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La penna ITALA - CROMO-GRAF misura unica oversize, in celluloide striata black&silver tornita da barra piena, parti metalliche a vista laminate in oro, doppio pennino in oro 585, doppio caricamento a pulsante di fondo, prodotta in Italia alla fine degli anni 1930.

Le misure
Chiusa: cm. 14,2 Cappuccio: cm. 6,7 Fusto: cm. 11,6 (pennino escluso) Diametro massimo (alla veretta): cm. 1,61 Diametro fusto all'iscrizione: 1,41 Peso a vuoto: gr. 39
Cappuccio: gr. 7
Fusto: gr. 32 Il Marchio
Secondo l'Enciclopedia di Letizia Jacopini la produzione "ITALA - cromo-graf" sarebbe ascrivibile al Marchio Omas di Armando Simoni. Tuttavia, rimando il lettore al nostro formidabile Wiki, magistralmente curato da Simone Piccardi, per la ragionata trattazione di questo "Marchio di una sola penna" che dà conto anche dei più recenti dubbi di una parte degli studiosi sulla predetta attribuzione
https://www.fountainpen.it/Itala_Cromograf/it
Riporto entrambe le iscrizioni, quella presente sulla penna e quella all'interno della scatolina Continua.....

Osservazioni in libertà
Per un breve resoconto della cattura di questa straordinaria penna tecnica italiana, si veda la faceta discussione:
viewtopic.php?f=16&t=11617
Allego un paio di immagini della bella scatolina nero/argento e rossa (i 3 colori della penna)... ...finalmente con la sua meravigliosa inquilina, ormai quasi ottuagenaria... La celluloide è davvero eccezionale e ricorda un animale marino dal corpo nero sul quale la spuma del mare scivola e riluce: penna creata a Genova, e si vede (anche se a Savona, da dove provengono i miei, in 49 anni io di orche assassine non ne ho ancora mai viste ).

Importantissimo il link che dal nostro formidabile Wiki rimanda al brevetto depositato in Francia nel 1939,
https://www.fountainpen.it/File:Patent-FR-840819.pdf
ove sono consultabili le tavole relative al complesso funzionamento della penna, una delle più ardite mai progettate (di seguito una delle tavole). Come si può vedere, in posizione di riposo (anche con cappuccio calzato a differenza delle rientranti) si dovrebbe sempre vedere "un solo pennino" estratto: tirando il fondello a molla (quindi non girandolo!), il pennino già estratto dovrebbe rientrare e quello ancora all'interno dovrebbe fuoriuscire. Bene, io ho trovato la penna con i pennini perfettamente appaiati, in posizione di riposo scorretta, dunque, ma così, almeno, ho potuto verificare che sono entrambi presenti; dopo solo una leggera estrazione del fondello a molla (senza forzare assolutamente) li ho portati in questa posizione, con uno dei due pennini pronto a rientrare. Il fondello è tornato a posto richiamato dalla molla.
Di più non mi sono azzardato a fare...
Quindi devo rettificare quanto avevo trionfalmente detto nel post di apertura ("penna in condizioni pari al nuovo" ) poichè il corretto funzionamento (sia del sistema di scrittura a due pennini sia dell'altrettanto complesso sistema di doppio caricamento!!) andrà verificato da un riparatore professionista esperto del Marchio: la penna è stata evidentemente riposta ancora inchiostrata e quindi deve essere prima di tutto pulita.
Aggiungo, inoltre, che mi erano sfuggiti alcuni hairlines sul cappuccio, di fatto invisibili nella trama delle striature della celluloide: il cappuccio è decisamente leggero e delicato, e ha patito un maldestro tentativo di svitamento della testina. Ma queste sono davvero minuzie, quando siano rapportate al grande valore storico e collezionistico della penna.
Con il suo mitico "punto rosso" in celluloide a contrasto, il cappuccio è inconfondibile: un flat-top con testina leggermente streamlined, massiccio ed imponente, con una vera ben proporzionata e incassata a filo, ed una splendida clip dal design modernissimo, perfetto per la Regina delle penne tecniche italiane. All'estremità opposta il fusto, prevalentemente cilindrico, monta un secondo anellino decorativo che ha la funzione di isolare il gruppo di manovra del fondello bipartito dal resto del corpo penna.
Il cappuccio, dettaglio preziosissimo, può essere avvitato anche sul fondello, ed in tale posizione può comandarne i movimenti. Conclusioni
Una penna semplicemente impressionante, per l'ardimento progettuale che l'ha ispirata e per la sontuosa realizzazione.
Capolavoro di ingegno proiettato nel futuro, dalla bellezza algida e scostante:
Genova la Superba l'ha partorita,
ITALA, la Dominante.

Grazie per l'attenzione!

Giorgio

Beh, che dire, ...

nulla, le parole ormai le ho finite, l'invidia pure, e dire che io pure mi stavo beando di averne trovata una (identica alla tua) da fotografare a Colonia...

Ma che ci sono andato a fare in Germania (beh, mi consolerò un pochino con la mia acquisizione di cartacce, ma in confronto è veramente poca cosa...)

Simone

piccardi ha scritto:Beh, che dire, ... nulla, le parole ormai le ho finite, l'invidia pure, e dire che io pure mi stavo beando di averne trovata una (identica alla tua) da fotografare a Colonia...

Mi dispiace Simone, è la seconda volta che ci concentriamo sulla stessa penna : d'altronde, la passione per i capolavori d'epoca me l'hai instillata tu, proprio qui sul Forum da te creato... e visti i risultati e le soddisfazioni, posso solo ringraziarti!!!


Giorgio

Giorgio,
Mi complimento per la presentazione.
m'ero interessato a questa penna qualche tempo fa e ho letto non ricordo dove che in realtà la posizione corretta a riposo è con i due pennini equivalentemente uscenti dal corpo proprio come nelle tue foto.
Tu dove hai letto fosse il contrario?

Ti ringrazio. La fonte è il brevetto, consultabile integralmente all'indirizzo del Wiki che ho già allegato. Giorgio

A me sembra che il brevetto mostri sempre un pennino retratto e l'altro esteso. Non capisco perché dici che dovrebbero stare tutti e due dentro.

Da quello che ho capito la posizione dei pennini è regolata, tra le altre cose, da un'unica ruota dentata parallela ai gruppi scrittura. Va da se che così la posizione di minimo ingombro è quella intermedia tra "pennino1 esteso e pennino2 retratto" e il suo viceversa, quindi entrambe i pennini parzialmente estesi.

Sono abbastanza sicuro di averlo visto coi miei occhi ma non riesco più a trovare la fonte.

ciro ha scritto:A me sembra che il brevetto mostri sempre un pennino retratto e l'altro esteso. Non capisco perché dici che dovrebbero stare tutti e due dentro.

Io ho scritto questo:
"Come si può vedere, in posizione di riposo (anche con cappuccio calzato a differenza delle rientranti) si dovrebbe sempre vedere "un solo pennino" estratto: tirando il fondello a molla (quindi non girandolo!), il pennino già estratto dovrebbe rientrare e quello ancora all'interno dovrebbe fuoriuscire. Bene, io ho trovato la penna con i pennini perfettamente appaiati, in posizione di riposo scorretta, dunque"...

Giorgio

Complimenti Giorgio, è davvero fantastica! Fantastica in tutto, dalla progettazione - gli aspetti squisitamente tecnici - alla superlativa celluloide, alla clip sfaccettata che apprezzo in ogni penna.

Irishtales ha scritto:Complimenti Giorgio, è davvero fantastica! Fantastica in tutto, dalla progettazione - gli aspetti squisitamente tecnici - alla superlativa celluloide, alla clip sfaccettata che apprezzo in ogni penna.

Ti ringrazio tanto, Daniela!!!
Fu un progetto ambiziosissimo dall'esito davvero eccezionale, sotto tutti i punti di vista...


Giorgio

Riguardando le foto scattate domenica scorsa, ho trovato che quella che solitamente scatto prima di entrare in un mercatino (ebbene sì, un altro rituale ) si è rivelata questa volta davvero profetica: l'epigrafe
"Come la Speranza librati
in vista delle Età che verranno"
esibisce un motto che ben si attaglia anche all'indomito spirito di modernità che permea la ITALA cromo-graf... Allego anche un collage di riflessi della straordinaria celluloide:

Giorgio

Giorgio,
bellissima penna ed eccezionale ritrovamento, fa piacere vedere come il wiki si arricchisca sempre di più di nuovi contributi, ed è sorprendente notare come il nostro Paese, nel periodo d'oro della stilografica, abbia avuto una produzione così variegata ed un'inventiva così spiccata.
La linea di questa ITALA faticherei a crederla degli anni '30 tanto è all'avanguardia.
Per la riparazione, io avrei timore anche solo a mostrarla ad un riparatore, tanto originale e fuori dall'ordinario è il meccanismo a due pennini rientranti, mantienici aggiornati su come l'esperto procederà nella riparazione.

Nicolò

Musicus ha scritto:

ciro ha scritto:A me sembra che il brevetto mostri sempre un pennino retratto e l'altro esteso. Non capisco perché dici che dovrebbero stare tutti e due dentro.

Io ho scritto questo:
"Come si può vedere, in posizione di riposo (anche con cappuccio calzato a differenza delle rientranti) si dovrebbe sempre vedere "un solo pennino" estratto: tirando il fondello a molla (quindi non girandolo!), il pennino già estratto dovrebbe rientrare e quello ancora all'interno dovrebbe fuoriuscire. Bene, io ho trovato la penna con i pennini perfettamente appaiati, in posizione di riposo scorretta, dunque"...

Giorgio

Chiedo scusa per l'insistenza ma io ho bisogno di capire.

Secondo ciò che ho appreso le posizioni sarebbero le seguenti: Mentre, secondo te la posizione corretta sarebbe la seconda a prescindere dal fatto che la penna sia a riposo o in fase di scrittura.

Dico bene?

ciro ha scritto: Chiedo scusa per l'insistenza ma io ho bisogno di capire.

Secondo ciò che ho appreso le posizioni sarebbero le seguenti:

Scansione_20160315_114810.jpeg

Mentre, secondo te la posizione corretta sarebbe la seconda a prescindere dal fatto che la penna sia a riposo o in fase di scrittura.

Dico bene?

Esattamente, questo è quello che ho capito.

Giorgio

A me sembra strano perché mi è sembrato di aver letto che le posizioni corrette siano quelle che ho illustrato grazie alla mia formidabile (dis-)abilità nel disegno.

Dove potremmo prendere fonti certe a riguardo?

"Cartacce" ne abbiamo?