The "Unique" Pen: sobrietà ed eleganza anni '30
Inviato: domenica 28 febbraio 2016, 10:16
Le notizie storiche che sono riuscito a reperire sono molto scarse; sarò perciò grato ai forumisti che potranno eventualmente confermarle o arricchirle.
Sembra probabile che questa azienda si sia inserita nel mercato commercializzando penne fabbricate da terzi, ma che molto presto, dalla sede londinese nello Strand, abbia lanciato una propria linea, arrivando a presentare, alla British Empire Exhibition del 1924, ben 60 modelli diversi di stilografiche di buona qualità in ebanite, a prezzi volutamente bassi. Negli anni Trenta la produzione si spostò gradualmente su modelli in celluloide, anche molto colorati, e vennero introdotti i pennini in acciaio.
Gli impianti produttivi erano situati nello storico borgo di Merton, nella capitale del Regno Unito. Nel 1933 la sede di rappresentanza fu trasferita al 34 di Maiden Lane, sempre a Londra, nella City of Westminster. Oggi lo stesso edificio ospita uno dei migliori ristoranti della capitale. The Unique Pen Co. Ltd. produsse anche per la concorrenza: fra i suoi clienti si annoverarono nomi come Eversharp e Kingswood, a conferma della buona qualità della produzione.
L’attività continuò con successo fino alla seconda guerra mondiale, quando per esigenze belliche il catalogo fu ristretto a cinque soli modelli. L’impresa chiuse i battenti nel 1958.
Ho acquistato la penna che vedete attirato dalla curiosità per il marchio, senza dubbio poco conosciuto, non solo in Italia ma anche all’estero. Amo particolarmente le stilografiche britanniche degli anni ‘30, soprattutto se nere, perciò la penna mi è piaciuta a prima vista, anche grazie alla sua bella clip in perfetto stile art deco, molto rappresentativa del periodo storico nel corso del quale la stilografica fu commercializzata.
Cappuccio e fusto sembrano in celluloide, mentre la sezione e l’alimentatore sono in ebanite.
Il cappuccio si chiude in tre quarti di giro.
Come sempre faccio con le penne d’epoca, ho preferito solo un risanamento conservativo, per mantenere intatti immagine storica e fascino, a mio parere indissolubilmente legati al suo vissuto.
Secondo le scelte produttive tipiche di quegli anni, tendenti a rendere più pratico e confortevole l’uso della penna (che spesso veniva infilata nel taschino), questa stilografica non è grande quando chiusa, ma si allunga notevolmente con il cappuccio calzato, mantenendo un’ottima bilanciatura. Ecco le caratteristiche principali:
- Peso complessivo: 14 gr
- Lunghezza chiusa: 121 mm
- Lunghezza con il cappuccio calzato: 150 mm
- Lunghezza aperta:110 mm
- Lunghezza del cappuccio: 54 mm
- Lunghezza della parte esposta del pennino: 17 mm
- Lunghezza della sezione: 14 mm
- Diametro del fusto: 11 mm
- Diametro medio della sezione: 9 mm
- Diametro del cappuccio: 13 mm
Si tratta, lo si capisce al volo, di un prodotto di qualità. Confortevole nella scrittura e piacevole al tatto, può agevolmente diventare un’ottima compagna giornaliera, anche in ufficio. Il pratico sistema di caricamento a levetta laterale garantisce un uso protratto nel tempo senza particolari fastidi.
La scrittura si rivela subito pronta, con un bel flusso ma precisa, senza salti o false partenze. Nonostante l’alimentatore sia completamente liscio, senza alette per il trattenimento dell’inchiostro, due selle longitudinali, coperte dal pennino, svolgo egregiamente la loro funzione, impedendo qualunque perdita d’inchiostro ed assicurando un flusso costante. La penna non soffre di mancanze d’inchiostro, neppure parzialmente, anche se tenuta a lungo in posizione verticale. Il pennino in oro 14k, di belle proporzioni e che secondo l’abitudine del marchio era un semplice ma ottimo “Warranted 14-C–535 made in England” prodotto da terzi, è morbido, anche se non flessibile, e molto piacevole da usare, come quasi tutti i pennini inglesi coevi. In conclusione, mi sembra si possa dire tranquillamente che si tratta di una stilografica d’ottimo livello, che non teme confronti con penne di case molto più conosciute e che può regalare tante soddisfazioni.
Una tipica penna inglese degli anni Trenta che, come le sue connazionali coeve, è sempre in grado di donare al suo possessore un’affascinante sensazione di continuità storica e di riportarlo, seppur per brevi istanti, ad un periodo non poi così remoto (anche se oggi, per molti versi, sembra davvero lontanissimo). Bastano un foglio di buona carta da lettere, un’atmosfera tranquilla ed un po’ di musica swing prima maniera…