VERBANA Extra media arco verde
Inviato: martedì 24 novembre 2015, 21:16
Prologo
Domenica scorsa al mercatino dell'antiquariato della splendida Cividale del Friuli, un colpo di fortuna mi ha incredibilmente permesso di completare il mio ultimo acquisto bolzanino...
Riconoscente verso il Fato, mi sono docilmente lasciato tentare da una stilografica che pure mi è subito piaciuta, poichè mi ha ricordato l'avventura di Flash Gordon tra le "penne a siluro", che qui ritrovate
viewtopic.php?t=8847
Il fatto poi che la suddetta stilografica si trovasse in condizioni NOS (nuova, fondo di magazzino) e che potesse venir via con me per meno del costo di "quella penna là" (
), ha prontamente condotto all'inevitabile acquisto...
La Penna
VERBANA EXTRA misura media in celluloide arco verde tornita da barra piena, minuterie metalliche placcate oro, pennino "Verbana Extra" in oro 14 carati, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia anni 1940. Le misure
Chiusa: cm. 12
Cappuccio: cm. 5,4
Fusto: cm. 10,5 (compreso pennino)
Con cappuccio calzato: cm. 13,7 (compreso pennino)
Diametro massimo (agli anellini): cm. 1,18 Peso a vuoto: gr. 12
Cappuccio: gr. 5
Fusto: gr. 7 Il Marchio
Riporto integralmente la voce Verbana dall'imprescindibile studio in due volumi "La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950" di Letizia Jacopini:
«VERBANA - Con questo nome si conoscono modelli di impostazione economica, prodotti in celluloide colorata, con caricamento a pulsante di fondo e a stantuffo, risalenti agli anni 1940. La dicitura che caratterizza queste stilografiche ne colloca l'origine commerciale nella provincia di Novara; per quanto riguarda invece la loro origine produttiva, é presumibile che queste stilografiche siano state realizzate da laboratori di Settimo Torinese.»
Intitolare una Marca di penne stilografiche ad un lago tra i più belli (il Lago Maggiore o Verbano) fu una manovra astuta, ma forse solo "sulla carta": le penne prodotte, infatti, sembrano non aver mai superato il livello di un onesto artigianato e di una produzione in economia.
E tuttavia, concepite sulla sponda piemontese del Lago Maggiore e prodotte a Settimo Torinese (oppure, come altri sostengono, proprio alla foce del Lago, a Sesto Calende, ove il Ticino riprende il suo corso), alcune di queste penne certamente vennero a distinguersi per buon gusto e solidità dell'impianto progettuale, per la bontà dei materiali impiegati e per la cura della realizzazione.
Considerazioni
§) La celluloide arco, il cui disegno richiama le venature del legno, è sicuramente fra le primissime per bellezza: quella impiegata dalla Verbana Extra in presentazione è sicuramente di buona qualità! Vista su quattro lati: §) Il cappuccio è, come sempre, il grande protagonista.
La testina è una piccola ogiva lucente che sigilla la sommità dell'intera struttura. La clip fuoriesce da una feritoia posta subito al di sotto della testina: mostra una pulitissima forma rettangolare sul lato frontale, mentre poggia su una solida base arcuata che la slancia all'infuori; la parte terminale è dotata di un fermaglio che svolge efficacemente il suo compito.
Due sono i fori di aerazione, posti simmetricamente ai lati della clip. Tre anellini sottili completano il decoro.
Il cappuccio si avvita al fusto compiendo un giro e mezzo esatto: questo permette di allineare perfettamente l'iscrizione della Marca al fermaglio.
§) Una penna "ad ogiva" a ben vedere di ogive ne ha quasi sempre due: la testa e la coda, ovvero il fondello. §) Il sistema di caricamento è il classicissimo pulsante di fondo: §) Il gruppo-scrittura è molto curato:
- l'alimentatore in ebanite si differenzia da buona parte della produzione coeva italiana e sembrerebbe richiamare la forma degli alimentatori tedeschi; - il pennino è in oro ed è "dedicato": in fase di scrittura mostra un tratto F/M ed è piacevolmente flessibile.
Qui una prova condotta (anche) a lume di candela...
Conclusioni
Se questi sono i prodotti dei "minori" tra i "Marchi minori", beh... avercene!!
Grazie per l'attenzione!
Giorgio
Domenica scorsa al mercatino dell'antiquariato della splendida Cividale del Friuli, un colpo di fortuna mi ha incredibilmente permesso di completare il mio ultimo acquisto bolzanino...
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Riconoscente verso il Fato, mi sono docilmente lasciato tentare da una stilografica che pure mi è subito piaciuta, poichè mi ha ricordato l'avventura di Flash Gordon tra le "penne a siluro", che qui ritrovate
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Il fatto poi che la suddetta stilografica si trovasse in condizioni NOS (nuova, fondo di magazzino) e che potesse venir via con me per meno del costo di "quella penna là" (
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La Penna
VERBANA EXTRA misura media in celluloide arco verde tornita da barra piena, minuterie metalliche placcate oro, pennino "Verbana Extra" in oro 14 carati, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia anni 1940. Le misure
Chiusa: cm. 12
Cappuccio: cm. 5,4
Fusto: cm. 10,5 (compreso pennino)
Con cappuccio calzato: cm. 13,7 (compreso pennino)
Diametro massimo (agli anellini): cm. 1,18 Peso a vuoto: gr. 12
Cappuccio: gr. 5
Fusto: gr. 7 Il Marchio
Riporto integralmente la voce Verbana dall'imprescindibile studio in due volumi "La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950" di Letizia Jacopini:
«VERBANA - Con questo nome si conoscono modelli di impostazione economica, prodotti in celluloide colorata, con caricamento a pulsante di fondo e a stantuffo, risalenti agli anni 1940. La dicitura che caratterizza queste stilografiche ne colloca l'origine commerciale nella provincia di Novara; per quanto riguarda invece la loro origine produttiva, é presumibile che queste stilografiche siano state realizzate da laboratori di Settimo Torinese.»
Intitolare una Marca di penne stilografiche ad un lago tra i più belli (il Lago Maggiore o Verbano) fu una manovra astuta, ma forse solo "sulla carta": le penne prodotte, infatti, sembrano non aver mai superato il livello di un onesto artigianato e di una produzione in economia.
E tuttavia, concepite sulla sponda piemontese del Lago Maggiore e prodotte a Settimo Torinese (oppure, come altri sostengono, proprio alla foce del Lago, a Sesto Calende, ove il Ticino riprende il suo corso), alcune di queste penne certamente vennero a distinguersi per buon gusto e solidità dell'impianto progettuale, per la bontà dei materiali impiegati e per la cura della realizzazione.
Considerazioni
§) La celluloide arco, il cui disegno richiama le venature del legno, è sicuramente fra le primissime per bellezza: quella impiegata dalla Verbana Extra in presentazione è sicuramente di buona qualità! Vista su quattro lati: §) Il cappuccio è, come sempre, il grande protagonista.
La testina è una piccola ogiva lucente che sigilla la sommità dell'intera struttura. La clip fuoriesce da una feritoia posta subito al di sotto della testina: mostra una pulitissima forma rettangolare sul lato frontale, mentre poggia su una solida base arcuata che la slancia all'infuori; la parte terminale è dotata di un fermaglio che svolge efficacemente il suo compito.
Due sono i fori di aerazione, posti simmetricamente ai lati della clip. Tre anellini sottili completano il decoro.
Il cappuccio si avvita al fusto compiendo un giro e mezzo esatto: questo permette di allineare perfettamente l'iscrizione della Marca al fermaglio.
§) Una penna "ad ogiva" a ben vedere di ogive ne ha quasi sempre due: la testa e la coda, ovvero il fondello. §) Il sistema di caricamento è il classicissimo pulsante di fondo: §) Il gruppo-scrittura è molto curato:
- l'alimentatore in ebanite si differenzia da buona parte della produzione coeva italiana e sembrerebbe richiamare la forma degli alimentatori tedeschi; - il pennino è in oro ed è "dedicato": in fase di scrittura mostra un tratto F/M ed è piacevolmente flessibile.
Qui una prova condotta (anche) a lume di candela...
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Se questi sono i prodotti dei "minori" tra i "Marchi minori", beh... avercene!!
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Grazie per l'attenzione!
Giorgio