Montblanc Meisterstück n° 149.
Inviato: lunedì 15 febbraio 2016, 21:22
Premessa
Su questo sito è già presente una recensione della Meisterstück n° 149, tuttavia, sempre nell'ottica che fa piacere avere più punti di vista sullo stesso argomento e contando che la mia penna sembra essere stata prodotta in un momento diverso da quella di Alessandro e perciò cambia in alcuni piccoli dettagli ho ritenuto ragionevole proporre una mia recensione sperando che sia per lo meno esaustiva.
edit: ho trovato una seconda recensione della 149 del mio stesso periodo ma con pennino EF.
L'incontro tra me e questa penna stupenda l'ho raccontato già nel topic "Caccia del 31/01/2016." dunque cercherò di ridurre ai minimi termini eventuali sentimentalismi e punterò alla sostanza, quindi, ad esempio, non vi spiegherò in questa sede perché io faccia riferimento alla penna in oggetto col nome di "Anastasia".
La datazione
La Montblanc Meisterstück n° 149, come si legge sul nostro formidabile Wiki alla voce Montblanc 14x e sulla storiografia sul sito web di Montblanc, è in produzione dal 1952, il che significa che,ad oggi sono più di 6 decadi che questa penna si trova sul mercato. La ragione per la quale è importante datare con una certa accuratezza questa penna è che i cambiamenti nei materiali e nelle rifiniture che ci sono stati in 60 anni possono accentuare o meno alcuni aspetti della scrittura con questa penna.
A questo proposito, le mie ricerche mi hanno condotto a l'infografica che potete vedere di seguito elaborata da un utente del sito Fountain Pen Network che ringrazio tantissimo.

Da quì si evince che la mia penna, avendo un alimentatore in ebanite ad alette, un pennino bi-colore in oro 18kt, il corpo realizzato in due parti, e il meccanismo di caricamento in ottone è stata prodotta con un'ottima probabilità intorno al 1991 per cui è importante tenere in considerazione che si tratta di un discorso improntato per certi versi su questa specifica versione.
Storia
Parte del mio lavoro di ricerca per questa recensione è stato cercare notizie sulla storia di questa penna, molte preziose informazioni sono state ricavate dalla storiografia già citata sul sito di Montblanc, altre notizie provengono invece da altre fonti digitali e scritte.
Nel 1952 Montblanc decide di sostituire l'ammiraglia dell'epoca, la Meisterstück n° 139, con l'attuale 149 che andava così a completare la serie 14x dalla quale prende l'idea di design.
Sulla scia della 139, la 149 riscuote subito un altissimo successo tanto da diventare la penna di presidenti del calibro di J. F. Kennedy e moltissimi uomini di successo.
Il pennino in oro con la colorazione da prima a 3 zone oro-argento-oro è una novità persino per la serie 14x stessa che fino alla nascita della sorellona maggiore monta pennini in un unico colore oro senza la decorazione a curve e spirali che l'hanno resa l'oggetto del desiderio di molti appassionati.
Anche l'alimentatore si evolve nel tempo: la penna nasce con un alimentatore in ebanite che cambia diverse volte il design ma resta in sostanza lo stesso, l'unica vera rivoluzione si ha col passaggio alla plastica nel 1990.
Per motivi pratici, nel 1985, il corpo della penna passa dall'essere lavorato in un unico pezzo all'essere fatto sostanzialmente da una sezione e un serbatoio separati.
il passaggio dal meccanismo di ricarica in plastica a quello in ottone avviene invece nel 1990.
La penna La prima cosa che si nota di una 149? Le dimensioni! Il corpo è un salsiccione da 1.5cm di diametro massimo fatto, come il cappuccio, di resina pregiata della quale tratterò brevemente più avanti, lungo 13cm compreso il pennino.
Il pennino, di misura #9 e tratto M sporge dal corpo di 2.7cm, infatti io stesso sono solito chiamarlo "cravattone", tutta la superficie di questo è decorata con vari motivi e figure. Dalla punta verso la base troviamo: "4810" che corrisponde all'altezza del Monte Bianco, la vetta più alta d'Europa che sta a simboleggiare che le penne che montano questo pennino sono il massimo che si può avere in termini di scrittura e di prestigio; in un cerchio ci sono poi racchiusi la stella a 6 punte che indica la punta del Monte Bianco, simbolo della casa, e una 'M' che sta per "Montblanc"; poi "18 K" indica la purezza dell'oro usato per produrre il pennino e c'è la scritta "Montblanc", giusto perchè, se non si fosse capito, questa è una Montblanc e, in fine, un ovale con qualcosa che non sono riuscito ad identificare al centro. Il cappuccio, lungo 7,07cm e largo all'anello maggiore 1,73cm è composto da 3 elementi principali:
il primo elemento è la testina smontabile con il simbolo della casa che rappresenta la cima innevata del monte bianco;
il secondo elemento è il fermaglio lungo 4,17cm che si monta con un anellino che riporta numero di serie e paese di produzione; infine il cappuccio è decorato con 3 anelli di cui due di uguale spessore, mezzo millimetro circa, e uno più largo e sporgente che riporta l'incisione "Montblanc - Meisterstück n° 149". Tornando al corpo, esso e composto da una impugnatura a sezione circolare semplice con un piccolo bordino dal lato del pennino; dopo l'impugnatura e la filettatura del cappuccio troviamo una finestra di ispezione composta da rettangoli longilinei trasparenti molto chiara e funzionale: Verso la fine del corpo troviamo un anello dorato, che ricorda un po' quello della clip, prima del fondello. Questo anello, infatti è la parte esterna del meccanismo di caricamento in ottone di cui è dotato questo vero e proprio gioiello scrivente. Tornando al discorso della famosa "resina pregiata", devo dire che al tatto è fantastica: sembra quasi morbida e vellutata e da un'idea di solidità importante.
Siccome questi modelli sono spesso soggetti a falsificazioni questa resina può essere un ottimo scudo contro le truffe di questo tipo: infatti, seppure ad occhio sembra nera e non trasparente in realtà questa resina è rossa e trasparente. Basta illuminare il cappuccio dall'interno con una luce abbastanza forte, come il flash dei moderni smartphone e si nota questa trasparenza rossa: Ora ecco la prova di scrittura, specifico che i problemi a cui faccio riferimento sono stati in grande misura risolti da un riallineamento dei rebbi, confido che col tempo la penna si abituerà alla mia mano e migliorerà ancora di più, vi terrò aggiornati:
Su questo sito è già presente una recensione della Meisterstück n° 149, tuttavia, sempre nell'ottica che fa piacere avere più punti di vista sullo stesso argomento e contando che la mia penna sembra essere stata prodotta in un momento diverso da quella di Alessandro e perciò cambia in alcuni piccoli dettagli ho ritenuto ragionevole proporre una mia recensione sperando che sia per lo meno esaustiva.
edit: ho trovato una seconda recensione della 149 del mio stesso periodo ma con pennino EF.
L'incontro tra me e questa penna stupenda l'ho raccontato già nel topic "Caccia del 31/01/2016." dunque cercherò di ridurre ai minimi termini eventuali sentimentalismi e punterò alla sostanza, quindi, ad esempio, non vi spiegherò in questa sede perché io faccia riferimento alla penna in oggetto col nome di "Anastasia".
La datazione
La Montblanc Meisterstück n° 149, come si legge sul nostro formidabile Wiki alla voce Montblanc 14x e sulla storiografia sul sito web di Montblanc, è in produzione dal 1952, il che significa che,ad oggi sono più di 6 decadi che questa penna si trova sul mercato. La ragione per la quale è importante datare con una certa accuratezza questa penna è che i cambiamenti nei materiali e nelle rifiniture che ci sono stati in 60 anni possono accentuare o meno alcuni aspetti della scrittura con questa penna.
A questo proposito, le mie ricerche mi hanno condotto a l'infografica che potete vedere di seguito elaborata da un utente del sito Fountain Pen Network che ringrazio tantissimo.

Da quì si evince che la mia penna, avendo un alimentatore in ebanite ad alette, un pennino bi-colore in oro 18kt, il corpo realizzato in due parti, e il meccanismo di caricamento in ottone è stata prodotta con un'ottima probabilità intorno al 1991 per cui è importante tenere in considerazione che si tratta di un discorso improntato per certi versi su questa specifica versione.
Storia
Parte del mio lavoro di ricerca per questa recensione è stato cercare notizie sulla storia di questa penna, molte preziose informazioni sono state ricavate dalla storiografia già citata sul sito di Montblanc, altre notizie provengono invece da altre fonti digitali e scritte.
Nel 1952 Montblanc decide di sostituire l'ammiraglia dell'epoca, la Meisterstück n° 139, con l'attuale 149 che andava così a completare la serie 14x dalla quale prende l'idea di design.
Sulla scia della 139, la 149 riscuote subito un altissimo successo tanto da diventare la penna di presidenti del calibro di J. F. Kennedy e moltissimi uomini di successo.
Il pennino in oro con la colorazione da prima a 3 zone oro-argento-oro è una novità persino per la serie 14x stessa che fino alla nascita della sorellona maggiore monta pennini in un unico colore oro senza la decorazione a curve e spirali che l'hanno resa l'oggetto del desiderio di molti appassionati.
Anche l'alimentatore si evolve nel tempo: la penna nasce con un alimentatore in ebanite che cambia diverse volte il design ma resta in sostanza lo stesso, l'unica vera rivoluzione si ha col passaggio alla plastica nel 1990.
Per motivi pratici, nel 1985, il corpo della penna passa dall'essere lavorato in un unico pezzo all'essere fatto sostanzialmente da una sezione e un serbatoio separati.
il passaggio dal meccanismo di ricarica in plastica a quello in ottone avviene invece nel 1990.
La penna La prima cosa che si nota di una 149? Le dimensioni! Il corpo è un salsiccione da 1.5cm di diametro massimo fatto, come il cappuccio, di resina pregiata della quale tratterò brevemente più avanti, lungo 13cm compreso il pennino.
Il pennino, di misura #9 e tratto M sporge dal corpo di 2.7cm, infatti io stesso sono solito chiamarlo "cravattone", tutta la superficie di questo è decorata con vari motivi e figure. Dalla punta verso la base troviamo: "4810" che corrisponde all'altezza del Monte Bianco, la vetta più alta d'Europa che sta a simboleggiare che le penne che montano questo pennino sono il massimo che si può avere in termini di scrittura e di prestigio; in un cerchio ci sono poi racchiusi la stella a 6 punte che indica la punta del Monte Bianco, simbolo della casa, e una 'M' che sta per "Montblanc"; poi "18 K" indica la purezza dell'oro usato per produrre il pennino e c'è la scritta "Montblanc", giusto perchè, se non si fosse capito, questa è una Montblanc e, in fine, un ovale con qualcosa che non sono riuscito ad identificare al centro. Il cappuccio, lungo 7,07cm e largo all'anello maggiore 1,73cm è composto da 3 elementi principali:
il primo elemento è la testina smontabile con il simbolo della casa che rappresenta la cima innevata del monte bianco;
il secondo elemento è il fermaglio lungo 4,17cm che si monta con un anellino che riporta numero di serie e paese di produzione; infine il cappuccio è decorato con 3 anelli di cui due di uguale spessore, mezzo millimetro circa, e uno più largo e sporgente che riporta l'incisione "Montblanc - Meisterstück n° 149". Tornando al corpo, esso e composto da una impugnatura a sezione circolare semplice con un piccolo bordino dal lato del pennino; dopo l'impugnatura e la filettatura del cappuccio troviamo una finestra di ispezione composta da rettangoli longilinei trasparenti molto chiara e funzionale: Verso la fine del corpo troviamo un anello dorato, che ricorda un po' quello della clip, prima del fondello. Questo anello, infatti è la parte esterna del meccanismo di caricamento in ottone di cui è dotato questo vero e proprio gioiello scrivente. Tornando al discorso della famosa "resina pregiata", devo dire che al tatto è fantastica: sembra quasi morbida e vellutata e da un'idea di solidità importante.
Siccome questi modelli sono spesso soggetti a falsificazioni questa resina può essere un ottimo scudo contro le truffe di questo tipo: infatti, seppure ad occhio sembra nera e non trasparente in realtà questa resina è rossa e trasparente. Basta illuminare il cappuccio dall'interno con una luce abbastanza forte, come il flash dei moderni smartphone e si nota questa trasparenza rossa: Ora ecco la prova di scrittura, specifico che i problemi a cui faccio riferimento sono stati in grande misura risolti da un riallineamento dei rebbi, confido che col tempo la penna si abituerà alla mia mano e migliorerà ancora di più, vi terrò aggiornati: