccolo di quello della 146. E' in oro 14K:
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Veniamo alla scrittura.
Il tratto mi ha sorpreso: pensavo di ottenere una larghezza simile a un "F" europeo, invece il tratto è decisamente M, addirittura un po' più largo della Pilot MR (anch'essa M) e del tutto simile all'M che ho sull'Aurora Talentum.
Dunque troppo largo per i miei gusti (qui un esempio su taccuino Rhodia con carta Clairefontaine 90 g/mq).
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Ciò detto, la scorrevolezza è entusiasmante. Il pennino scorre praticamente senza attrito anche su carte molto difficili (come i Quablock).
Nel tentativo di contenere il tratto ho caricato la penna con il Pelikan 4001 Brilliant Black; eppure la scorrevolezza non ne risente minimamente.
Non ci sono partenze a vuoto, salti, esitazioni, neppure dopo alcuni giorni a testa in su.
Questo, unito alla leggerezza della penna, si traduce in una scrittura "volante", a zero attrito: non c'è il minimo affaticamento neanche accelerando e ampliando i movimenti.
Il contraltare è un minore controllo, perché il tratto non è frenato. Aggiungendo la larghezza abbondante, per me che ho una grafia minuta (e brutta di per sé) la leggibilità diminuisce.
Potrei concludere dicendo che si è trattato di un acquisto sbagliato. Da certi punti di vista è così (colorazione semitrasparente "demostrator", tratto largo), ma il piacere di scrivere con un pennino così incredibilmente scorrevole è impareggiabile!
Inoltre mi trovo spesso a scrivere su carte ruvide e/o che asciugano il tratto, per cui in abbinamento con il Pelikan 4001 la penna avrà comunque una sua utilità.
Nel frattempo ho preso una Platinum 3776 Century SF... ma questa è un'altra storia.
Fernando
Per tanti anni ho associato il concetto di "stilografica che scrive bene" al "made in Germany"; quindi Montblanc e Pelikan.
Nella mia crassa ignoranza, non avevo idea che i giapponesi avessero una lunga tradizione nella costruzione di eccellenti stilografiche.
Per fortuna c'è Fountainpen.it; così, alla ricerca di una penna per tutti i giorni di buona qualità e costo non eccessivo, e dopo aver "assaggiato" il marchio Pilot con la MidRange, ho preso una Custom Heritage 92.
Di questa penna esistono solo versioni demonstrator, che personalmente detesto; ho quindi scelto la colorazione Smoke, perché è la meno trasparente.
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Come pennino ho preso un M; a posteriori ho sbagliato, avrei dovuto prendere un F in quanto preferisco il tratto fine. Ero però convinto (evidentemente a torto) che tutti i pennini giapponesi avessero "una misura in meno" degli europei come tratto.
La Pilot Custom Heritage 92 è una penna con caricamento a pistone, caratteristica non così comune nell'ambito della produzione giapponese.
Il meccanismo è eccezionalmente morbido e senz'altro efficace; il corpo semitrasparente permette di valutare facilmente il livello dell'inchiostro.
La penna è di medie dimensioni e relativamente leggera, caratteristica tipica della produzione del Sol Levante.
Chiusa, misura 13.6 centimetri.
Aperta, 12.2.
Con il tappo calzato (che è il modo in cui uso tutte le mie penne), 15.2
Le dimensioni sono di poco inferiori alla Montblanc 146, che uso come riferimento per le penne di media grandezza:
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La penna, anche con il cappuccio calzato, è leggera e ben bilanciata.
Il pennino è di medie dimensioni, un po' più piccolo di quello della 146. E' in oro 14K:
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Veniamo alla scrittura.
Il tratto mi ha sorpreso: pensavo di ottenere una larghezza simile a un "F" europeo, invece il tratto è decisamente M, addirittura un po' più largo della Pilot MR (anch'essa M) e del tutto simile all'M che ho sull'Aurora Talentum.
Dunque troppo largo per i miei gusti (qui un esempio su taccuino Rhodia con carta Clairefontaine 90 g/mq).
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Ciò detto, la scorrevolezza è entusiasmante. Il pennino scorre praticamente senza attrito anche su carte molto difficili (come i Quablock).
Nel tentativo di contenere il tratto ho caricato la penna con il Pelikan 4001 Brilliant Black; eppure la scorrevolezza non ne risente minimamente.
Non ci sono partenze a vuoto, salti, esitazioni, neppure dopo alcuni giorni a testa in su.
Questo, unito alla leggerezza della penna, si traduce in una scrittura "volante", a zero attrito: non c'è il minimo affaticamento neanche accelerando e ampliando i movimenti.
Il contraltare è un minore controllo, perché il tratto non è frenato. Aggiungendo la larghezza abbondante, per me che ho una grafia minuta (e brutta di per sé) la leggibilità diminuisce.
Potrei concludere dicendo che si è trattato di un acquisto sbagliato. Da certi punti di vista è così (colorazione semitrasparente "demostrator", tratto largo), ma il piacere di scrivere con un pennino così incredibilmente scorrevole è impareggiabile!
Inoltre mi trovo spesso a scrivere su carte ruvide e/o che asciugano il tratto, per cui in abbinamento con il Pelikan 4001 la penna avrà comunque una sua utilità.
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Nel frattempo ho preso una Platinum 3776 Century SF... ma questa è un'altra storia.
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Fernando