Gli anni 20 e 30 dello scorso secolo furono caratterizzati, fra l’altro, dall’Art Deco, una forma d’arte moderna che impose il suo stile lineare, elegante e geometrico in quasi tutti i campi del vivere: dall’architettura...
...all’arredamento...
...dalla cartellonistica...
...all’arte pittorica ed alla moda
A mio parere, una delle migliori rappresentanti, fra gli strumenti di scrittura, di questo movimento artistico e stilistico fu la Summit S.175: sobria ed elegante secondo i migliori criteri del “savoir faire” maschile di quei tempi, era caratterizzata, spesso anche se non sempre, da una clip in puro stile art deco e da una cesellatura, anch’essa in linea, davvero molto fine e precisa, che anche oggi viene riproposta su stilografiche o matite.
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Lunga 132 mm chiusa, 120 mm aperta e ben 162 mm con il cappuccio calzato, questa bella penna in celluloide con alimentatore in ebanite pesa 18 gr (10 gr senza cappuccio) e comunica subito, appena presa in mano, una sensazione di qualità e solidità. Il fusto ha un diametro di 13,5 mm, il cappuccio, leggermente rastremato, ha un diametro che passa dai 14 mm ai 13 mm. La cesellatura cede il passo a due riquadri lisci sul fusto: uno ospita la scritta del produttore, l’altro è reso disponibile per eventuali personalizzazioni. Un tocco di classe, senz’altro apprezzato anche a quei tempi.
Il pennino, in oro 14k e recante il nome del marchio, è lungo, per la parte esposta, 21 mm. La sezione ha un diametro medio di 9 mm ed è lunga 15 mm. La sua forma, ben svasata, rende l’impugnatura molto confortevole e ferma. Il cappuccio si avvita completamente in un giro e tre quarti.
L’alimentazione a levetta, semplice, funzionale e pratica, assicura una notevole durata nel tempo.
La scrittura si rivela scorrevole e precisa, senza false partenze o salti, con un ottimo flusso, non abbondante ma neppure magro. Il breve messaggio che vedete è stato scritto con Sheaffer Skrip nero, inchiostro senza dubbio abbastanza fluido.
Senz’altro una delle molte discendenti della famosa Parker Duofold, questa stilografica non ha nulla da invidiarle in termini qualitativi (ho potuto fare un confronto diretto, possedendo anche una Doufold coeva) né in preziosità di materiali ma, a mio parere, è dotata di un’estetica migliore.
Una penna che non avrebbe senza dubbio sfigurato neppure in occasione della firma di importanti contratti finanziari nella City…

- 1930: Aristide Briand e James Ramsay MacDonald sottoscrivono il London Naval Treaty