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Montblanc...Lasam perde'!
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Montblanc...Lasam perde'!
Mi reco in un grazioso negozio, specializzato nella vendita di penne e di carta da scrivere, ma che copre anche il settore scolastico( zaini, gomme, quaderni, astucci ecc. ). La solita occhiata in giro, una chiacchierata abbastanza lunga con il proprietario, insomma, la medesima scaletta, uguale per ogni mia, se pur rara, visita; Poi noto un particolare: La vetrina con esposti gli esemplari della Montblanc non vi è più,o almeno, è rilegata in un angolo con sole due penne all'interno: a questo punto la domanda è ovvia-" Non vendete più Montblanc? "-
Ebbene si: gli esemplari della suddetta casa si trovano solo in gioielleria, o negli store adibiti alla vendita solo di penne della precedentemente e citata marca. Ora, non voglio rendere noto un comune stereotipo, ma i tedeschi, si sa, sono un po' superbi. Il fatto che i loro gioielli(perché di fatto sono più gioielli che penne) possano essere venduti solo in attività adatte al proprio " rango " non mi va giù; soprattutto riscontrando che case come Montegrappa, Delta, Aurora, Waterman ecc. continuano a mettere sul commercio i propri prodotti anche in mezze cartolerie, come il negozio in cui mi sono recato. Fosse almeno superiore come materiali utilizzati, o in quanto alla lavorazione dei dettagli a tutte le altre, non lo accetterei, ma quantomeno proverei a capirlo;
Prendiamo come esempio una Montblanc Meisterstuck e una Montegrappa Nerouno: due bellissime penne, con una storia molto lunga alle spalle e dalla cifra sostenuta( anche se la Montblanc costa sugli 80-90 euro in più ); primariamente, il pennino: quello della Montegrappa è in oro 18ka mentre quello della Meisterstuck solo 14 ka: so che l'oro non è così importante per la qualità della scrittura, ma se consideri la tua penna pari ad un gioiello, almeno aumenta la caratura del pennino, no? Per trovare pennini in oro 18 ka nella Montblanc devi salire ancora di 200-300 euro.
2' punto: il caricamento. Su un edizione limitata della Montblanc, quella dedicata a Marlene Dietrich( sugli 800 euro ), vi sono le cartucce, ma non il converter-stantuffo compreso con l'acquisto della penna: se lo vuoi, devi comprartelo a parte. In conclusione: Importantissima casa( possedere un Montblanc è l'obbiettivo che si pone ogni neo-appassionato per la stilografica ), ma che manca, almeno secondo me, in quanto a professionalità nel lavorare.
Ebbene si: gli esemplari della suddetta casa si trovano solo in gioielleria, o negli store adibiti alla vendita solo di penne della precedentemente e citata marca. Ora, non voglio rendere noto un comune stereotipo, ma i tedeschi, si sa, sono un po' superbi. Il fatto che i loro gioielli(perché di fatto sono più gioielli che penne) possano essere venduti solo in attività adatte al proprio " rango " non mi va giù; soprattutto riscontrando che case come Montegrappa, Delta, Aurora, Waterman ecc. continuano a mettere sul commercio i propri prodotti anche in mezze cartolerie, come il negozio in cui mi sono recato. Fosse almeno superiore come materiali utilizzati, o in quanto alla lavorazione dei dettagli a tutte le altre, non lo accetterei, ma quantomeno proverei a capirlo;
Prendiamo come esempio una Montblanc Meisterstuck e una Montegrappa Nerouno: due bellissime penne, con una storia molto lunga alle spalle e dalla cifra sostenuta( anche se la Montblanc costa sugli 80-90 euro in più ); primariamente, il pennino: quello della Montegrappa è in oro 18ka mentre quello della Meisterstuck solo 14 ka: so che l'oro non è così importante per la qualità della scrittura, ma se consideri la tua penna pari ad un gioiello, almeno aumenta la caratura del pennino, no? Per trovare pennini in oro 18 ka nella Montblanc devi salire ancora di 200-300 euro.
2' punto: il caricamento. Su un edizione limitata della Montblanc, quella dedicata a Marlene Dietrich( sugli 800 euro ), vi sono le cartucce, ma non il converter-stantuffo compreso con l'acquisto della penna: se lo vuoi, devi comprartelo a parte. In conclusione: Importantissima casa( possedere un Montblanc è l'obbiettivo che si pone ogni neo-appassionato per la stilografica ), ma che manca, almeno secondo me, in quanto a professionalità nel lavorare.
Ultima modifica di Lapponia il domenica 3 gennaio 2016, 22:10, modificato 1 volta in totale.
- Monet63
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
A me, invece, lascia indifferente. Io personalmente mi trovo a disagio nelle gioiellerie, e quindi le evito a prescindere, anche se vendono penne. Dov'è il problema? C'è sempre Aurora, Delta, Pelikan, Visconti...Lapponia ha scritto:Il fatto che i loro gioielli(perché di fatto sono più gioielli che penne) possano essere venduti solo in attività adatte al proprio " rango " non mi va giù; soprattutto riscontrando che case come Montegrappa, Delta, Aurora, Waterman ecc. continuano a mettere sul commercio i propri prodotti anche in mezze cartolerie, come il negozio in cui mi sono recato.
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A me le edizioni limitate fanno venire l'orticaria, quando acquisto una penna è perché devo scriverci, generalmente parecchio. Il mio obiettivo (e sottolineo mio, parlo ovviamente per me) non è mai stato possedere una Montblanc, anche se ultimamente ho avuto modo di provare un pennino EF della casa, di qualità tale che mi ha lasciato con la bolla al naso. Ecco, se mai dovessi prendere una Montblanc lo farei per poter usare quel pennino; poi, per me, potrebbe anche chiamarsi Federico anziché Montblanc.Lapponia ha scritto:Su un edizione limitata della Montblanc, quella dedicata a Marlene Dietrich( sugli 800 euro ), vi sono le cartucce, ma non il converter-stantuffo compreso con l'acquisto della penna: se lo vuoi, devi comprartelo a parte. In conclusione: Importantissima casa( possedere un Montblanc è l'obbiettivo che si pone ogni neo-appassionato per la stilografica ), ma che manca, almeno secondo me, in quanto a professionalità nel lavorare.
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L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
la Montblanc è tedesca, detto questo la scelta di fale retail solo in negozi premium è una oculata scelta di brand management, niente per cui scandalizzarsi, niente di nuovo per Montblanc.
- Ottorino
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
M D L.
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Il lusso si paga. Inutile cercare il mezzo lusso. O le scorciatoie.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Il fatto è questo: esci in strada, ferma una qualsiasi persona perfetta sconosciuta tra i 17 e i 35 anni, mostragli solo il pellicano sul cappuccio della tua m1000 e chiedigli una stima del valore, fai lo stesso con il fiorellino bianco della 144; prendi a campione 10 persone e tira una media.
Io lo vedo un po' come esperimento retorico, mi ci gioco la dunhill in argento massiccio che secondo loro vale più la 144.
Perché? Perché le scelte di Montblanc, come Brand, non come produzione, hanno creato dietro quel fiorellino bianco un mito. Una volta facevano penne dalla qualità impareggiabile, oggi hanno il nome legato a doppia catena ad un grande PRESTIGIO derivante da quel periodo (non per forza qualità) che a livello di marketing sanno sfruttare benissimo.
Una Montblanc? Scrive in modo impeccabile, non eccelso, e lo percepiscono le persone nel raggio di 10 metri da te.
Una Pelikan? Dipende, può anche scrivere un modo molto migliore della Montblanc ma chi lo capirà?
Dal canto mio porto sempre dietro una Montblanc perché voglio che chi mi sta intorno capisca che sono una persona attenta alla scrittura e anche perché ha uno stile ed un design che mi si addice e che mi piace, la carico col verde smeraldo ch'è il colore che mi piace e non va bene per scrivere sui documenti e cose varie. Se mi serve SCRIVERE per prendere appunti ho la Lamy 80w nel portapenne con il blu Delta altrimenti c'è la duofold biro o la 51 col nero.
Io lo vedo un po' come esperimento retorico, mi ci gioco la dunhill in argento massiccio che secondo loro vale più la 144.
Perché? Perché le scelte di Montblanc, come Brand, non come produzione, hanno creato dietro quel fiorellino bianco un mito. Una volta facevano penne dalla qualità impareggiabile, oggi hanno il nome legato a doppia catena ad un grande PRESTIGIO derivante da quel periodo (non per forza qualità) che a livello di marketing sanno sfruttare benissimo.
Una Montblanc? Scrive in modo impeccabile, non eccelso, e lo percepiscono le persone nel raggio di 10 metri da te.
Una Pelikan? Dipende, può anche scrivere un modo molto migliore della Montblanc ma chi lo capirà?
Dal canto mio porto sempre dietro una Montblanc perché voglio che chi mi sta intorno capisca che sono una persona attenta alla scrittura e anche perché ha uno stile ed un design che mi si addice e che mi piace, la carico col verde smeraldo ch'è il colore che mi piace e non va bene per scrivere sui documenti e cose varie. Se mi serve SCRIVERE per prendere appunti ho la Lamy 80w nel portapenne con il blu Delta altrimenti c'è la duofold biro o la 51 col nero.
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Ma purtroppo, Mimmo, ci hanno già pensato loro...Monet63 ha scritto:... Ecco, se mai dovessi prendere una Montblanc lo farei per poter usare quel pennino; poi, per me, potrebbe anche chiamarsi Federico anziché Montblanc.
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Questa L.E. vien via poco sopra i 2.000 euri...
Ma proprio per te che sai chi è
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Come vedi, non c'è scampo!!!

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Giorgio
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Ahahahahahah, ok Giorgio!
Incredibile, non riesco a smettere di ridere!
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Ottorino, scusa. Con l'espressione " il lusso si paga " credo tu abbia capito poco. Il fatto che una Montblanc abbia il pennino in 14 ka e costi praticamente 100 euro in più di una Nerouno con il pennino in 18, non credo si possa definire " lusso ". Credo invece si possa definire in tre semplici parole : " paghi il marchio ". Perché se su quella Meisterstuck ci fosse stato scritto, che ne so, Pelikan ad esempio, sta pur sicuro che così tanto non costava. Mi son confuso, ho scritto francesi invece di tedeschi...ero appena tornato da un corso 
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
La differenza di valore a parità di peso fra 14k e 18k in un pennino in oro è sostanzialmente insignificante, dato che i costi maggiori sono quelli di lavorazione del metallo, fissaggio dell'iridio e finitura manuale della punta.
Alla fine lusso e distinzione significa che la Montblanc investe in pubblicità assai più della Montegrappa, per cui ha un maggiore impatto nel target che vuole raggiungere. Ed il risultato è chi vuole regalare una penna per fare impressione sceglie il monte più alto perché è quello più riconoscibile anche dal profano come "penna di valore".
Dal punto di vista sostanziale (leggi, come scrivono) entrambe vengono totalmente surclassate da una banale kakuno da una decina di euro, e per quel che mi riguarda nessuna delle due aziende oggi produce penne che abbiamo un valore sufficiente a giustificare le cifre che vengono chieste per comprarle.
Simone
Alla fine lusso e distinzione significa che la Montblanc investe in pubblicità assai più della Montegrappa, per cui ha un maggiore impatto nel target che vuole raggiungere. Ed il risultato è chi vuole regalare una penna per fare impressione sceglie il monte più alto perché è quello più riconoscibile anche dal profano come "penna di valore".
Dal punto di vista sostanziale (leggi, come scrivono) entrambe vengono totalmente surclassate da una banale kakuno da una decina di euro, e per quel che mi riguarda nessuna delle due aziende oggi produce penne che abbiamo un valore sufficiente a giustificare le cifre che vengono chieste per comprarle.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Posso capire cosa dici ma, come qualcun altro, anche io non ci vedo nulla di male o strano.
E' una mera scelta, ponderata e neanche così strana, di management aziendale e gestione del marchio. Fra l'altro la trovo una scelta, dal punto di vista aziendale, più che comprensibile e con cui, in fondo, concordo.
Montblanc è da sempre un'azienda che produce oggetti (penne in primis) facenti parte del settore del lusso o, se preferite, di fascia top/premium; fra l'altro il marchio e il suo successo è in ascesa, motivo per cui hanno tutto l'interesse a coltivare ancor più tale immagine di prestigio. Il binomio marchio/prestigio è decisamente solido e vitale per Montblanc.
In sostanza insieme alla penna vendono anche un insieme di altre cose, tangibili o meno: immagine, trattamento in fase di vendita , location, ecc.
A qualcuno non interessa e a qualcuno si, per qualcuno magari è solo fuffa e per qualcun altro no... ma quello è. E, sinceramente, nel momento in si spende una barca di soldi per una penna: è anche normale pretendere qualcosa di più e sentirvi vagamente più coccolati.
All'incirca è lo stesso discorso: ce le vedete Ferrari/Aston Martin/ecc che vende le proprie macchine in un autosalone multimarca insieme a Fiat e Ranault? Ovvio che no... Il motivo è il medesimo: loro non puntano a venderti solo la macchina in se, ma bensì un concetto più ampio, su cui il marchio fonda le radici e parte del business (premessa la bontà di base del prodotto in se).
Anche il discorso di Ciro è corretto, mi permetto di aggiungere un'altra parentesi che avvalora ancora di più tali percezioni: ci sono Pelikan costose e di fascia premium, ma ci sono anche Pelikan da 1 euro. La più economica delle Montblanc costa a listino 180 euro (a memoria), cifra che "per i non addetti ai lavori" è già "folle"; inutile dire che le due aziende creano nell'immaginario collettivo due percezioni di base diverse.
Alla fine ci sta che decidano di vendere solo tramite boutique, gioiellerie e magari poche cartolibrerie "rinomate"; tentano di allineare i punti vendita all'immagine del marchio in modo da creare un ulteriore sinergia. Per carità, ci sono cartolibrerie serie, belle e con personale cortesissimo, però è innegabile che altre attività abbiamo mediamente un tono un po' più ricercato.
P.S. Montblanc è tedesca e , attualmente, parte del gruppo svizzero Richemont.
E' una mera scelta, ponderata e neanche così strana, di management aziendale e gestione del marchio. Fra l'altro la trovo una scelta, dal punto di vista aziendale, più che comprensibile e con cui, in fondo, concordo.
Montblanc è da sempre un'azienda che produce oggetti (penne in primis) facenti parte del settore del lusso o, se preferite, di fascia top/premium; fra l'altro il marchio e il suo successo è in ascesa, motivo per cui hanno tutto l'interesse a coltivare ancor più tale immagine di prestigio. Il binomio marchio/prestigio è decisamente solido e vitale per Montblanc.
In sostanza insieme alla penna vendono anche un insieme di altre cose, tangibili o meno: immagine, trattamento in fase di vendita , location, ecc.
A qualcuno non interessa e a qualcuno si, per qualcuno magari è solo fuffa e per qualcun altro no... ma quello è. E, sinceramente, nel momento in si spende una barca di soldi per una penna: è anche normale pretendere qualcosa di più e sentirvi vagamente più coccolati.
All'incirca è lo stesso discorso: ce le vedete Ferrari/Aston Martin/ecc che vende le proprie macchine in un autosalone multimarca insieme a Fiat e Ranault? Ovvio che no... Il motivo è il medesimo: loro non puntano a venderti solo la macchina in se, ma bensì un concetto più ampio, su cui il marchio fonda le radici e parte del business (premessa la bontà di base del prodotto in se).
Anche il discorso di Ciro è corretto, mi permetto di aggiungere un'altra parentesi che avvalora ancora di più tali percezioni: ci sono Pelikan costose e di fascia premium, ma ci sono anche Pelikan da 1 euro. La più economica delle Montblanc costa a listino 180 euro (a memoria), cifra che "per i non addetti ai lavori" è già "folle"; inutile dire che le due aziende creano nell'immaginario collettivo due percezioni di base diverse.
Alla fine ci sta che decidano di vendere solo tramite boutique, gioiellerie e magari poche cartolibrerie "rinomate"; tentano di allineare i punti vendita all'immagine del marchio in modo da creare un ulteriore sinergia. Per carità, ci sono cartolibrerie serie, belle e con personale cortesissimo, però è innegabile che altre attività abbiamo mediamente un tono un po' più ricercato.
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Sottoscrivo, non c'è bisogno di aggiungere altro.
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Bha...Non sono d'accordo. Vado in giro con una penna col simbolo del " gallo ", ad esempio, e dico che costa 900 euro. La gente me la compra, tralasciando, magari, un'altra marca, forse migliore per qualità, ma che costa notevolmente meno. Un semplice accessorio, niente più.
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Re: Montblanc...Lasam perde'!
Il mio pensiero sulla casa teutonica è noto. Quindi penso che me ne farò una ragione. Se non erro si tratta dello stesso gruppo di Dunhill che ora si vergogna di fare pipe (non le marcano nemmeno più col nome di Alfred... ma The White Spot). La penna per MB è ormai solo un settore secondario.
Re: Montblanc...Lasam perde'!
Esatto!
Non me ne vogliate ma leggo davvero tanti commenti ingenui