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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Montegrappa 1930 extra... gialla
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Montegrappa 1930 extra... gialla
Buongiorno
Lurko da un bel po' (ancor prima di registrarmi) e per vari motivi non avevo ancora fatto sentire la mia "voce" (sostanzialmente perchè sono un "cunctator", e poi perchè non ho mai ritenuto la mia collezione "all'altezza" ).
Ma adesso vediamo di rompere il ghiaccio... avrei voluto farlo, appunto, con un po' di servizi fotografici/recensioni delle mie piccine (a onor del vero, una trentina scarsa ma a me molto cara). Invece sono qui per far delle domande (che tra l'altro, in modo forse improprio, ho posto anche nel fountain pen network, anche se devo dire che qui si respira un'aria più "intima").
Bando alle ciance... sono principalmente un "visconti man", senza disdegnare ovviamente il resto... ultimamente però ho acquisito un nutrito lotto di penne da un collezionista che "ha smesso". Eh si, si è disintossicato (ma è caduto in un vortice ancora peggiore: è ormai da tempo un Panerai enthusiast, con buona pace di finanze&averi), e mi ha ceduto la sua collezione (o comunque i pezzi che riteneva migliori, dato che ha dovuto fare un'accurata selezione mandandoli da Hong Kong).
Fra le varie nuove entries c'era una bellissima (a mio modo di vedere) Montegrappa extra 1930. Ed eccoci alle domande: per vezzo mio, preferisco sempre sapere di che anni sono le penne che possiedo (anche se è raro - dato che compro spesso da privati - che questi siano sempre al corrente delle varie date con precisione). Non riesco a datare questa. Dando per scontato che sia fuori produzione (da nessuna parte su internet trovo riferimenti a extra in celluloide GIALLE), voi sapreste all'incirca in che anni è stata prodotta?
Ancora: ho rimosso con cura quelle macchie scure che si formano sull'argento (il trim è d'argento), insomma la penna è stata "a vita nuova restituita". La parte posteriore però ha una cosa su cui mi sono soffermato: il meccanismo di rotazione per attivare il piston filler appare "allentato" di circa mezzo millimetro (forse addirittura meno). Nel senso che per quella lunghezza, al momento di utilizzare il pistone per riempire/svuotare, gira "a vuoto" per siffatta lunghezza. Il risultato è che al tatto ha un po' di gioco, è "lente", per così dire.
Mi domandavo, forse ingenuamente, se tale lassità fosse propria dei modelli di quegli anni, in modo da "avvertire" l'utente che stava iniziando a girare il meccanismo prima che questo, dopo quel mezzo millimetrino, cominciasse a entrare in azione. Oppure, essendo usata, semplicemente si è allentata un po'? In quest'ultimo caso volo alla Casa della Stilografica, sperando che loro possano aiutarmi on the spot o magari mandando la penna a bassano del grappa.
Vi lascio con un'immagine "simpatica": io in genere scrivo "posted". Con questa... ho avuto dei risultati imbarazzanti Rimuovendo il tappo infatti, anzichè semplicemente "stappare il culo della penna" esercitando una pressione nella direzione contraria (insomma, tirando via con delicatezza il tappo) istintivamente mi sono trovato (DUE VOLTE! E' successo in ben due distinte occasioni), anzichè a tirarlo via, a "svitarlo". Col risultato di girare inavvertitamente il meccanismo del pistone Immaginatevi la scena.
Lurko da un bel po' (ancor prima di registrarmi) e per vari motivi non avevo ancora fatto sentire la mia "voce" (sostanzialmente perchè sono un "cunctator", e poi perchè non ho mai ritenuto la mia collezione "all'altezza" ).
Ma adesso vediamo di rompere il ghiaccio... avrei voluto farlo, appunto, con un po' di servizi fotografici/recensioni delle mie piccine (a onor del vero, una trentina scarsa ma a me molto cara). Invece sono qui per far delle domande (che tra l'altro, in modo forse improprio, ho posto anche nel fountain pen network, anche se devo dire che qui si respira un'aria più "intima").
Bando alle ciance... sono principalmente un "visconti man", senza disdegnare ovviamente il resto... ultimamente però ho acquisito un nutrito lotto di penne da un collezionista che "ha smesso". Eh si, si è disintossicato (ma è caduto in un vortice ancora peggiore: è ormai da tempo un Panerai enthusiast, con buona pace di finanze&averi), e mi ha ceduto la sua collezione (o comunque i pezzi che riteneva migliori, dato che ha dovuto fare un'accurata selezione mandandoli da Hong Kong).
Fra le varie nuove entries c'era una bellissima (a mio modo di vedere) Montegrappa extra 1930. Ed eccoci alle domande: per vezzo mio, preferisco sempre sapere di che anni sono le penne che possiedo (anche se è raro - dato che compro spesso da privati - che questi siano sempre al corrente delle varie date con precisione). Non riesco a datare questa. Dando per scontato che sia fuori produzione (da nessuna parte su internet trovo riferimenti a extra in celluloide GIALLE), voi sapreste all'incirca in che anni è stata prodotta?
Ancora: ho rimosso con cura quelle macchie scure che si formano sull'argento (il trim è d'argento), insomma la penna è stata "a vita nuova restituita". La parte posteriore però ha una cosa su cui mi sono soffermato: il meccanismo di rotazione per attivare il piston filler appare "allentato" di circa mezzo millimetro (forse addirittura meno). Nel senso che per quella lunghezza, al momento di utilizzare il pistone per riempire/svuotare, gira "a vuoto" per siffatta lunghezza. Il risultato è che al tatto ha un po' di gioco, è "lente", per così dire.
Mi domandavo, forse ingenuamente, se tale lassità fosse propria dei modelli di quegli anni, in modo da "avvertire" l'utente che stava iniziando a girare il meccanismo prima che questo, dopo quel mezzo millimetrino, cominciasse a entrare in azione. Oppure, essendo usata, semplicemente si è allentata un po'? In quest'ultimo caso volo alla Casa della Stilografica, sperando che loro possano aiutarmi on the spot o magari mandando la penna a bassano del grappa.
Vi lascio con un'immagine "simpatica": io in genere scrivo "posted". Con questa... ho avuto dei risultati imbarazzanti Rimuovendo il tappo infatti, anzichè semplicemente "stappare il culo della penna" esercitando una pressione nella direzione contraria (insomma, tirando via con delicatezza il tappo) istintivamente mi sono trovato (DUE VOLTE! E' successo in ben due distinte occasioni), anzichè a tirarlo via, a "svitarlo". Col risultato di girare inavvertitamente il meccanismo del pistone Immaginatevi la scena.
- piccardi
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Purtroppo conosco pochissimo la produzione moderna e non so dirti nulla, ma se hai la possibilità di mettere una foto chi ne sa più di me di certo si troverà facilitato.
Nel frattempo un caloroso benvenuto sul forum!
Simone
Nel frattempo un caloroso benvenuto sul forum!
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
piccardi ha scritto:Purtroppo conosco pochissimo la produzione moderna e non so dirti nulla, ma se hai la possibilità di mettere una foto chi ne sa più di me di certo si troverà facilitato.
Nel frattempo un caloroso benvenuto sul forum!
Simone
Ti ringrazio
Per quanto riguarda la foto, hai pienamente ragione: un'immagine vale più di mille parole.
Stasera rimedio.
Andrea
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Ciao Andrea.
Benvenuto.
Anche io come Simone non sono molto ferrato sulle moderne.
Sicuramente ti sarà di aiuto Alessandro/Vikingo60 che sulle moderne sa il fatto suo.
Benvenuto.
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Daniele
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Un caloroso benvenuto tra noi!Cercherò qualche notizia sulla Extra 1930 gialla;per quanto riguarda il movimento del fondello,alcune lo hanno da nuove,altre lo acquistano (purtroppo) col tempo.Non solo le Montegrappa ma tutte le penne a stantuffo.Volendo usare un termine medico per definire il fenomeno,quello giusto è "parafisiologico".Quando diventa eccessivo può in parte essere regolato.Mi rendo conto che ti dia fastidio:lo dà anche a me.
A presto e cordiali saluti
A presto e cordiali saluti
Alessandro
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Benvenuto anche da parte mia!
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Pomello. In inglese credo che si dica "knob".Rogozin ha scritto: La parte posteriore però ha una cosa su cui mi sono soffermato: il meccanismo di rotazione per attivare il piston filler appare "allentato" di circa mezzo millimetro (forse addirittura meno).
Comunque mezzo millimetro di gioco mi sembra a malapena notabile, non sarà forse mezzo centimetro?
Giuseppe
- Rogozin
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Innanzitutto, ancora grazie della calorosa accoglienza Fa sinceramente piacere.
Per la extra: vediamo se riesco a caricare un'immagine. E' stata scattata con l'iphone 3g (quindi praticamente facevo prima a raccontarvela, tanto bassa è la qualità fotografica), diciamo che serve semplicemente a dare un'idea del colore. Che tra l'altro è lo stesso colore della Miya gialla (per l'appunto).
Addirittura, al momento dell'acquisto mi sono anche detto: ma sarà mica una Miya invece? Ma la cosa è smentita dall'incisione "Montegrappa extra" e relativa montagna.
Per quanto riguarda il pomello (knob, come mi fai giustamente notare, klapaucius), confermo che la "lassità" è sicuramente inferiore al millimetro. Probabilmente a molte persone non darebbe alcun fastidio, e come vikingo60 fa notare, è quasi sicuramente parafisiologico. Ma è una cosa che sul serio, non riesco a tollerare Sarà una fisima, un'esagerazione, ma da quando me ne sono accorto mi trovo a "tocchicciare" quella parte diverse volte al giorno e ad avvilirmi. Perchè la penna è bella, poderosa e solida. Praticamente uno sfollagente. Ma quel piccolissimo gioco attira tutta la mia maniacale attenzione. Tutta. Anche soltanto guardarla senza toccarla, o toccandola in modo da non smuovere nulla... io so che c'è quel particolare.
Adesso sto un po' esagerando anche a battuta, ma in realtà nemmeno più di tanto. Domani provo a portarla alla Casa della Stilografica (che mi risulti, concessionarii diretti di Montegrappa a Firenze non ce ne sono) e sento cosa mi dicono... al limite si farà un viaggettino.
P.s: da persona relativamente ignorante sulle Montegrappa, devo dire che sono rimasto veramente colpito dalle scelte stilistiche, a metà fra lo spartano (in senso letterale) e il poderoso.
Per la extra: vediamo se riesco a caricare un'immagine. E' stata scattata con l'iphone 3g (quindi praticamente facevo prima a raccontarvela, tanto bassa è la qualità fotografica), diciamo che serve semplicemente a dare un'idea del colore. Che tra l'altro è lo stesso colore della Miya gialla (per l'appunto).
Addirittura, al momento dell'acquisto mi sono anche detto: ma sarà mica una Miya invece? Ma la cosa è smentita dall'incisione "Montegrappa extra" e relativa montagna.
Per quanto riguarda il pomello (knob, come mi fai giustamente notare, klapaucius), confermo che la "lassità" è sicuramente inferiore al millimetro. Probabilmente a molte persone non darebbe alcun fastidio, e come vikingo60 fa notare, è quasi sicuramente parafisiologico. Ma è una cosa che sul serio, non riesco a tollerare Sarà una fisima, un'esagerazione, ma da quando me ne sono accorto mi trovo a "tocchicciare" quella parte diverse volte al giorno e ad avvilirmi. Perchè la penna è bella, poderosa e solida. Praticamente uno sfollagente. Ma quel piccolissimo gioco attira tutta la mia maniacale attenzione. Tutta. Anche soltanto guardarla senza toccarla, o toccandola in modo da non smuovere nulla... io so che c'è quel particolare.
Adesso sto un po' esagerando anche a battuta, ma in realtà nemmeno più di tanto. Domani provo a portarla alla Casa della Stilografica (che mi risulti, concessionarii diretti di Montegrappa a Firenze non ce ne sono) e sento cosa mi dicono... al limite si farà un viaggettino.
P.s: da persona relativamente ignorante sulle Montegrappa, devo dire che sono rimasto veramente colpito dalle scelte stilistiche, a metà fra lo spartano (in senso letterale) e il poderoso.
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Finora non ho trovato notizie su una Extra 1930 gialla.A proposito:come è la qualità di scrittura della tua?Scrive subito al primo colpo?
Per il momento ho trovato solo qualche sito che vende la Extra 1930 gialla;per ora di più non so dire.Posso però affermare con certezza che nel tempo si sono succeduti vari colori non più in produzione.Per cui la tua potrebbe essere una rarità.Nel sito che segue si vede anche la gialla e,per quanto non capisca l'inglese,credo si possa ancora trovare
http://www.airlineintl.com/product/mont ... collection
Per esempio anche la Marble Green non è più prodotta Cordiali saluti
Per il momento ho trovato solo qualche sito che vende la Extra 1930 gialla;per ora di più non so dire.Posso però affermare con certezza che nel tempo si sono succeduti vari colori non più in produzione.Per cui la tua potrebbe essere una rarità.Nel sito che segue si vede anche la gialla e,per quanto non capisca l'inglese,credo si possa ancora trovare
http://www.airlineintl.com/product/mont ... collection
Per esempio anche la Marble Green non è più prodotta Cordiali saluti
Alessandro
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Montegrappa 1930 extra... gialla
Buondì!
Effettivamente deve essere un modello vecchio... sulla parte in argento del tappo c'è scritto, oltre a Montegrappa Italy 925, Vi1055 che, mi è stato molto vagamente riferito, indica lotti molto datati (viceversa ci sarebbe stato scritto Mi).
Comunque, per il gioco del pomello del pistone, stamani sono stato all CdS, e parlando col titolare mi ha fatto capire che difficilmente in assistenza possono farci qualcosa (cioè, volendo si fa tutto, ma immagino sia una cosa veramente trascurabile). Addirittura potrebbe essere stata costruita, mi dicono, proprio così in modo da "recuperare", per così dire, quel mezzo millimetro/millimetro di rotazione per il movimento effettivo del pistone.
In ogni caso sono stato dirottato da un altro a Firenze, che fa assistenza a Montblanc (ma in generale sono pennai che si occupano di tutto) e sentirò un po' loro (ormai la settimana prossima).
Se anche loro mi dicessero che smontare e rimontare il tutto "stretto bene" non è possibile (dipende da quanto viene fuori, al massimo, il pistone), allora mi metto l'anima in pace e me la posso godere per bene sapendo che perlomeno ho fatto tutto il possibile.
Piccolo addendum per confermare quanto accennato poco sopra: l'iscrizione, sulla sezione, di "1055vi" indica le linee di produzione più datate, cioè prodotte fino al 2000, anno in cui il partenopeo Aquila (ma "bassanese" d'elezione) vendette la Montegrappa al gruppo Richemont (Montblanc e altri brand di lusso). Mi hanno raccontato che dal 2000 al 2009 il gruppo Richemont abbia cercato di dare al nome Montegrappa una collocazione, all'interno del gruppo, nel settore dell'eccellenza della manifattura italiana, pare senza i risultati sperati. Durante questo periodo, sulla sezione in argento delle Extra 1930 anzichè esserci VI come sulla mia c'era MI (indicava la provincia: l'assistenza fu spostata da vicenza a milano, inglobata in quella di Montblanc).
E infatti secondo molti ci sarebbe stato un calo nella qualità delle Montegrappa, che sono tornate in auge tra il 2009 e il 2010 allorchè il simpatico e arguto Aquila si è ricomprato (pagandola molto meno del prezzo al quale l'aveva venduta) la compagnia e adesso sulla sezione c'è l'iscrizione 2670 VI (di nuovo, appunto, la provincia di Vicenza).
Insomma, probabilmente molti lo spevano già, ma ho pensato comunque di condividere queste piccole ma secondo me interessanti informazioni (almeno lo sono state per me, almeno posso datare seppure in modo approssimativo la mia ).
E la prossima settimana si porta in assistenza...
Effettivamente deve essere un modello vecchio... sulla parte in argento del tappo c'è scritto, oltre a Montegrappa Italy 925, Vi1055 che, mi è stato molto vagamente riferito, indica lotti molto datati (viceversa ci sarebbe stato scritto Mi).
Comunque, per il gioco del pomello del pistone, stamani sono stato all CdS, e parlando col titolare mi ha fatto capire che difficilmente in assistenza possono farci qualcosa (cioè, volendo si fa tutto, ma immagino sia una cosa veramente trascurabile). Addirittura potrebbe essere stata costruita, mi dicono, proprio così in modo da "recuperare", per così dire, quel mezzo millimetro/millimetro di rotazione per il movimento effettivo del pistone.
In ogni caso sono stato dirottato da un altro a Firenze, che fa assistenza a Montblanc (ma in generale sono pennai che si occupano di tutto) e sentirò un po' loro (ormai la settimana prossima).
Se anche loro mi dicessero che smontare e rimontare il tutto "stretto bene" non è possibile (dipende da quanto viene fuori, al massimo, il pistone), allora mi metto l'anima in pace e me la posso godere per bene sapendo che perlomeno ho fatto tutto il possibile.
Piccolo addendum per confermare quanto accennato poco sopra: l'iscrizione, sulla sezione, di "1055vi" indica le linee di produzione più datate, cioè prodotte fino al 2000, anno in cui il partenopeo Aquila (ma "bassanese" d'elezione) vendette la Montegrappa al gruppo Richemont (Montblanc e altri brand di lusso). Mi hanno raccontato che dal 2000 al 2009 il gruppo Richemont abbia cercato di dare al nome Montegrappa una collocazione, all'interno del gruppo, nel settore dell'eccellenza della manifattura italiana, pare senza i risultati sperati. Durante questo periodo, sulla sezione in argento delle Extra 1930 anzichè esserci VI come sulla mia c'era MI (indicava la provincia: l'assistenza fu spostata da vicenza a milano, inglobata in quella di Montblanc).
E infatti secondo molti ci sarebbe stato un calo nella qualità delle Montegrappa, che sono tornate in auge tra il 2009 e il 2010 allorchè il simpatico e arguto Aquila si è ricomprato (pagandola molto meno del prezzo al quale l'aveva venduta) la compagnia e adesso sulla sezione c'è l'iscrizione 2670 VI (di nuovo, appunto, la provincia di Vicenza).
Insomma, probabilmente molti lo spevano già, ma ho pensato comunque di condividere queste piccole ma secondo me interessanti informazioni (almeno lo sono state per me, almeno posso datare seppure in modo approssimativo la mia ).
E la prossima settimana si porta in assistenza...
Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Notizie molto interessanti....Rogozin ha scritto:Piccolo addendum per confermare quanto accennato poco sopra: l'iscrizione, sulla sezione, di "1055vi" indica le linee di produzione più datate, cioè prodotte fino al 2000, anno in cui il partenopeo Aquila (ma "bassanese" d'elezione) vendette la Montegrappa al gruppo Richemont (Montblanc e altri brand di lusso). Mi hanno raccontato che dal 2000 al 2009 il gruppo Richemont abbia cercato di dare al nome Montegrappa una collocazione, all'interno del gruppo, nel settore dell'eccellenza della manifattura italiana, pare senza i risultati sperati. Durante questo periodo, sulla sezione in argento delle Extra 1930 anzichè esserci VI come sulla mia c'era MI (indicava la provincia: l'assistenza fu spostata da vicenza a milano, inglobata in quella di Montblanc).
E infatti secondo molti ci sarebbe stato un calo nella qualità delle Montegrappa, che sono tornate in auge tra il 2009 e il 2010 allorchè il simpatico e arguto Aquila si è ricomprato (pagandola molto meno del prezzo al quale l'aveva venduta) la compagnia e adesso sulla sezione c'è l'iscrizione 2670 VI (di nuovo, appunto, la provincia di Vicenza).
Insomma, probabilmente molti lo spevano già, ma ho pensato comunque di condividere queste piccole ma secondo me interessanti informazioni (almeno lo sono state per me, almeno posso datare seppure in modo approssimativo la mia ).
E la prossima settimana si porta in assistenza...
grazie
- Rogozin
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Montegrappa 1930 extra... gialla
Rieccomi per un piccolo aggiornamento: ho portato la suddetta da "Il pennaio" qui a Firenze (non essendo un rivenditore ma solo un centro assistenza credo di non fare pubblicità) che ha per prima cosa verificato le "condizioni" generali della penna. Ha smontato il pennino, l'ha pulita e ha verificato che non ci fossero perdite (come invece io fortemente credevo, date le macchie nel cappuccio... condensa?). Per quanto riguarda invece il "problema" riportato nel primo post di questo thread, mi ha detto che purtroppo non dispongono delle chiavi necessarie per aprirla e verificare meglio, e mi ha consigliato di rivolgermi alla Montegrappa (cosa che tra l'altro ho fatto tramite l'email del customer care ieri, per ora senza risposta ma sono fiducioso). Un plauso alla cortesia e professionalità del "pennaio", evidentemente sono doti di famiglia .
Domani o comunque in settimana provo dal rivenditore ufficiale che segnala il sito di Montegrappa. Ormai è il mio piccolo graal. Non sarò tranquillo finchè non ne saprò di più
Come ho anticipato a vikingo60(che devo ringraziare perchè anche lui si stava informando in merito alla penna), è finito l'enigma: ho contattato direttamente l'assistenza, e in mancanza di risposta il giorno successivo, quello dopo ancora ho telefonato. La fretta ha provocato una simpatica coincidenza: dopo pochi secondi che parlavo, il tecnico mi dice: "un momento, lei è il sig. Andrea? Guardi, le ho mandato una mail un'ora fa" Eh, in effetti ancora non avevo controllato. In ogni caso mi ha ribadito telefonicamente quello che mi aveva scritto il gentile tecnico: la penna NON è una EXTRA 1930, ma una EXTRA e basta, il "1930" lo hanno aggiunto con la serie successiva. Me l'ha anche datata esattamente nel 2000, in quanto le linee precedenti non avevano il giallo, e quelle successive al 2000 in ogni caso hanno la punzonatura MI anzichè VI. Mi ha detto anche che la posso inviare e che provvederanno a eliminare quel gioco, dovuto, come mi hanno confermato, all'usura e conseguente allentamento del pistone o al restringimento della celluloide.
Ora, io capisco che la celluloide sia soggetta a tali fenomeni ma avevo letto da qualche parte (forse in un blog di un signore che era andato a visitare tutte le fabbriche dei produttori italiani, forse sul fountain pen network) che Montegrappa "invecchia" la celluloide prima di lavorarla e costruire la penna, in modo da far sì che eventuali restringimenti si verifichino PRIMA di essere nelle mani dell'utente, anche perchè ogni compomente è adiacente all'altro senza alcuno spazio, quand'anche micrometrico.
Va beh, l'importante è che si possa ovviare al problema. Mi prendo la giornata di oggi per valutare se mandare o meno, mi si segnala che all'atto pratico l'assistenza non sia così esaltante.
La questione pertanto si conclude qui, per ora... chi invece avesse voglia di un po' di aneddotica,in un altro post (in zona relax magari) potrà leggere come sono stato trattato dal concessionario Montegrappa a Firenze, così come risulta dal sito quantomeno (questo ovviamente prima di telefonare direttamente a Vicenza; in quest'occasione, ripeto, sono stato trattato con estrema professionalità e cortesia, un grazie al tecnico Adriano).
Saluti,
Andrea
Domani o comunque in settimana provo dal rivenditore ufficiale che segnala il sito di Montegrappa. Ormai è il mio piccolo graal. Non sarò tranquillo finchè non ne saprò di più
Come ho anticipato a vikingo60(che devo ringraziare perchè anche lui si stava informando in merito alla penna), è finito l'enigma: ho contattato direttamente l'assistenza, e in mancanza di risposta il giorno successivo, quello dopo ancora ho telefonato. La fretta ha provocato una simpatica coincidenza: dopo pochi secondi che parlavo, il tecnico mi dice: "un momento, lei è il sig. Andrea? Guardi, le ho mandato una mail un'ora fa" Eh, in effetti ancora non avevo controllato. In ogni caso mi ha ribadito telefonicamente quello che mi aveva scritto il gentile tecnico: la penna NON è una EXTRA 1930, ma una EXTRA e basta, il "1930" lo hanno aggiunto con la serie successiva. Me l'ha anche datata esattamente nel 2000, in quanto le linee precedenti non avevano il giallo, e quelle successive al 2000 in ogni caso hanno la punzonatura MI anzichè VI. Mi ha detto anche che la posso inviare e che provvederanno a eliminare quel gioco, dovuto, come mi hanno confermato, all'usura e conseguente allentamento del pistone o al restringimento della celluloide.
Ora, io capisco che la celluloide sia soggetta a tali fenomeni ma avevo letto da qualche parte (forse in un blog di un signore che era andato a visitare tutte le fabbriche dei produttori italiani, forse sul fountain pen network) che Montegrappa "invecchia" la celluloide prima di lavorarla e costruire la penna, in modo da far sì che eventuali restringimenti si verifichino PRIMA di essere nelle mani dell'utente, anche perchè ogni compomente è adiacente all'altro senza alcuno spazio, quand'anche micrometrico.
Va beh, l'importante è che si possa ovviare al problema. Mi prendo la giornata di oggi per valutare se mandare o meno, mi si segnala che all'atto pratico l'assistenza non sia così esaltante.
La questione pertanto si conclude qui, per ora... chi invece avesse voglia di un po' di aneddotica,in un altro post (in zona relax magari) potrà leggere come sono stato trattato dal concessionario Montegrappa a Firenze, così come risulta dal sito quantomeno (questo ovviamente prima di telefonare direttamente a Vicenza; in quest'occasione, ripeto, sono stato trattato con estrema professionalità e cortesia, un grazie al tecnico Adriano).
Saluti,
Andrea
- piccardi
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Non conosco le specifiche della Montegrappa, ma tieni presente che in molti casi (specie nelle antiche) il gioco (o comunque una certa escursione) dello fondello dello statuffo è voluto.
Alcuni meccasnismi richiedono che si effettui almeno un mezzo giro prima di iniziare a spostare lo stantuffo per evitare che piccoli movimenti dovuti al maneggiamento spostino lo stantuffo causando accidentali fuoriuscite di inchiostro. Supportano però quasi sempre (penso alle Montblanc anni 50') anche un serraggio che lo tenga fermo. Il problema del gioco nasce spesso quando questo serraggio si usura un po'.
Soennecken per risolvere il problema addirittura realizzò una chiusura a scatto del fondello, che priima di poter essere girato deve essere sbloccato tirandolo verso l'esterno. A quel livello di sofisticazione non ci è mai arrivato più nessuno.
Comunque anche se la stagioni, la celluloide resta un materiale vivo e quegli effetti ci possono essere. La "stagionatura" serve solo a ridurli al minimo. E da nipote di un operaio meccanico specializzato, ti dico che francamente ho serissimi dubbi sulla precisione micrometrica. Mi ricordo che quando mio nonno mi portava a visitare i suoi vecchi colleghi della Pignone che ancora lavorano. Con tornio e fresa le precisioni (su parti meccaniche in metallo di apparecchiature) venivano misurate col Palmer solo in casi particolari. In genere un calibro a ventisimi bastava.
Il micron è qualcosa di un po' troppo sottile (ed anche inutile) per questo tipo di lavorazioni. Non credo proprio che nonostante il miglioramento delle attrezzatore si superino precisioni del centesimo di millimetro, e le tolleranze sono senz'altro molto maggiori. Però per il marketing di sicuro parlare di precisione micrometrica fa molto più scena...
Simone
Alcuni meccasnismi richiedono che si effettui almeno un mezzo giro prima di iniziare a spostare lo stantuffo per evitare che piccoli movimenti dovuti al maneggiamento spostino lo stantuffo causando accidentali fuoriuscite di inchiostro. Supportano però quasi sempre (penso alle Montblanc anni 50') anche un serraggio che lo tenga fermo. Il problema del gioco nasce spesso quando questo serraggio si usura un po'.
Soennecken per risolvere il problema addirittura realizzò una chiusura a scatto del fondello, che priima di poter essere girato deve essere sbloccato tirandolo verso l'esterno. A quel livello di sofisticazione non ci è mai arrivato più nessuno.
Comunque anche se la stagioni, la celluloide resta un materiale vivo e quegli effetti ci possono essere. La "stagionatura" serve solo a ridurli al minimo. E da nipote di un operaio meccanico specializzato, ti dico che francamente ho serissimi dubbi sulla precisione micrometrica. Mi ricordo che quando mio nonno mi portava a visitare i suoi vecchi colleghi della Pignone che ancora lavorano. Con tornio e fresa le precisioni (su parti meccaniche in metallo di apparecchiature) venivano misurate col Palmer solo in casi particolari. In genere un calibro a ventisimi bastava.
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Simone
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Grazie delle precisazioni, Simone.
In effetti dev'essersi usurato in qualche modo proprio il dispositivo di serraggio di cui parli, dato che (almeno ad occhio umano) il restringimento della celluloide (comunque plausibile), dovrebbe percepirsi ove possibile con un "allontanamento" del materiale rispetto al trim, giusto?
Sul micrometrico probabilmente, come dici, si tratta di marketing e in fondo va anche bene così, fintantochè non si percepiscono usure o difetti congeniti alla vista e al tatto.
In ogni caso, dopo averla deinchiostrata, col pistone che quindi, per un discorso di pressione, ha meno "resistenza" all'interno, il gioco si fa più evidente e fastidioso.
Ho impacchettato tutto e mandato la penna a Bassano del Grappa, resto in attesa
In effetti dev'essersi usurato in qualche modo proprio il dispositivo di serraggio di cui parli, dato che (almeno ad occhio umano) il restringimento della celluloide (comunque plausibile), dovrebbe percepirsi ove possibile con un "allontanamento" del materiale rispetto al trim, giusto?
Sul micrometrico probabilmente, come dici, si tratta di marketing e in fondo va anche bene così, fintantochè non si percepiscono usure o difetti congeniti alla vista e al tatto.
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Re: Montegrappa 1930 extra... gialla
Si ad occhio il problema è quello.Rogozin ha scritto:Grazie delle precisazioni, Simone.
In effetti dev'essersi usurato in qualche modo proprio il dispositivo di serraggio di cui parli, dato che (almeno ad occhio umano) il restringimento della celluloide (comunque plausibile), dovrebbe percepirsi ove possibile con un "allontanamento" del materiale rispetto al trim, giusto?
Si, qui si tratta evidentemente di un difetto. Quando il gioco c'è voluto lo spostamento è limitato. E' tipico ad esempio nelle pelikan antiche.Rogozin ha scritto: Sul micrometrico probabilmente, come dici, si tratta di marketing e in fondo va anche bene così, fintantochè non si percepiscono usure o difetti congeniti alla vista e al tatto.
In ogni caso, dopo averla deinchiostrata, col pistone che quindi, per un discorso di pressione, ha meno "resistenza" all'interno, il gioco si fa più evidente e fastidioso.
Facci sapere come va a finire!Rogozin ha scritto:Ho impacchettato tutto e mandato la penna a Bassano del Grappa, resto in attesa
Simone
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