Per non trascurare la bella abitudine del nostro Forum di dare spazio e visibilità anche alle penne dei "marchi minori" italiani di molti decenni fa, oggi propongo alla vostra attenzione due stilografiche della FRV:
la "Fratelli Rossi Vicenza", che dopo la Guerra produrrà le note stilografiche marchiate "Pen-co", fu fondata all'inizio degli anni 1930 dai Fratelli Rossi ad Ancignano di Sandrigo (Vicenza), dove ancora si possono vedere alcuni edifici dello stabilimento, chiuso da oltre mezzo secolo...
Alla fine degli anni 1930 la manifattura FRV, che sorgeva in aperta campagna (a 15 km. dalla sede della Montegrappa di Bassano), poteva comunque contare su più di 300 lavoranti, ed aveva una capacità produttiva di migliaia di penne al giorno...
Rimando per un inquadramento generale del Marchio FRV/Pen-co al nostro formidabile Wiki https://www.fountainpen.it/Pen-Co/it
La penna PALLADIANA in celluloide red snake-skin, pennino in acciaio Caesar, parti metalliche a vista cromate, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia anni 1940.
Le misure
Chiusa: cm. 11,5
Cappuccio: cm. 5,8
Fusto: cm. 10,6 (con pennino cm.1,8)
Con cappuccio calzato: cm. 14,5 (con pennino cm.1,8)
Diametro massimo (agli anellini): cm. 1,4
Diametro all'iscrizione: cm. 1,23
Diametro medio all'impugnatura: cm. 0,93
Peso (a vuoto): gr.14
Cappuccio: gr. 6
Fusto: gr. 8
Considerazioni in libertà
Alla ripresa delle attività dopo la catastrofe della Guerra, le penne marchiate "PALLADIANA"
costituivano la linea entry level della FRV: semplicità tecnica (il sistema di caricamento restava il classico pulsante di fondo)
abbinata, comunque, ad una sentita aspirazione all'eleganza...
Economia di mezzi ma non di idee, potremmo dire: idee che si potevano copiare e poi reinventare, come nel caso della clip, comune ma gradevolmente decorata.
Sempre pregevole la scelta delle celluloidi,
particolarmente ricercate per una "economica", come testimonia anche un altro esemplare di Palladiana, in verde, che qui vediamo affiancato alla penna in presentazione.
Altro tocco di raffinatezza per l'epoca il prezioso dettaglio del jewel (gioiello) con cabochon in celluloide colorata in pendant sulla testina:
Continua...
Ultima modifica di Musicus il lunedì 8 febbraio 2016, 9:48, modificato 10 volte in totale.
La stilografica non è grande nè piccola e con cappuccio calzato è perfettamente bilanciata e scrive anche bene, con un pennino in acciaio (in questo caso un vecchio "Caesar" della Casa, rigido) dalle prestazioni più che decorose.
La (seconda ) penna JUVENTUS in galalite variegata verde-nera sfaccettata, lunga circa 11,5 cm., con pennino in acciaio, parti metalliche a vista cromate, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia fine anni 1930.
Il marchio JUVENTUS della FRV risale a prima della Guerra.
L'iscrizione
JUVENTUS
è incorniciata dal classico cartiglio presente anche sullo storico marchio "Caesar".
Oltre alla insolita "faccettatura decagonale", l'aspetto che più mi ha colpito nella penna in presentazione è il materiale col quale è costruita: la "galalite", una resina di caseina (che dovrebbe starmi simpatica, essendo stata usata anche per i tasti bianchi del pianoforte ), un materiale che nella maggior parte dei "casi stilografici", tuttavia, non si è dimostrato l'ideale per sfidare il tempo...
Eppure, la penna in mio possesso ha quasi passato gli 80 anni e li porta discretamente bene, a parte un leggero restringimento del cappuccio con conseguente allentamento della tenuta dell'anellino...
La clip è identica a quella della Palladiana presentata in precedenza, ma in questo caso fuoriesce ben al di sotto della testina.
Il caricamento è il classico pulsante di fondo.
Il pennino in acciaio è marchiato
ASTRO
CU
2
E' un'iscrizione che ho ritrovato su altri pennini montati su stilografiche FRV, compresa la Palladiana verde mostrata precedentemente. Quello presente sulla Juventus, tuttavia, non può proprio affrontare una prova di scrittura...
Quindi, almeno per oggi, ci fermiamo qui.
Doppia attenzione, doppio applauso
Sempre belle le penne del tempo che fu, a qualsiasi marca appartengano : il loro fascino sta nell' aver sfidato il tempo ( mannaggia a lui ) ed essere arrivate fino a noi ( pardon a te ); a me piace molto la Palladiana, sia per la colorazione che per il sistema di caricamento che a mio modo di vedere ha migliorato parecchio, essendo più pratico, il sistema a levetta.
Doppia recensione, doppio plauso.
Fa riflettere come questa azienda, assieme a tante altre, si sia disciolta come neve al sole.
Il fatto poi, che alcuni marchi famosi vengano, dopo decenni d'oblio, riesumati sa di beffa.
Nicolò
DerAlte ha scritto:Doppia recensione, doppio plauso.
Fa riflettere come questa azienda, assieme a tante altre, si sia disciolta come neve al sole.
Il fatto poi, che alcuni marchi famosi vengano, dopo decenni d'oblio, riesumati sa di beffa.
Nicolò
Grazie, Nicolò!!
Mi ero interessato alla FRV per preparare la recensione di una loro penna da battaglia d'anteguerra, la Caesar appunto https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=8863
Così, quando mi è capitato di trovarmi in zona ho fatto una deviazione per vedere lo stabilimento.
La Manifattura non ha creato "il capolavoro" (a parte qualche bell'esemplare nei primi anni 1930 ed alcuni modelli della linea Pen-co del dopoguerra), ma nel campo dei pennini (buoni ed affidabili) e delle penne di fascia economica aveva un gran giro d'affari. Tutto finito, come per quasi tutti gli altri con la penna a sfera... Ma non è questo un Marchio che potrebbe realisticamente "resuscitare" oggi, per andare ad aggiungersi a qualche altro "morto vivente"...
Medicus ha scritto:Doppia attenzione, doppio applauso
Sempre belle le penne del tempo che fu, a qualsiasi marca appartengano : il loro fascino sta nell' aver sfidato il tempo ( mannaggia a lui ) ed essere arrivate fino a noi ...
E doppio grazie a te, caro Medicus!!
Sottoscrivo appieno!!
Medicus ha scritto:... il sistema di caricamento che a mio modo di vedere ha migliorato parecchio, essendo più pratico, il sistema a levetta.
E' l'eterna lotta (con epici duelli, come quello tra Waterman 52 e Parker Duofold): per alcuni Produttori sarebbe stato comunque semplicemente "inconcepibile" adottare il sistema del principale Concorrente...
Musicus ha scritto:
Grazie, Ciro, ma non è che la Juventus non ti piace solo per motivi calcistici?!
Giorgio
Giorgio,
ti dirò: se esiste un limite inferiore all'interesse che uno può provare verso qualcosa io lo tocco col calcio. È uno dei pochi sport che non mi ha mai affascinato in nessuno dei suoi aspetti.
Per quanto riguarda la penna, in generale, il mio colore preferito è il verde, però questa celluloide non mi ha fatto impazzire. Quella a pelle di serpente invece si! Mi ricorda tanto il mio caro animaletto domestico.
Ciro (Io sono per le firme a colori, sapevatelo!)
“La vita è come una fresella, s'è troppo dura sponzala.”
- Nonna
Musicus ha scritto:
Grazie, Ciro, ma non è che la Juventus non ti piace solo per motivi calcistici?!
Giorgio
Giorgio,
ti dirò: se esiste un limite inferiore all'interesse che uno può provare verso qualcosa io lo tocco col calcio. È uno dei pochi sport che non mi ha mai affascinato in nessuno dei suoi aspetti...
E' da molto tempo che così è diventato anche per me , ma ogni tanto qualche neurone mi si impiglia in una notizia trasmessa dalla radio...
ciro ha scritto:Per quanto riguarda la penna, in generale, il mio colore preferito è il verde, però questa celluloide non mi ha fatto impazzire...
Quella verde non è celluloide, ma "galalite": materiale versatile ed interessante, ma non tradizionale per una penna. Una curiosità, più che altro.
Giorgio
P.s.: l'animaletto domestico con la pelle di serpente è un serpente?
Solo qualche ulteriore informazione per approfondire l'argomento trattato:
- per la galalite impiegata nella costruzione di penne stilografiche si consulti il nostro Wiki: http://www.fountainpen.it/Galalite
- sulla imprescindibile Enciclopedia di Letizia Jacopini (La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950) a pag.106 compare una penna in galalite praticamente identica alla mia "Juventus" ma marchiata "ITALO FRV", mentre a pag.109 è fotografata una "Palladiana" in celluloide pelle di serpente ma senza la testina con jewel.