Ciao a tutti,
oggi vorrei chiedervi un consiglio sul metodo Palmer.
Ho da poco una stilografica Lamy Safari a punta fine con cui mi trovo molto bene e guardando gli stili calligrafici sono subito rimasta affascinata dal metodo Palmer. Sono una studentessa universitaria quindi la scrittura la utilizzo prevalentemente per prendere appunti e questo mi pare un ottimo stile con cui iniziare e sembra anche utile e funzionale. Ho visto che nella sezione dedicata ci sono dei manuali con cui iniziare ad esercitarmi, ma volevo chiedervi qualche consiglio sui primi passi (io parto proprio da zero per quanto riguarda la calligrafia) e se ci sono tipi di carta più adatti di altri.
So che saprete consigliarmi al meglio!
Grazie
Buona giornata
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Consigli sul metodo Palmer
- Irishtales
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Re: Consigli sul metodo Palmer
Con la Lamy Safari vai tranquilla, i blocchi che in genere si utilizzano per prendere appunti all'università vanno più che bene. In particolare sarà l'inchiostro che utilizzerai ad indicarti la carta più adatta.
Il consiglio che posso darti è partire da ciò che hai; penna, inchiostro, carta. E vedere se si manifestano episodi di spiumaggio (il tratto non è nitido e filiforme ma crea evidenti sbavature ai margini) oppure se l'inchiostro trapassa la carta da pagina a pagina. In quei casi è bene trovare una carta differente (o procurarsi un inchiostro diverso).
Per quanto riguarda più in particolare lo studio del Metodo Palmer ti consiglio però di esercitarti all'inizio a matita.
Non tralasciare mai gli esercizi preparatori, vale per ogni stile: solo così si impara ad apprendere le forme base e poi diventa più facile concentrarsi sulla costruzione delle singole lettere.
Il consiglio che posso darti è partire da ciò che hai; penna, inchiostro, carta. E vedere se si manifestano episodi di spiumaggio (il tratto non è nitido e filiforme ma crea evidenti sbavature ai margini) oppure se l'inchiostro trapassa la carta da pagina a pagina. In quei casi è bene trovare una carta differente (o procurarsi un inchiostro diverso).
Per quanto riguarda più in particolare lo studio del Metodo Palmer ti consiglio però di esercitarti all'inizio a matita.
Non tralasciare mai gli esercizi preparatori, vale per ogni stile: solo così si impara ad apprendere le forme base e poi diventa più facile concentrarsi sulla costruzione delle singole lettere.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Re: Consigli sul metodo Palmer
Irishtales ha scritto:Con la Lamy Safari vai tranquilla, i blocchi che in genere si utilizzano per prendere appunti all'università vanno più che bene. In particolare sarà l'inchiostro che utilizzerai ad indicarti la carta più adatta.
Il consiglio che posso darti è partire da ciò che hai; penna, inchiostro, carta. E vedere se si manifestano episodi di spiumaggio (il tratto non è nitido e filiforme ma crea evidenti sbavature ai margini) oppure se l'inchiostro trapassa la carta da pagina a pagina. In quei casi è bene trovare una carta differente (o procurarsi un inchiostro diverso).
Per quanto riguarda più in particolare lo studio del Metodo Palmer ti consiglio però di esercitarti all'inizio a matita.
Non tralasciare mai gli esercizi preparatori, vale per ogni stile: solo così si impara ad apprendere le forme base e poi diventa più facile concentrarsi sulla costruzione delle singole lettere.
Grazie mille per i consigli!
Non sapevo si dovesse provare prima a matita per imparare meglio. In questi giorni allora inizierò cosi seguendo la guida!!
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Re: Consigli sul metodo Palmer
Benissimo la matita. Ti consiglio una durezza 1B o 2B.
Rappresentano il giusto compromesso tra necessaria durezza, per mantenere il tratto abbastanza fine senza temperare di continuo, e la morbidezza per un tratto che (magari non da subito) abbia qualche gradevole variazione grosso/fino (che nel Palmer non è contemplato, ma non guasta mai).
Inoltre, una mina abbastanza morbida, ti invita a mantenere la mano leggera: altra caratteristica vera in generale e verisimma in particolare per i "business writing", come il metodo da te scelto.
Attendiamo i primi risultati!
Rappresentano il giusto compromesso tra necessaria durezza, per mantenere il tratto abbastanza fine senza temperare di continuo, e la morbidezza per un tratto che (magari non da subito) abbia qualche gradevole variazione grosso/fino (che nel Palmer non è contemplato, ma non guasta mai).
Inoltre, una mina abbastanza morbida, ti invita a mantenere la mano leggera: altra caratteristica vera in generale e verisimma in particolare per i "business writing", come il metodo da te scelto.
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Re: Consigli sul metodo Palmer
Perfetto! Anche io avevo pensato a qualcosa di leggero per gli esercizi a matita.Massimone ha scritto:Benissimo la matita. Ti consiglio una durezza 1B o 2B.
Rappresentano il giusto compromesso tra necessaria durezza, per mantenere il tratto abbastanza fine senza temperare di continuo, e la morbidezza per un tratto che (magari non da subito) abbia qualche gradevole variazione grosso/fino (che nel Palmer non è contemplato, ma non guasta mai).
Inoltre, una mina abbastanza morbida, ti invita a mantenere la mano leggera: altra caratteristica vera in generale e verisimma in particolare per i "business writing", come il metodo da te scelto.
Attendiamo i primi risultati!
Grazie dei consigli. Vi farò sapere i progressi!!
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Re: Consigli sul metodo Palmer
Quando ho letto le gradazioni sono rimasto abbastanza stupito considerando la "morbidezza" della graffite. Poi riflettendo mi sono chiesto se bisognasse usare la matita come una stilografica, cìoè di non "premere" come si farebbe come con una biro?Massimone ha scritto:Benissimo la matita. Ti consiglio una durezza 1B o 2B.
Rappresentano il giusto compromesso tra necessaria durezza, per mantenere il tratto abbastanza fine senza temperare di continuo, e la morbidezza per un tratto che (magari non da subito) abbia qualche gradevole variazione grosso/fino (che nel Palmer non è contemplato, ma non guasta mai).
Inoltre, una mina abbastanza morbida, ti invita a mantenere la mano leggera: altra caratteristica vera in generale e verisimma in particolare per i "business writing", come il metodo da te scelto.
Attendiamo i primi risultati!
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Re: Consigli sul metodo Palmer
Bisogna intendersi sul concetto di "premere"... meno si preme, meglio è: il minimo indispensabile per lasciare un tratto leggibile. Appunto è meglio una matita più morbida per esercitarsi.MaPe ha scritto: Quando ho letto le gradazioni sono rimasto abbastanza stupito considerando la "morbidezza" della graffite. Poi riflettendo mi sono chiesto se bisognasse usare la matita come una stilografica, cìoè di non "premere" come si farebbe come con una biro?
Peraltro, piu' si spinge e si stacca la punta dal foglio, piu' letta e faticosa sarà la scrittura.
Ho fatto un corso di Spencerian con un maestro americano (Il Maestro: Michael Sull) che diceva di essere leggeri con il pennino "like a breath on a cheek": come un soffio su una guancia.
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Re: Consigli sul metodo Palmer
E' il problema della "leggerezza", un po' come per le biro, che bisogna riprendere in considerazione. Diciamo che la citazione del tuo maestro è molto efficace, quindi l'unica cosa da fare è esercitarsi.Massimone ha scritto:
Bisogna intendersi sul concetto di "premere"... meno si preme, meglio è: il minimo indispensabile per lasciare un tratto leggibile. Appunto è meglio una matita più morbida per esercitarsi.
Peraltro, piu' si spinge e si stacca la punta dal foglio, piu' letta e faticosa sarà la scrittura.
Ho fatto un corso di Spencerian con un maestro americano (Il Maestro: Michael Sull) che diceva di essere leggeri con il pennino "like a breath on a cheek": come un soffio su una guancia.