Omas MoMA finiture HT
Inviato: sabato 5 marzo 2016, 15:20
Ora vi narro la storia di questa penna.
Nel girovagare verso casa, tornando dal lavoro, mi imbatto tempo fa nella vetrina di un negozio di penne, pipe e altri accessori verso il quale butto un'occhiata distratta.
Vengo però immediatamente attirato dalla scritta FINE SERIE che campeggia su un paio di espositori gremiti di penne.
Non posso resistere e, come ammaliato dalle sirene, entro nel negozio dove vengo accolto gentilmente dai proprietari, madre e figlio.
Chiedo di vedere le penne e l'occhio mi cade su alcuni pezzi interessanti, fra i quali questa subito cattura la mia attenzione:
Però! penso fra me e me. E quanto costa? Cifra spropositata, ma passa l'informazione che sulle penne del lotto in dismissione c'è il 50%.
Così passo al resto e acquisto un paio di penne molto belle che in un'altra occasione illustrerò.
Fra le rimanenti ci sono alcune OMAS, taglia medio-piccola, serie milord credo. Io posseggo già una Paragon anni '80, perciò tali penne non risvegliano più di tanto la mia brama di possesso stilografico.
Vedo nel mezzo anche una OMAS diversa dalle altre simile all'OGIVA ma con tre anellini.
La osservo meglio e leggo, inciso sul fusto la scritta: OMAS “THE MUSEUM OF MODERN ART NEW YORK”.
La cosa finisce lì. Ringrazio, Saluto e me ne torno a casa, impaziente di inchiostrare i nuovi acquisti.
Però il rimorso di aver lasciato la poveretta (ormai l'ho già personificata) a giacere nelle rimanenze, unito all'idea della triste fine della gloriosa ditta fondata da Armando Simoni, mi spinge ad effettuare brevi ricerche su internet, fino al punto di maturare una convinzione: "ti salverò, cara MoMA!".
Così, il giorno successivo passo nuovamente dal negoziante, al quale chiedo di rivedere le penne rimaste.
Per fortuna nessuno si era fatto avanti e così posso uscire con l'acquisto della mia splendida MoMA.
Ora passo ad illustrarla.
Si tratta di una penna di derivazione Ogiva, creata da Omas per il celebre Museo di Arte Moderna di NEw York, il MoMA, negli anni '90, ma su questo chiederei lumi ai nostri storici.
La penna è in celluloide di cotone nera, i particolari sono rodiati, il pennino è un medio in oro 18 K rodiato, con la classica freccia.
L'alimentazione è rigorosamente a stantuffo, l'alimentatore in ebanite. Sono presenti tre anellini all'impugnatura che aiutano le dita a non scivolare e richiamano i tre anelli ornamentali del cappuccio.
La clip è semplice ma funzionale. La parte terminale è caratterizzata da un anello che separa il corpo penna dall'azionamento dello stantuffo.
Come già ricordato, sul corpo penna sono incise le parole OMAS, più in grande e, a seguire, THE MUSEUM OF MODERN ART NEW YORK.
Cosa che aiuta a conferire un sapore vintage alla penna.
Le dimensioni:
- L chiusa 14,8 cm
- Cappuccio 7 cm
- Senza cappuccio 13 cm
- Calzata circa 17,8 cm
- diametro circa 1,3 cm
Estetica per me essenziale ma davvero bella. Voto 9
Il pennino, oltre che bello, è scorrevolissimo ma non flessibile, nessuna pressione è richiesta per rilasciare un tratto medio ben fluido.
Il flusso quindi è davvero abbondante. Comunque una gioia da usare. Voto 9 e 1/2.
In sostanza sono davvero contento di essere tornato indietro ad adottare una nuova "piccola" per la mia collezione.
E ora le foto. Se potete inserire notizie storiche sulla penna ve ne sarei grato.
p.s.
un piccolo inconveniente che ho riscontrato è un po' di perdita di inchiostro credo dall'alimentatore. Provo a porvi rimedio con del grasso siliconico. Nel caso chiederò aiuto agli esperti. Grazie!
Nel girovagare verso casa, tornando dal lavoro, mi imbatto tempo fa nella vetrina di un negozio di penne, pipe e altri accessori verso il quale butto un'occhiata distratta.
Vengo però immediatamente attirato dalla scritta FINE SERIE che campeggia su un paio di espositori gremiti di penne.
Non posso resistere e, come ammaliato dalle sirene, entro nel negozio dove vengo accolto gentilmente dai proprietari, madre e figlio.
Chiedo di vedere le penne e l'occhio mi cade su alcuni pezzi interessanti, fra i quali questa subito cattura la mia attenzione:
Però! penso fra me e me. E quanto costa? Cifra spropositata, ma passa l'informazione che sulle penne del lotto in dismissione c'è il 50%.
Così passo al resto e acquisto un paio di penne molto belle che in un'altra occasione illustrerò.
Fra le rimanenti ci sono alcune OMAS, taglia medio-piccola, serie milord credo. Io posseggo già una Paragon anni '80, perciò tali penne non risvegliano più di tanto la mia brama di possesso stilografico.
Vedo nel mezzo anche una OMAS diversa dalle altre simile all'OGIVA ma con tre anellini.
La osservo meglio e leggo, inciso sul fusto la scritta: OMAS “THE MUSEUM OF MODERN ART NEW YORK”.
La cosa finisce lì. Ringrazio, Saluto e me ne torno a casa, impaziente di inchiostrare i nuovi acquisti.
Però il rimorso di aver lasciato la poveretta (ormai l'ho già personificata) a giacere nelle rimanenze, unito all'idea della triste fine della gloriosa ditta fondata da Armando Simoni, mi spinge ad effettuare brevi ricerche su internet, fino al punto di maturare una convinzione: "ti salverò, cara MoMA!".
Così, il giorno successivo passo nuovamente dal negoziante, al quale chiedo di rivedere le penne rimaste.
Per fortuna nessuno si era fatto avanti e così posso uscire con l'acquisto della mia splendida MoMA.
Ora passo ad illustrarla.
Si tratta di una penna di derivazione Ogiva, creata da Omas per il celebre Museo di Arte Moderna di NEw York, il MoMA, negli anni '90, ma su questo chiederei lumi ai nostri storici.
La penna è in celluloide di cotone nera, i particolari sono rodiati, il pennino è un medio in oro 18 K rodiato, con la classica freccia.
L'alimentazione è rigorosamente a stantuffo, l'alimentatore in ebanite. Sono presenti tre anellini all'impugnatura che aiutano le dita a non scivolare e richiamano i tre anelli ornamentali del cappuccio.
La clip è semplice ma funzionale. La parte terminale è caratterizzata da un anello che separa il corpo penna dall'azionamento dello stantuffo.
Come già ricordato, sul corpo penna sono incise le parole OMAS, più in grande e, a seguire, THE MUSEUM OF MODERN ART NEW YORK.
Cosa che aiuta a conferire un sapore vintage alla penna.
Le dimensioni:
- L chiusa 14,8 cm
- Cappuccio 7 cm
- Senza cappuccio 13 cm
- Calzata circa 17,8 cm
- diametro circa 1,3 cm
Estetica per me essenziale ma davvero bella. Voto 9
Il pennino, oltre che bello, è scorrevolissimo ma non flessibile, nessuna pressione è richiesta per rilasciare un tratto medio ben fluido.
Il flusso quindi è davvero abbondante. Comunque una gioia da usare. Voto 9 e 1/2.
In sostanza sono davvero contento di essere tornato indietro ad adottare una nuova "piccola" per la mia collezione.
E ora le foto. Se potete inserire notizie storiche sulla penna ve ne sarei grato.
p.s.
un piccolo inconveniente che ho riscontrato è un po' di perdita di inchiostro credo dall'alimentatore. Provo a porvi rimedio con del grasso siliconico. Nel caso chiederò aiuto agli esperti. Grazie!