Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Inviato: domenica 18 marzo 2012, 13:15
Come preannunciato, esordisco anche io nel mondo delle recensioni condividendo con voi le mie personali prime impressioni sulla Noodler's Piston Fill.
Non dispongo certo dell'esperienza e dei metri di paragone di molti membri di questo forum, quindi più che di una recensione si tratterà del parere del tutto soggettivo di un neofita, e come tale si dovrà considerare. Per tale ragione mi esimerò dall'esprimere valutazioni numeriche all'esito dell'esposizione.
La Noodler's Flex Nib Piston Fill è la mamma (anche se, per dimensioni, sembrerebbe la sorella minore) della Ahab's, già recensita dal nostro Dany qui:
viewtopic.php?f=8&t=966
Si tratta di una penna in resina vegetale derivata dalla celluloide, dal costo estremamente contenuto (14 dollari sul mercato americano, al cambio attuale sono circa 10 euro), dalle linee classiche, ma interessanti, a mio modesto avviso, considerato che si tratta di una penna economica.
Alla base del pennino troviamo infatti un anello decorativo che conferisce un certo stile ad una penna di fascia bassa; inoltre, anche con il cappuccio calzato, si nota la finestra per la verifica del livello di inchiostro rimanente, dall'interessante realizzazione a bovindo (dall'inglese bow-window, finestra ad arco), costituita cioè non da un'unica finestra, ma da tante piccole finestrelle che, ad arco appunto, avvolgono l'intera circonferenza della penna.
Si tratta di un dichiarato richiamo al design anni '60.
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La chiusura del cappuccio è a vite (due giri completi), il che conferisce un certo senso di sicurezza.
La penna è disponibile in una miriade di colori diversi, dai demonstrator a quelli più opachi, a tinta unita o a fantasia. C'è da sbizzarrirsi: quella da me utilizzata è una Lapis Inferno, una fantasia di blu screziato di bianco, ma esiste anche il Bumblebee (letteralmente: il Calabrone) che è un giallo screziato di nero, il Clear Demonstrator (ovviamente trasparente), il King Phillip Purple (viola), e tantissimi altri. Ce n'è davvero per tutti i gusti.
Il caricamento, come suggerisce il nome, è a stantuffo. Esatto, una penna da 10 euro con caricamento a stantuffo. Credo di poter affermare con certezza che si tratta in assoluto della penna più economica al mondo a montare questo sistema di caricamento. Allo stesso prezzo non esiste niente di meglio di una comune penna scolastica con caricamento a cartucce, che di certo non sarà mai neanche lontanamente paragonabile a questa Noodler's.
Il meccanismo è un po' duretto, paragonato ad esempio a quello di una Pelikan M200. Non so dire se dipenda dalla qualità dei materiali o da una precisa scelta produttiva, a me ha dato comunque una rassicurante sensazione di protezione da possibili ed indesiderati movimenti accidentali.
Date le dimensioni della penna, che passerò a breve ad illustrare, la capacità tuttavia non è elevatissima (circa 1 ml di inchiostro).
La penna chiusa misura 13,1 cm, senza cappuccio 12 cm, con cappuccio calzato 14,2 cm circa.
Poco più lunga di una M200, ma più sottile.
È davvero molto leggera, ma risulta ben equilibrata sia con che senza cappuccio.
L'aspetto più interessante è sicuramente il pennino.
Si tratta di un pennino in acciaio con punta in iridio, che si distingue dalla produzione moderna per la sua flessibilità.
Non è certo un “wet noodle”, bisogna infatti esercitare un minimo di pressione per giovarsi di tale “flessibilità”. Il pennino tuttavia è abbastanza fine quindi consente di ottenere una certa ampiezza di variazione del tratto, il che a mio avviso è un grande pregio (si guardino le virgolette di apertura prima della parola “Piston” nell'esempio riportato, e si confrontino queste ultime con i tratti più “robusti”).
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Evidenzia la casa madre che la dimensione del pennino è quella più comunemente utilizzata in quest'ultimo secolo (una classica #2), il che, tecnicamente, rende possibile la sua sostituzione con altro e diverso pennino, a proprio piacimento (complice anche l'assenza di restrizioni fisiche all'interno del cappuccio).
Un ulteriore aspetto meritorio di questa penna, così straordinariamente economica quanto straordinariamente interessante, è la possibilità di personalizzarla. La stessa è infatti interamente smontabile ed è possibile regolare pennino ed alimentatore (in ebanite!), in modo da modificare il flusso di inchiostro secondo le proprie necessità o preferenze.
Passando quindi ad un giudizio sintetico, e squisitamente personale, sulle caratteristiche:
Aspetto: linea semplice, classica, ma con una apprezzabile attenzione ai particolari;
Scrittura: fine, scorrevole e “flessibile”; manca solo che sia finissima come i pennini giapponesi;
Sistema di caricamento: a stantuffo, unico in una penna così economica (la capacità è di 1 ml);
Qualità-prezzo: qui il voto va dato ed è un bel 10 (penna di altissima qualità in rapporto al prezzo da scolastica).
In sintesi: una penna adatta sia all'uso quotidiano che, ove occorra, all'uso per calligrafia, con un eccezionale rapporto qualità-prezzo, considerati il caricamento a stantuffo, l'interessante flessibilità del pennino e la possibilità di regolare a proprio piacimento il flusso.
Segnalo di aver utilizzato, per l'esempio riportato, carta a quadretti standard da 0,5 cm della Pigna (blocchetto appunti “Montblanc”) ed inchiostro Sailor Jentle Ink Blue.
Chiedo scusa per la mia personale grafia che non rende giustizia alle doti del pennino (è la prima volta che mi cimento nell'uso di un flessibile e non sono certo un esperto calligrafo).
Ringrazio Brian Goulet http://www.gouletpens.com/ per avermi permesso di utilizzare le foto ritraenti la Noodler's recensita.
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Non dispongo certo dell'esperienza e dei metri di paragone di molti membri di questo forum, quindi più che di una recensione si tratterà del parere del tutto soggettivo di un neofita, e come tale si dovrà considerare. Per tale ragione mi esimerò dall'esprimere valutazioni numeriche all'esito dell'esposizione.
La Noodler's Flex Nib Piston Fill è la mamma (anche se, per dimensioni, sembrerebbe la sorella minore) della Ahab's, già recensita dal nostro Dany qui:
viewtopic.php?f=8&t=966
Si tratta di una penna in resina vegetale derivata dalla celluloide, dal costo estremamente contenuto (14 dollari sul mercato americano, al cambio attuale sono circa 10 euro), dalle linee classiche, ma interessanti, a mio modesto avviso, considerato che si tratta di una penna economica.
Alla base del pennino troviamo infatti un anello decorativo che conferisce un certo stile ad una penna di fascia bassa; inoltre, anche con il cappuccio calzato, si nota la finestra per la verifica del livello di inchiostro rimanente, dall'interessante realizzazione a bovindo (dall'inglese bow-window, finestra ad arco), costituita cioè non da un'unica finestra, ma da tante piccole finestrelle che, ad arco appunto, avvolgono l'intera circonferenza della penna.
Si tratta di un dichiarato richiamo al design anni '60.
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La chiusura del cappuccio è a vite (due giri completi), il che conferisce un certo senso di sicurezza.
La penna è disponibile in una miriade di colori diversi, dai demonstrator a quelli più opachi, a tinta unita o a fantasia. C'è da sbizzarrirsi: quella da me utilizzata è una Lapis Inferno, una fantasia di blu screziato di bianco, ma esiste anche il Bumblebee (letteralmente: il Calabrone) che è un giallo screziato di nero, il Clear Demonstrator (ovviamente trasparente), il King Phillip Purple (viola), e tantissimi altri. Ce n'è davvero per tutti i gusti.
Il caricamento, come suggerisce il nome, è a stantuffo. Esatto, una penna da 10 euro con caricamento a stantuffo. Credo di poter affermare con certezza che si tratta in assoluto della penna più economica al mondo a montare questo sistema di caricamento. Allo stesso prezzo non esiste niente di meglio di una comune penna scolastica con caricamento a cartucce, che di certo non sarà mai neanche lontanamente paragonabile a questa Noodler's.
Il meccanismo è un po' duretto, paragonato ad esempio a quello di una Pelikan M200. Non so dire se dipenda dalla qualità dei materiali o da una precisa scelta produttiva, a me ha dato comunque una rassicurante sensazione di protezione da possibili ed indesiderati movimenti accidentali.
Date le dimensioni della penna, che passerò a breve ad illustrare, la capacità tuttavia non è elevatissima (circa 1 ml di inchiostro).
La penna chiusa misura 13,1 cm, senza cappuccio 12 cm, con cappuccio calzato 14,2 cm circa.
Poco più lunga di una M200, ma più sottile.
È davvero molto leggera, ma risulta ben equilibrata sia con che senza cappuccio.
L'aspetto più interessante è sicuramente il pennino.
Si tratta di un pennino in acciaio con punta in iridio, che si distingue dalla produzione moderna per la sua flessibilità.
Non è certo un “wet noodle”, bisogna infatti esercitare un minimo di pressione per giovarsi di tale “flessibilità”. Il pennino tuttavia è abbastanza fine quindi consente di ottenere una certa ampiezza di variazione del tratto, il che a mio avviso è un grande pregio (si guardino le virgolette di apertura prima della parola “Piston” nell'esempio riportato, e si confrontino queste ultime con i tratti più “robusti”).
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Evidenzia la casa madre che la dimensione del pennino è quella più comunemente utilizzata in quest'ultimo secolo (una classica #2), il che, tecnicamente, rende possibile la sua sostituzione con altro e diverso pennino, a proprio piacimento (complice anche l'assenza di restrizioni fisiche all'interno del cappuccio).
Un ulteriore aspetto meritorio di questa penna, così straordinariamente economica quanto straordinariamente interessante, è la possibilità di personalizzarla. La stessa è infatti interamente smontabile ed è possibile regolare pennino ed alimentatore (in ebanite!), in modo da modificare il flusso di inchiostro secondo le proprie necessità o preferenze.
Passando quindi ad un giudizio sintetico, e squisitamente personale, sulle caratteristiche:
Aspetto: linea semplice, classica, ma con una apprezzabile attenzione ai particolari;
Scrittura: fine, scorrevole e “flessibile”; manca solo che sia finissima come i pennini giapponesi;
Sistema di caricamento: a stantuffo, unico in una penna così economica (la capacità è di 1 ml);
Qualità-prezzo: qui il voto va dato ed è un bel 10 (penna di altissima qualità in rapporto al prezzo da scolastica).
In sintesi: una penna adatta sia all'uso quotidiano che, ove occorra, all'uso per calligrafia, con un eccezionale rapporto qualità-prezzo, considerati il caricamento a stantuffo, l'interessante flessibilità del pennino e la possibilità di regolare a proprio piacimento il flusso.
Segnalo di aver utilizzato, per l'esempio riportato, carta a quadretti standard da 0,5 cm della Pigna (blocchetto appunti “Montblanc”) ed inchiostro Sailor Jentle Ink Blue.
Chiedo scusa per la mia personale grafia che non rende giustizia alle doti del pennino (è la prima volta che mi cimento nell'uso di un flessibile e non sono certo un esperto calligrafo).
Ringrazio Brian Goulet http://www.gouletpens.com/ per avermi permesso di utilizzare le foto ritraenti la Noodler's recensita.
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